Il giorno
18 gennaio abbiamo effettuato con successo lo
spostamento della gondola della Casa Reale Savoia
conservata nelI'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia già Museo delle Arti e Tradizioni Popolari di
Roma, dalla sala accanto allo scalone d’accesso a quella
definitiva dedicata alla marineria italiana. Purtroppo,
nonostante l’eccezionale ampiezza dei locali, sul
percorso erano presenti alcune strozzature fra le
vetrine che impedivano sia il trasporto dello scafo in
piano che, per pochi centimetri, proprio l’accesso alla
sala di destinazione.
L’architetto Verrecchia della ditta RE.I.MA s.r.l.
incaricata dell’operazione, dopo lunghe e accurate
misurazioni, ha optato per bypassare il restringimento,
facendola uscire da una finestra per farla rientrare da
una delle successive. Dovendola trasportare di taglio,
appoggiata sul fragile fianco, per prima cosa sono state
costruite una serie di tramezze di rinforzo per evitare
che lo scafo collassasse, poi sono stati posizionati una
serie di listelli longitudinali in modo che si
interponessero fra lo scafo e il carrello. Il tutto è
stato avvolto con fogli di plastica protettivi.
La
gondola è stata poi imbragata con cinghie e sollevata
dal lungo braccio della gru infilato di misura nelle
finestre larghe poco più di un metro e alte due metri e
mezzo, deposta delicatamente sul piazzale e rinfilata
nel salone espositivo. Un applauso finale ha coronato
l’impresa e stemperato la giusta tensione che
attanagliava gli operatori e i responsabili per il
rischio sempre presente quando si movimentano scafi così
lunghi e delicati. Come consulente per la movimentazione
della gondola devo ringraziare per i consigli il mio
maestro Nedis Tramontin e suo figlio Roberto, la
dottoressa Massari, direttrice dell'Istituto Centrale
per la Demoetnoantropologia, e i funzionari
che hanno coordinato tutta l’operazione: la dottoressa
Pasqua Izzo e l’architetto De Girolamo. |
Sella di
sostegno per la gondola di Casa Savoia. 2010 |
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La gondola nella sua
collocazione definitiva, vista di prua. Si noti
l'inclinazione laterale detto "lai" in veneziano. Foto
Daniele Verrecchia |
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Con l'esecuzione della sella
di sostegno si è felicemente conclusa l'operazione di
sistemazione della gondola di Casa Savoia nella sala
delle Marinerie dell'Istituto
Centrale per la Demoetnoantropologia già Museo delle
Arti e Tradizioni Popolari di Roma.
Il nostro progetto
intendeva, di concerto con le indicazioni fornite dalla
Direzione, di sistemare lo scafo in modo che non si
deformasse nel corso dei prossimi anni e che fosse
pienamente godibile dai visitatori. Quindi abbiamo
optato per una sella che fosse l'esatto calco del fondo
dell'imbarcazione e che l'accogliesse distribuendone il
peso sulla maggiore superficie consentita. Pertanto è
stata scartata la soluzione utilizzata precedentemente
qui e ancora in uso in tutti gli altri Musei, che
impiega i soliti due cavalletti che sottopongono lo
scafo ad un notevole stress di deformazione
longitudinale.
Oltre a questo abbiamo
aggiunto anche una soluzione innovativa che mettesse in
risalto l'asimmetria dello scafo di conseguenza lo
sbandamento laterale, collocandola in assetto di
navigazione. Questo ha richiesto una accurata
progettazione tridimensionale per seguire non solo
l'asimmetria dello scafo ma anche la forma elicoidale
del fondo. L'uso del plexiglas lascia lo scafo libero
come se fosse sospeso nell'aria e ne esalta l'eleganza e
la leggerezza.
la realizzazione è opera
dalla ditta RE.I.MA s.r.l. diretta dall'architetto
Daniele Verrecchia. |
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Studio dell'inclinazione
laterale della gondola in assetto di navigazione |
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Modellazione del supporto
sullo scafo virtuale della gondola disegnato assieme a
Andrea Bocchin. |
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Elaborazione
tridimensionale della sella con il programma di grafica
Rhino |
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Uno dei progetti
bidimensionali |
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Modello in scala 1:10 della
sella |
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Verifica dell'assetto con
un nostro modello di gondola in scala 1:10 |
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La gondola nella sala
delle Marinerie vista di poppa |
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