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L'olimpica alla prova del remo
(dal
sito del Coordinamento) |
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Dal Gazzettino di Mercoledì
1 Settembre 2010,
Basta caorline la Provincia finanzia solo
"Olimpica" |
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Mssimiliano Malaspina (Lega nord), assessore provinciale
con delega alla Voga alla veneta, ha annunciato
l'erogazione di 93mila euro per la realizzazione di 9
esemplari di "Olimpica", imbarcazione finalizzata al
campionato nazionale di voga alla veneta, promosso dal
Coordinamento delle associazioni remiere. Il prototipo
era stato studiato e realizzato da Gianfranco Vianello
"Crea", che su suggerimento del Coordinamento ha
impostato "Olimpica" secondo criteri classici della
tradizione, ma anche innovativi. Ora, dopo la
sperimentazione, la Provincia ha affidato allo stesso
Crea la costruzione dell'intera muta. Fondi pubblici
pari a 93mila euro senza una gara d'appalto? «È
possibile grazie ad un decreto regio - risponde
Malaspina - Solo Crea è obiettivamente in grado, dopo
l'ideazione, lo studio e le sue verifiche, di realizzare
"Olimpica". La prossima settimana partirà la lettera di
affidamento».
Perplessi i presidenti delle associazioni remiere,
che si vedono togliere quei 93mila euro: «Penso che
l'idea di "Olimpica" fosse davvero buona - afferma
Marino Almansi, presidente della Cannaregio e segretario
dell'associazione dei Regatanti - ma temo che il
progetto del nostro campionato nazionale, non essendo
stato condiviso all'origine dalle altre realtà
extraveneziane, resti geograficamente circoscritto. Se
così fosse, sarebbe forse stato più utile spendere i
soldi nell'acquisto di un'altra serie di caorline per le
società remiere della provincia». «Il progetto
"Olimpica" - fa notare Giovanni Giusto, presidente del
Coordinamento e consigliere comunale leghista, sostenuto
in campagna elettorale dallo stesso Gianfranco Vianello
"Crea" - è partito con la Provincia già 2 anni fa, ed è
iniziativa indipendente dalle caorline scuola».
Tullio
Cardona
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Da Il Gazzettino del 19 aprile 2010
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"Olimpica" ha preso il largo, condotta da tre "Re del
remo" e da Giovanni Giusto, presidente del Coordinamento
nazionale delle associazioni remiere. Ieri mattina,
presso la sede del Coordinamento a Sacca Fisola, è stato
varato il prototipo per il campionato nazionale di voga
alla veneta, realizzato da Gianfranco Vianello "Crea":
barca elegante e slanciata, 2 quintali e 400 chili di
peso, 11 metri e 80 centimetri di lunghezza, coperta e
vogabile da 4 rematori, dipinta in rosso veneziano. Il
suo nome, "Olimpica", è pegno affinché la voga alla
veneta sia presto riconosciuta come federazione e
divenga sport a cinque cerchi. Stabile, l'imbarcazione
non lascia scia d'acqua e vola sulle onde, capace sia di
cavalcarle che di infrangerle, grazie alla prua
rialzata. In "Olimpica", costruita tradizionalmente in
legno, si possono riconoscere molte tipologie classiche,
non solo di laguna: la gondola, il gondolino, il
pupparino, ma anche la bissa da lago. «Questa barca - ha
detto Giusto - oggi entra nella nostra storia, offrendo
continuità all'evoluzione della voga alla veneta.
"Olimpica" raccorda la voga in ambito nazionale e verrà
utilizzata per il campionato italiano sia in laguna, che
lungo i fiumi ed i laghi. Ribadisco che il Coordinamento
partorirà la federazione italiana di voga alla veneta e
fra poco ufficializzeremo l'accademia della voga, perché
i suoi maestri possano avvalersi dell'iscrizione
all'apposito albo regionale».
«A rappresentare la voga alla veneta è proprio il
legno - ha affermato Massimo Malaspina, assessore
provinciale con delega regionale alla voga - altri
materiali possono esistere, ma nulla hanno a che fare
con la nostra identità. Se "Olimpica" costa qualcosa in
più, significa che li vale». Preciso il riferimento
dell'assessore alla barca in alluminio proposta nel
Cremonese e a quelle in vetroresina offerte da
un’azienda pugliese. Infine, ecco Palmiro Fongher, Bepi
Fongher, "Crea" e Giusto impugnare i remi e far
scivolare "Olimpica" sulle acque calme e lucenti della
laguna sud, fra gli applausi dei presidenti di
associazioni remiere e di Piero Del Zotto, assessore
provinciale al Bilancio, che dovrà trovare "i schei" per
i prossimi esemplari.
T.C. |
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Video
e
foto si possono vedere nel sito del Coordinamento
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Il Gazzettino di Venezia Martedì 12 Gennaio 2010, |
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Il Veneto occidentale e la Lombardia tentano di
appropriarsi della voga alla veneta. A torto o a
ragione, facendo emergere un problema etico, sportivo,
politico. Proprio mentre il Coordinamento nazionale
delle associazioni remiere presentava al teatro Goldoni
“Olimpica”, barca prototipo sfornata da Gianfranco
Vianello "Crea", peraltro proponendosi come federazione
nazionale da far riconoscere al Coni e pronto a far
disputare coppa Italia e campionato nazionale di voga
“alla Veneta”, dal lago di Garda giungeva la botta: ecco
il monotipo “Vip 7.50”, in alluminio, che veronesi e
lombardi hanno realizzato per una coppa Italia e pure
per il campionato italiano di voga “in piedi”, ovvero
vogato alla veneziana.
Non si tratta solo della proposta di un prototipo
concorrenziale, ma barca e campionato verranno omologati
ed appoggiati dalla federazione nazionale di canottaggio
a Sedile fisso, affiliata al Coni, snobbata dal
Coordinamento. La tempistica: il 19 dicembre, grande
riunione a Peschiera del Garda per la presentazione del
“Vip”, giusto il giorno prima della presentazione
veneziana di “Olimpica”, poi rinviata per un guasto al
teatro, mentre domenica scorsa, durante il lancio di
“Olimpica”, giungevano mail alle remiere veneziane e
all’intero mondo della voga, con le foto di “Vip”,
corredate dalle intenzioni del movimento
veronese-lombardo. È guerra dichiarata, anche perché
all’assemblea costitutiva di Peschiera e di richiesta
d’omologazione della barca al Coni, hanno preso parte,
tra le altre, le fortissime associazioni di Cremona (Baldesio,
Bissolati, Flora, Ferrovieri) iscritte al Coordinamento
ma anche alla Federazione sedile fisso. Proprio il
Coordinamento aveva rifiutato l’iscrizione alla
Federazione sedile fisso, che fa capo a Genova,
reputandola “per manifestazioni storiche e folcloriste” (sovrintende
il palio delle Repubbliche marinare, ndr), non
idonea a rappresentare la voga e le associazioni
remiere. «A Roma casomai vado a parlare io di voga alla
veneta - aveva detto perentoriamente Giovanni Giusto,
presidente del Coordinamento - non mi faccio certo
rappresentare al Coni da chi non ne ha tradizione,
competenza e autorità, ovvero da una piccola branca di
voga all’inglese. Noi remiamo guardando avanti».
Curioso il fatto che nei pressi del Garda e di
Genova vogliano chiamare la voga alla veneziana o alla
veneta “in piedi”, perché “meglio recepibile in ambito
nazionale”, mentre nessuno si è mai sognato di chiamare
il canottaggio, ovvero quella inglese, “all’indietro”,
per distinguersi e far piacere al Coni. Intanto a
Peschiera lavorano alacremente: ci crede Renato
Signorelli, leghista, già consigliere comunale con
delega allo Sport e sciorina le proprie carte Narcisio
Gobbi, presidente del Sedile fisso. Oltre allo scontro
etico e sportivo, il doppione diventa anche politico,
perché se, come dice Signorelli, da un lato enti locali,
Regione Veneto e Lombardia sono pronti a dare una mano a
loro, dall’altra “Olimpica” verrà clonata in 10
esemplari grazie ad un percorso di sostegno della
Provincia di Venezia.
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Una completa sequenza della sua
costruzione e della presentazione si può trovare nel
sito del Coordinamento Nazionale delle Associazioni
Remiere di Voga alla Veneta
in questa pagina. |
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:
penzo.gilberto |
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