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Associazione per lo studio e la conservazione delle imbarcazioni storiche veneziane
Soci fondatori: Ottavio Croze presidente, Gilberto Penzo segretario, Ugo Pizzarello, Luigi Divari, Lino Farnea, Fulvio Pellegatta, Eros Dorigo.
 
1993 Gilberto Penzo e Giorgio Suppiej nello stand Arzaną all'esposizione di Novegro.
 
1993 La caorlina al raduno Velavenezia
 
1994 Sfilata con le barche da lavoro durante la Regata Storica. Vai al video
 
1996, Primo trasloco delle barche ai magazzini del Sale
 
 
Vedi anche: Ottavio Croze, Restauri, raduno Douarnenez 1988,
 

Bufera sullo spostamento delle barche storiche

Martedģ 12 Maggio 2009,
I loro cimeli sono stati trasferiti in un terreno scoperto al Lido, senza alcun preavviso né comunicazione. Si tratta di una ventina di barche dell'Associazione Arzaną, che per statuto ha l'obiettivo di promuovere lo studio, il restauro e la conservazione delle imbarcazioni tradizionali veneziane. L'associazione di barche ne possiede una cinquantina, anche risalenti a fine Ottocento, molte delle quali "pezzi unici" nel loro genere, fra cui le ultime "barche da lavoro" che fino a trent'anni fa erano d'uso comune in laguna: una ventina di queste, fino a pochi giorni fa, trovava ricovero da qualche anno all'interno della Scuola Grande della Misericordia (prima ancora ai Magazzini del sale), altre sono mantenute galleggianti, altre ancora negli spazi dell'Arsenale. Ma dall'oggi al domani, dice il conservatore della collezione museale Giovanni Caniato, le barche sono state spostate senza autorizzazione in un terreno scoperto, vicino alla societą remiera di Ca' Bianca. E allora l'associazione ha deciso di adire a vie legali per tutelare le imbarcazioni, anche se l'assessore ai Lavori pubblici, Mara Rumiz, respinge al mittente ogni accusa. «La soluzione - dice - era concordata». Ma intanto il presidente del consiglio Renato Boraso annuncia che stamattina depositerą una mozione al sindaco per chiedere chiarimenti. «Prima fanno i cori con i pianti in Canal Grande - accusa - e poi buttano le barche storiche in un campo. E' inaccettabile». E il presidente dell'associazione Giorgio Suppiej si dice indignato. «Quarant'anni di lavoro buttati via - afferma - in 15- 20 giorni le barche andranno perse, sono state buttate lģ senza alcuna sensibilitą e sono gli ultimi pezzi di storia di un popolo che ha vissuto sull'acqua». Da mesi Arzaną era in contatto con l'amministrazione per trovare un ricovero alternativo alle imbarcazioni, visto che la Scuola doveva essere sgomberata per dare il via ai lavori di restauro da parte della cordata San Paolo Gestioni con il Consorzio Aedars di Roma e l'Umana. «Nei colloqui abbiamo sempre chiesto che quando si sarebbe deciso ci fossimo anche noi in caso di trasferimento, per evitare danneggiamenti - spiega Caniato - invece senza alcun preavviso la ditta Smv ha rimosso i reperti, che ora si trovano al Lido, in un luogo scoperto, con un nylon sopra che favorisce il degrado». Secca la replica dell'assessore. «Le barche sono state trasportate con tutte le attenzioni e in accordo con Arzaną - ribatte - il nostro dirigente ha firmato un verbale nel quale mi comunica che tutte le imbarcazioni sono state ricoperte con un telo di nylon e sotto č stato messo uno strato di tessuto per proteggerle dal sole. Un incaricato dell'associazione ha visionato il luogo e si č detto soddisfatto».

      Manuela Lamberti

 


 

Riceviamo da Saverio Pastor queste foto che testimoniano la sistemazione al Lido delle imbarcazioni storiche dell'Associazione Arzaną

 

 
Ecco la risposta dell'Assessore Mara Rumiz

 

 

 

: penzo.gilberto