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Desidero segnalare un bellissimo libro
che aspettavo da molto tempo, si tratta di Das
Erbe der Serenissima, scritto e illustrato del
medico austriaco Karl Klaus Körner. L’opera il
cui titolo si potrebbe tradurre con: L’eredità
della Serenissima, Ricostruzione e restauro di un
modello di una nave di linea veneziana del 1794,
tratta dei vascelli pubblici veneziani. E in
particolare dello studio e del restauro di un fantastico
modello settecentesco, lungo 5 metri! Opera sicuramente
veneziana che giaceva in pessime condizioni nei depositi
del Museo Militare di Vienna. Il dottor Körner, lo ha
restaurato amorevolmente e con competenza, anzi si può
dire che lo abbia ricostruito tante sono state le parti
sostituite poiché irrimediabilmente deteriorate. Questo
lavoro chirurgico, gli ha permesso di entrare nei più
minuti dettagli dello scafo che sono descritti con
precisi disegni assonometrici, e foto di dettaglio.
Grazie alla enorme scala il modello è costruito
esattamente come la vera nave, inoltre è completo in
tutti i dettagli, compreso le suddivisioni interne con
gli alloggi, le stive, i depositi d’acqua e i cassoni
da minestre. |
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Il modello prima del restauro |
Nell’opera sono
anche ricostruite, con chiari alberi genealogici, le
intricate famiglie di vascelli pubblici costruiti a
Venezia, che comprendono navi di primo rango, navi di
secondo rango, fregate grosse, fregate leggere, ecc.
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Il mezzo modello dopo il
restauro in esposizione al Museo dell'esercito |
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Una vista interna del modello
dopo il restauro, come si può vedere l'illusione di
trovarsi a bordo è pressoché perfetta |
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Il libro è completato, come si
dovrebbe sempre fare, da una serie di 25 tavole fuori
testo disegnate con mano felice e precisa, formato 60x77
cm, che riproducono i piani di costruzione del modello
prima e dopo il restauro e quelli di altre navi
consimili della Serenissima. |
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Molto raramente mi
accade di trovare un libro che mi emozioni così, non
solo perché soddisfa la mia curiosità, ma perché è
ricco, ben curato, strutturato in modo perfetto.
Naturalmente è
un testo scritto da uno straniero, come tutti i testi
navali che affollano la mia biblioteca. Non certo per
esterofilia, ma solo perché i volumi inglesi, francesi,
americani, tedeschi, danesi, scandinavi, sono gli unici
che trattano del mondo della nautica parlando il
linguaggio delle cose, dei gesti, dei disegni navali. Ai
loro autori evidentemente non fa schifo parlare di pezzi
di legno, di chiodi, di incastri a mezza coda di
rondine, di manovre di comandi marinareschi e, perché
no, dei gabinetti di bordo. A questo proposito si veda
l’interessante libretto Those Vulgar Tubes, External
Sanitary Accommodations aboard European Ships of the
Fifteenth through Seventeenth Centuries, di Joe J.
Simmons III. |
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I testi italiani,
fortunatamente rari, al massimo accennano a “manufatti
lignei” col tono un po’ disgustato di chi deva
abbassarsi al livello dei maestri d’ascia e sporcarsi le
mani. Ricordo sempre a mo’ d’esempio il ponderoso studi
di Camillo Manfroni, Storia della Marina italiana,
che in tre volumi per un totale di 1310 pagine, solo
diciassette (!) sono destinate alla descrizione dei tipi
di navi citate, tra l'altro riportando notizie di
seconda mano da altri autori e senza neanche una
illustrazione. Lo stesso dicasi per gli innumerevoli
libri sull’Arsenale di Venezia visto come un’insieme di
edifici e non come una fabbrica di navi.
Ora, con il più
grande rispetto per gli studiosi d’archivio, che
scrivono enormi tomi sulla marineria, credo che non si
possa ricostruire alcunché basandosi solo su trattati e
documenti ufficiali, trascurando gli aspetti
tecnologici. Il successo in una battaglia può arridere
per abilità strategica, per il valore dei combattenti,
(spesso solo per la sorte favorevole o per casualità),
ma più spesso banalmente perché le lame delle spade
erano forgiate in acciaio migliore, perché un tipo
d’arma si poteva ricaricare in minor tempo o era più
precisa, perché un tipo di nave era più manovriera
delle avversarie, o semplicemente perché la voga era
più razionale e non ammazzava le ciurme. Tutti elementi
pratici, tecnologici, tangibili, che possono essere
analizzati solo se si scende dalla cattedra e ci si
confronta con le problematiche reali, esaminandole con
la tecnica dell’archeologia sperimentale. |
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Quindi onore
all’autore per l’opera compiuta, nella speranza che
venga presto tradotto in italiano o almeno in inglese.
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Il dott. Körner. il
giorno della presentazione del volume al Museo di Vienna |
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Maggiori
informazioni (solo in austriaco però) possono essere
ricavate dal sito
qui
dell’editore Militaria 2010
Titolo:
Das Erbe der Serenissima, autore: Karl
Klaus Körner. Lingua: tedesco,
ISBN
978-3-902526-37-3, prezzo 59.90 EUR, dimensioni 29,5 x
26,5 cm.
Vedi anche:
Die Fregatten Maria Theresias Shiffbau in Porto Rè
1765-1770. |
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:
penzo.gilberto |
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