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Per i gondolieri divisa con logo, La Nuova Venezia 4 9 2015
 

Venice Italy: at last gondolas for everyone! An extraordinary accessibility project!
 

vedi Gonsolas4all


 

La guerra tra gondolieri in tribunale. I testimoni: «Terrore dilagante»

Due fratelli dello stazio di Santa Maria del Giglio sono accusati di atti persecutori. Loro respingono tutte le accuse

VENEZIA. Avevano sparso il terrore nei vari stazi, eppure i gondolieri non sono certo delle mammole. Questo hanno raccontato al giudice monocratico del Tribunale Irene Casol ben quattro «pope», tre testimoni e la parte offesa, in questo processo a due fratelli gondolieri, Swan e Seriano Galli, 29 e 36 anni, in servizio allo stazio di Santa Maria del Giglio. Devono rispondere di atti persecutori nei confronti di un loro collega di San Marco Vallaresso, Luca Pinzon, il quale stanco dei soprusi che avrebbe subito dai due li aveva denunciati. In aula, sollecitato dalle domande del suo legale, l’avvocato Vincenzo Di Stasi, che si è costituito parte civile, ha raccontato quello che in varie occasioni i fratelli Galli gli avevano contestato: si erano arrabbiati e non gli davano pace semplicemente perché lui aveva smesso di salutarli. Aveva deciso di chiudere con loro - ha spiegato al giudice - dopo che aveva saputo dell’aggressione subìta da un collega dello stazio del Bauer sempre da parte degli imputati. Prima della denuncia avrebbe subito le loro aggressioni per due anni, nel 2012 e nell’anno seguente: lo avevano atteso sotto casa, quindi lo avrebbero colpito con un pugno al viso durante il tragitto in vaporetto, dove casualmente li aveva incontrati, e, infine, anche quando li aveva incrociati in gondola - a bordo c’erano alcuni turisti - lo avevano sospinto con il remo contro il muro di un palazzo rischiando di fargli perdere l’equilibrio e di farlo cadere in canale. I gondolieri che hanno testimoniato hanno riferito altri episodi di cui sarebbero stati vittime un altro loro collega e un ganzer di un altro stazio e uno di loro ha parlato di «terrore dilagante» imposto dagli imputati grazie al fatto che da giovani tiravano di boxe e con i pugni si sarebbero fatti rispettare. L’udienza conclusiva sarà il 16 luglio e quel giorno sfileranno i testimoni della difesa, prima degli interventi del pubblico ministero Alessia Tavarnesi, dell’avvocato di parte civile Di Stasi e del difensore, l’avvocato Andrea Bodi. Swan e Seriano Galli negano decisamente le accuse, sostengono di non aver mai aggredito Pinzon e smentiscono che si sarebbero arrabbiati per il fatto che la parte offesa non li salutava più. Ritengono che tutto vada ricollegato alla rissa che nell’estate del 2012 era scoppiata tra i gondolieri di San Marco e quelli di Santa Maria degli Giglio. In quell’occasione erano addirittura comparsi un coltello e un manganello. Per quello scontro è in corso un altro procedimento penale per minaccia aggravata.

La Nuova Venezia 26 3 2015


 
Gondole, obbligo di targa due multe il primo giorno. La Nuova Venezia 9 12 2014 , Alberto Vitucci
Comunque nessuna "rivoluzione" i numeri di licenza c'erano sempre stati

 
 
Tullio Cardona Il Gazzettino 21 settembre 2014

I gondolieri con Umberto Veronesi nella lotta ai tumori

«Per 20 anni ho avuto casa a Venezia, a Santa Maria Formosa: dalle finestre ammiravo i gondolieri in azione». 
Umberto Veronesi, ieri sera all'hotel Monaco, ha ripercorso i suoi passati veneziani. «Una città che amo particolarmente - ha aggiunto - qui hanno preso vita alcune importanti iniziative assieme a Rita Levi Montalcini».
Il luminare, direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia, è tornato a Venezia per ricevere la donazione di 30mila euro da parte dell'Associazione dei gondolieri: sono stati devoluti, infatti, alla Fondazione Veronesi, per il progetto "Gold for Kids", (oro per i bambini). I "pope" sono stati la prima associazione in Italia ad aderire fin dal marzo scorso a quanto Veronesi proponeva un protocollo pediatrico per bambini fino ai 14 anni e per adolescenti dai 15 ai 19, colpiti da tumore. Alla cerimonia di consegna del contributo, oltre ad Umberto Veronesi e ai volontari della sezione veneziana della sua Fondazione, era presente una rappresentanza dei gondolieri con la maglietta "Io vogo per la ricerca".
«Abbiamo il dovere di credere nel futuro - ha aggiunto Veronesi - I gondolieri rappresentano il simbolo di Venezia, perciò ogni loro azione solidale e benefica raffigura l'anima della città intera».
Veronesi ha invitato i reparti pediatrici a riservare posti anche per gli adolescenti, spesso trasferiti fra gli adulti anche se non ancora uomini. «Sono particolarmente orgoglioso della risposta di tutti i gondolieri - ha detto Aldo Reato, loro presidente - Invio un mio personale pensiero alle famiglie coinvolte dalla malattia e a quei bambini che ogni giorno lottano per il loro domani».

Ricerca, i gondolieri donano 30mila euro a Veronesi

Il contributo al progetto Gold for Kids. La consegna è avvenuta in città, presente il famoso oncologo

VENEZIA. Prima associazione in Italia ad aderire con 30mila euro al progetto della Fondazione Veronesi, i gondolieri hanno consegnato nelle mani del professor Umberto Veronesi un assegno di 30mila euro, quale contributo al progetto 'Gold for Kids'. La cerimonia è avvenuta in città, presente lo stesso Veronesi, la delegazione veneziana della «Fondazione Veronesi» e una rappresentanza dei gondolieri con la maglietta, indossata dallo scorso marzo nelle manifestazioni non ufficiali, con la scritta «Io vogo per la ricerca».

Nel ringraziare l'associazione dei Gondolieri, Veronesi ha sottolineato come rappresentino il simbolo di Venezia, perciò ogni loro azione solidale e benefica raffigura l'anima della città intera. «Abbiamo il dovere di credere nel futuro - ha aggiunto Veronesi - un domani che deve vedere l'impegno di tutti per combattere le patologie oncologiche». 'Gold for Kinds' è un'iniziativa rivolta alla realizzazione di un protocollo pediatrico per bambini fino ai 14 anni e per adolescenti dai 15 ai 19, colpiti da tumore.

«Ci è parso doveroso contribuire a chi lavora con tanto impegno contro una malattia così difficile - ha sottolineato Aldo Reato, presidente dei Gondolieri - peraltro con azioni rivolte ai giovani. Sono particolarmente orgoglioso della risposta dimostrata da tutti i gondolieri, che non hanno lesinato il loro sostegno per una così giusta causa. Invio un mio personale pensiero alle famiglie coinvolte dalla malattia e a quanti ogni giorno lottano per il loro futuro e spesso anche per la vita».

La Nuova Venezia 20 settembre 2014

 

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 La nuova Venezia 8 3 2014 Vigili in borghese per i gondolieri

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In gondola a Carnevale: "Striscia" scopre altre furbate dei pope

 

VENEZIA - Lo spauracchio dei gondolieri è diventato Moreno Morello, il giornalista padovano, inviato del tg satirico Striscia la Notizia, che ha compiuto una nuova incursione e smascherato altri gondolieri pizzicati con tariffe gonfiate o corse "tagliate" per i turisti durante il periodo del Carnevale.

Il servizio doveva andare in onda ieri sera, ma è stato rinviato di 24 ore (palinsesto permettendo). Morello ha controllato in laguna i tabelloni che il Comune ha messo nei23 stazi con le tariffe esatte per evitare le truffe dei pope disonesti. Il caso era scoppiato due anni orsono quando a una coppia di russi furono chiesti ben 400 euro per un giro in gondola.

Così Moreno Morello smascherò 5 furbetti in un servizio del 25 maggio 2012: scandalo. Ma altri gondolieri ci ricascano e il 12 febbraio 2013 ecco la seconda "volta", proprio durante il Carnevale: un gondoliere intasca 200 euro ancora prima di partire per un giro che si interrompe dopo un’ora a causa della neve. Per la truffa ai russi e per la vogata sotto la neve due gondolieri sono stati puniti con un mese di sospensione, mentre i bancali comminano a 6 iscritti 5 giorni, massimo della sanzione.

Ora si attende l'ennesima... prova tv, come nel calcio, ma se così fosse la recidiva (e la figuraccia) sarebbe mondiale.

Il gazzettino Venerdì 7 Marzo 2014


 

Test antidroga volontario per 23 pope, la nuova Venezia 26 2 2014

 
Vai alla pagina delle tariffe ufficiali
 

 


Faida fra gondolieri: pestato a sangue. Il Gazzettino 14 febbraio 2014
 

 

Antonio Maschio Gondoliere letterato, Dal Libro Venezia Ricorda di Aldo Andreolo e Elisabetta Borsetti, Le altane, Venezia 1999

 


Spara al barista dopo la lite per lo spritz: arrestato un gondoliere

Agguato nel locale “Al collo di Modì” in via Garibaldi. Alessandro Pellegrini voleva vendicarsi perché un paio d'ore prima era stato rimproverato per aver rovesciato uno spritz

 

VENEZIA. Sparatoria a Venezia: un uomo ha esploso due colpi ferendo il barista di un noto locale di Via Garibaldi, nel sestiere di Castello. Dopo qualche ora di indagini la polizia ha chiuso il cerchio attorno a un gondoliere, arrestato per il tentato omicidio.

Aggiornamento ore 22. È stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio volontario aggravato l'uomo portato nel pomeriggio in questura a Venezia perché sospettato di aver ferito con un colpo di pistola un barista mentre si trovava dietro il bancone del locale. Si tratta di un gondoliere veneziano, Alessandro Pellegrini, 34 anni, che avrebbe pianificato l'agguato dopo un diverbio con il barista. Verso le 11 infatti Pellegrini, già alticcio, aveva ordinato uno spritz e lo aveva rovesciato, ricevendo i rimproveri del barista. Al quale ha giurato vendetta. Dopo poco più di un'ora è tornato nel bar ha sparato i due colpi. La polizia lo ha aspettato davanti a casa, e lo ha fermato quando è tornato con il barchino: indossava gli stessi abiti con i quali era entrato in bar. 

L'agguato alle 12.45. Il fatto di sangue è avvenuto all’interno del bar “Al collo di Modì”, in via Garibaldi, gestito da un barista di origine egiziana. Anche il banconiere, Amir, è di origine egiziana e lavora nel locale rilevato dall'attuale gestore da pochi mesi. Si trovava dietro al bancone quando, verso le 12.45, un uomo con il volto coperto da una pashmina è entrato senza salutare nessuno. L'aggresore si è avvicinato e dopo due passi ha estratto una pistola dalla cintura puntandola verso l’egiziano. L'ha inquadrato e ha esploso due colpi ad altezza d’uomo. Il barista, però, non appena vista l’arma ha tentato di gettarsi a terra.

Le ferite. Amir è stato ferito al collo. Di sicuro almeno un proiettile, dei due esplosi, l'ha colpito. Ma altre ferite sono state causate dai tagli provocati dai cocci dei bicchieri rotti mentre l’uomo si gettava a terra per cercare riparo. Il barista non è in gravi condizioni.

Le indagini. Gli investigatori della squadra mobile, guidati da Marco Odorisio, ha deciso di agire in tre direzioni. Una squadra ha raccolto i racconti dei testimoni presenti nel bar e in via Garibaldi. Molte persone erano attorno al locale per l'aperitivo e hanno assistito alla scena. Un altro gruppo di agenti ha analizzato i filmati delle telecamere di sicurezza in zona. Un terzo gruppo ha scavando nella vita della vittima. Il barista di origine egiziana è attivo in zona da tempo e non pare avere mai avuto alcun tipo di problema.

La Nuova Venezia 18 9 2013

 

 

Rissa a colpi di bastone tra gondolieri, Alberto Vitucci, La Nuova Venezia 2 8 2013

VENEZIA. Botte da orbi al traghetto di San Tomà. Una rissa in piena regola con pugni, spintoni e colpi di bastone. Protagonisti tre gondolieri del traghetto, che davanti ai passeggeri alibiti se le sono date di santa ragione, urlando improperi. Nuovo caso di violenza che coinvolge la categoria di lavoratori più famosa nel mondo. L’episodio è accaduto qualche giorno fa allo stazio di San Tomà, uno dei più trafficati della città, che congiunge l’area di San Tomà-piazzale Roma con Santo Stefano e San Marco.

Due gondolieri, visibilmente alterati a detta dei testimoni presenti, hanno cominciato una discussione presto degenerata, coinvolgendo il terzo. Pugni e colpi di bastone, servizio interrotto. Sono stati gli stessi bancali del traghetto a inviare una relazione denuncia all’Ente Gondola e ad attivare la commissione di disciplina. Che nella riunione dell’altra sera ha deciso di aprire un procedimento a carico dei tre.

«Episodio grave, occorre intervenire subito con severità», si limitano a commentare all’Ente Gondola. I tre adesso sono stati convocati per essere ascoltati dall’organismo di disiciplina, che potrebbe decidere entro qualche giorno. Rischiano una sospensione della licenza. Tutto mentre i gondolieri che si danno da fare per rilanciare l’immagine della categoria sono nell’occhio del ciclone per un altro episodio imbarazzante. Il pestaggio attuato da un sostituto del traghetto del Giglio a carico di due turisti la sera del Redentore. «Sono stati loro a picchiarmi», avrebbe sostenuto il gondoliere ascoltato dalla commissione di disciplina. Smentito però dai testimoni, compresi alcuni suoi colleghi. Qui la commissione ha deciso di non intervenire. Non possono esser presi provvedimenti, infatti, nei riguardi di gondolieri che non abbaino la licenza comunale. Ed è il caso del sostituto accusato del pestaggio. Bisognerà anche attendere, hanno spiegato i commissari, l’esito della denuncia penale sporta dai due turisti contro il gondoliere, che la sera del Redentore aveva deciso di riportarli a riva nel bel mezzo dello spettacolo, arrivando alle mani quando i passeggeri si erano rifiutati di pagare il servizio reso soltanto a metà.

Nella riunione dell’altra sera infine è stato esaminato il caso di Gioia Boscolo, la prima gondoliera con licenza, figlia d’ate, in servizio al traghetto di San Tomà. Esposto attivato da un professionista veneziano che accusava la donna di non aver svolto il servizio di traghetto e di averlo fatto attendere. «Ero al cambio del turno», si è difesa la gondoliera. Che ha raccolto centinaia di firme di veneziani che testimoniano della sua attenzione nello svolgere il servizio.

 

Giorgia nei guai: "Tratta male i clienti", La prima donna al remo convocata dal consiglio di disciplina, Tullio Cardone Il gazzettino 23 7 2013

 
Il Sostituto "violento" occupa gli uffici dell'ente gondola, Tullio Cardona, Il Gazzettino 25 7 2013

 
Botte e minacce da un gondoliere, Tullio Cardona, Il Gazzettino 23 7 2013
 

Denunciato il gondoliere "boxeur" Spintoni e pugni a due coppie nella notte del Redentore. "Siamo indignati, porteremo in tribunale anche l'Ente Gondola", Giovanni Monforte, La Nuova Venezia  23 7 2013,

 

Gondola di rappresentanza messa all'asta per fare cassa, La Nuova Venezia 9 7 2013

Sottoporre i gondolieri a esami e test psicofisici, La nuova Venezia  5 7 2013

 

 
Venezia, ai gondolieri test a sorpresa per droga e alcol, La Repubblica 5 7 2013

 
 
Alcuni video "divertenti" dei gondolieri
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Per rifarci un po' la bocca
 
 
 
 
 

 


 

Il "nonnismo" dei pope va su Youtube
«Vuoi fare il gansèr? Tuffati e nuota»

Alcuni gondolieri dello stazio di San Marco prendono in giro
un uomo che aveva chiesto di ottenere il patentino e lavorare

Mercoledì 26 Giugno 2013

 

VENEZIA - Un paio di gondolieri dello stazio di San Marco che si diverte a inscenare un finto esame da "gansèr", convincendo un poveretto a mettersi in mutante e calarsi nelle sporche acque della laguna davanti allo stazio del Molo. Il malcapitato, all’apparenza una persona in difficoltà, sembra credere di ottenere così un patentino che gli consenta di lavorare negli stazi. 

«Ma poi con sta roba qua lavoro sempre?» chiede sorridente. «Ti fai dare il tesserino dall’ente gondola e ti metti d’accordo con gli stazi» rispondono i pope che proseguono la pantomima per sette, lunghissimi minuti. L’uomo continua a sorridere, si distende nell’acqua, prima su un gradino semisommerso, poi in uno più in basso. «Bravo, hai superato la prova» gli dicono i gondolieri, che prima lo risciacquano con la pompa, poi lo asciugano con le sudice pelli di daino usate per lustrare le gondole. Immagini choc, destinate a gettare fango su una categoria che dovrebbe rappresentare la tradizione veneziana.

Messe su Youtube e su Facebook, probabilmente dagli stessi autori, hanno già scatenato le reazioni sdegnate di tante persone. Tant’è che nel pomeriggio di ieri erano state rimosse. "Prova di nuoto per gansèr", con tanto di cognome del malcapitato, il titolo scelto per il video, dove si riconoscono bene i volti degli autori. Immancabili le battute sul "nero", probabilmente per rendere più credibile la burla. «Questa resta una roba inter nos - spiegano i pope - non serve la partita Iva, tanto poi lavori in nero». (r. br.)

 

 

 

Listini delle gondole illeggibili, La Nuova Venezia 20 4 2013. Gianpaolo Pamio
 
 
 Trenta giorni a due gondolieri, tre assolti. La nuova Venezia 28 3 2013
 

Gondolieri, pene più leggere. La Nuova Venezia 27 3 2013


 

C'è un modo molto semplice per far rispettare le tariffe: esporle ben in vista a bordo come si faceva una volta (vedi foto del 1936) e non come ora piegata e sotto il canon de prova. Poi vorrei sapere quanti alberi di mele marce ci sono? I ciclisti che si dopano sono poche mele marce, i calciatori che alterano i risultati sono poche mele marce, e così i funzionari disonesti, ecc. Perché non c'è mai un dirigente che dica: sì questo è un problema grave ed è molto diffuso(!?)

 
 
 
Nuovo servizio di "Striscia la notizia" sui gondolieri che non applicano la tariffa ufficiale:
12 febbraio 2013
Guarda la puntata
 

 

"Via la licenza ai gondolieri truffatori", La Nuova Venezia giovedì 14 febbraio 2013
 
 

 

La Nuova Venezia, Carlo Mion 17 luglio 2012

Venezia, resa dei conti tra gondolieri in canale

Sperona in barchino il collega che finisce in acqua, poi organizza una spedizione punitiva contro il “bancal”

 

Prima un incidente nautico che si è rivelato essere in realtà uno speronamento volontario e poi una resa dei conti scambiata inizialmente per una lite tra turisti. Episodi che solo ora a quasi una settimana dall’ultimo si scopre essere collegati. Contrasti violenti che vedono sugli opposti fronti un gondoliere dello stazio di Santa Maria del Giglio e uno di quello della Dogana. Sui due fatti indagano sia polizia che carabinieri e già c’è stato un provvedimento dell’ente gondola di sospensione per un breve periodo uno dei due gondolieri. Di sicuro il motivo di tanto risentimento non è da ricercare in una questione di concorrenza.

Non è stato ancora chiarito il motivo che ha scatenato la rivalità tra i due gondolieri. Ma ci sono aspetti che aprono scenari inquietanti. La storia fin qui ricostruita inizia venti giorni fa quando in un canale di lato alla Prefettura poco lontano dallo stazio, di Santa Maria del Giglio un barchino si scontra con una gondola. All’inizio viene fatto credere che si sia trattato di un incidente nautico. Sul barchino c’è un gondoliere che lavora allo stazio della Dogana. Sulla gondola con dei turisti invece un suo collega di Santa Maria del Giglio. In acqua finisce solo quest’ultimo, mentre con difficoltà la gondola viene fermata in tempo prima che, priva di controllo, finisca in Canal Grande. I turisti sono sconvolti.

Ma non si tratta di un incidente nautico. Infatti i poliziotti del commissariato di San Marco vengono in possesso di un filmato che mostra come sono andate veramente le cose. Si vede che il conducente del barchino sperona volontariamente la gondola e quando il collega finisce in acqua invece di aiutarlo a risalire cerca, con un remo, di spingerlo sott’acqua. Questo video viene acquisito dai poliziotti solo la settimana scorsa.

Nel frattempo il gondoliere finito in acqua si rivolge al suo capo stazio e si lamenta del comportamento del collega. Il capo a sua volta chiede l’intervento dell’Ente Gondola. Chiede un provvedimento nei confronti del collega della Dogana. E il provvedimento arriva anche se rispetto ai fatti, di poco conto. Il gondoliere del barchino infatti viene sospeso per tre giorni.Invece di terminare, il contendere si accende ulteriormente. Infatti, proprio nel giorno in cui i poliziotti si recano nella zona della Prefettura per acquisire il video quattro persone, tra cui il gondoliere sospeso, due suoi colleghi e un pregiudicato mestrino si recano allo stazio di Santa Maria del Giglio per un “chiarimento” con il capo che ha “osato” chiedere il provvedimento disciplinare. Finisce che si mettono le mani addosso. Da una parte il capo e i suoi figli e dall’altra il drappello che ha organizzato la spedizione. Anche in questo caso qualcuno cerca di sminuire la vicenda e la fa passare come una lite tra alcuni turisti e dei gondolieri.

È evidente che le ragioni del rancore sono profonde e che la presenza del noto pregiudicato è inquietante anche perché non passava di lì per caso. E di sicuro, spiegano in ambienti investigativi, lui non fa nulla per niente. Ma non è da escludere poi che ci siano vecchi legami tra una certa malavita veneziana e mestrina e vecchi gondolieri che ora hanno i parenti che lavorano nel settore. Su questi fronti stanno indagando polizia e carabinieri mentre il gondoliere che ha speronato il collega, rischia ora di essere indagato per tentato omicidio. Il video non lascia dubbi sul fatto che abbia voluto lo scontro. È come se un automobilista investisse volontariamente un ciclista e poi invece di soccorrerlo lo prendesse a bastonate.


 

Il Corriere del Veneto
 
 

 

 

Trovato il gondoliere che ha imbrogliato una famiglia russa

Lavora al traghetto del Carbon, aveva preteso 400 euro per un giro. Ha restituito i soldi, sarà sospeso sette giorni

Alberto Vitucci La nuova Venezia 26 maggio 2012
 

Soldi restituiti al cliente, una settimana di sospensione dall’attività. È la punizione inflitta al gondoliere che ha preteso per un giro in gondola 400 euro da una famiglia russa. Il «colpevole» è stato identificato ieri dopo lunghe indagini interne dal presidente della categoria Aldo Reato. È un giovane di 30 anni del traghetto Carbon, con regolare licenza. «Ha capito di aver fatto una sciocchezza, ha restituito i soldi e chiesto scusa», racconta Reato, «adesso si riunirà il Consiglio di disciplina e non potremo non infliggergli una punizione esemplare. Queste azioni gettano discredito sulla categoria e sulla città». Gondolieri al contrattacco, dunque. Proprio nei giorni in cui si moltiplicano le denunce e le segnalazioni. Ieri Striscia la Notizia ha mandato in onda altre accuse di «prezzi salati» per un giro in gondola. Finti turisti si sono imbarcati per il tradizionale giro e si sono visti richiedere prezzi eccessivi, anche 2-300 euro, ben al di sopra della tariffa di 80 euro per un giro di mezz’ora prevista dal regolamento comunale. «Vogliamo che si sappia che intendiamo fare pulizia», dice il presidente della categoria, «che questi comportamenti che rappresentano comunque l’eccezione rispetto alla maggioranza dei colleghi onesti, non saranno più tollerati». Così in ogni traghetto i «bancali», cioè i responsabili dello stazio, intensificheranno la vigilanza e dovranno affiggere le tariffe ben visibili per evitare abusi. Non è facile, perché la normativa regionale dispensa ad esempio i gondolieri dall’obbligo di rilasciare lo scontrino fiscale. Come fare a provare dunque eventuali prezzi «fuorilegge»?

Il caso dei turisti russi era scoppiato qualche settimana fa. Visitatori benestanti, che certo non badano a spese. Erano alloggiati in un grand hotel a San Marco, erano appena usciti dal ristorante Do Forni. Quando si sono imbarcati sulla gondola per il tradizionale giro. «Alla fine sono rimasti molto contenti, non sono stati loro a protestare ma la loro guida», racconta il presidente, «forse c’è stato anche un equivoco sul cambio da rubli a euro». Fatto sta che dopo la denuncia che ha fatto il giro del mondo i gondolieri sono corsi ai ripari. E alla fine hanno identificato il «colpevole».

«Ha ammesso di avere sbagliato, ma la sospensione è inevitabile», dice ancora Reato. Sanzione che potrebbe arrivare fino a sette giorni. Danno di immagine ma soprattutto economico. In alta stagione il gondoliere può guadagnare con tre o quattro giri centinaia di euro al giorno. Tenerlo fermo per una settimana significa anche un mancato introito piuttosto consistente.

Ma è una strada obbligata, dicono i gondolieri, per mantenere alto il decoro di una categoria famosa in tutto il mondo. Proprio in questi giorni i gondolieri sono impegnati in una nuova battaglia contro il moto ondoso. Situazione di emergenza contro cui chiedono provvedimenti e nuove regole, ma soprattutto controlli. «La gondola è un simbolo di Venezia nel mondo«, dice Reato, «e noi vogliamo che chi viene a Venezia possa salire in gondola senza paura. Di cadere in acqua per le onde o di essere truffato da qualche gondoliere poco onesto. Per questo saremo severissimi«.

 

 

 

Il Corriere del Veneto, 9 maggio 2012

Giro in gondola da 50 minuti a 400 euro
Stangata per coppia di turisti russi

I malcapitati giurano di non voler più tornare in laguna. Il presidente dei gondolieri «Associazione pronta a risarcire. Chi ha sbagliato non la passerà liscia»

VENEZIA - Un giro in gondola salato tra i canali di Venezia: una coppia di turisti russi si è vista chiedere 400 euro per un tour di 50 minuti. Dopo il salasso i malcapitati, Dimitry e Olga Kurdyukov, 35enni che risiedono nei pressi di Mosca, hanno giurato di non voler più mettere piede in città. «Ce ne andiamo amareggiati - hanno raccontato ad una loro amica, Elena Barinova, una connazionale che fa la guida turistica e che ha raccontato su Facebook l'episodio - non torneremo più a Venezia».

La tariffa applicata in città per un tour del genere è solitamente di 80 euro per 40 minuti. A dirsi dispiaciuto per l'accaduto, come riporta il Gazzettino, è soprattutto il presidente dei gondolieri lagunari, Aldo Reato. «Cose del genere non devono verificarsi mai - afferma - l'associazione è pronta a risarcire questi clienti o a trasportarli gratuitamente se volessero tornare». Quanto al gondoliere troppo esoso, per ora ignoto, Reato spiega: «sulle tariffe siamo intransigenti, se troviamo il gondoliere che ha sbagliato non la passerà liscia».«Ovviamente per capire cosa è accaduto stiamo raccogliendo informazioni - aggiunge - per questo invito la signora Barinova a presentarsi all'Ente gondola per darci tutti i particolari». (Ansa)

 


"Creste" sui prezzi ai turisti. Striscia fa un
giro in gondola: 300 euro all'ora

Blitz del Tg satirico, 2 ragazze russe testano 5 imbarcazioni:
tariffe sempre maggiorate rispetto agli 80 euro pubblicizzati

 

di Raffaella Vittadello

VENEZIA - Cinque esperimenti per capire quanto costa davvero un giro in gondola. Sistematicamente diversa latariffa realmente applicata dai gondolieri rispetto a quella pubblicizzata su Internet nella totalità degli episodi registrati dal Tg satirico Striscia la notizia. 

Guarda il Video

In rete si dice chiaramente che 40 minuti di percorso costano 80 euro, a cui si aggiungono altri 40 euro per ogni periodo in più di venti minuti. Il caso era esploso nelle settimane scorse, con un gondoliere che aveva spillato 400 euro a una coppia russa per un giro di 50 minuti. I turisti avevano pagato a denti stretti, confidando la loro amarezza a una connazionale residente a Venezia che ha mobilitato l’ambasciata e il Gazzettino, scatenando anche il tam tam su Facebook. Unanime il coro delle voci che gridavano allo scandalo, dall’associazione di categoria alla politica. 

Il gondoliere incriminato, che dovrebbe lavorare al ponte del Lovo si è "costituito" all’Ente Gondola ammettendo il proprio errore e suscitando l’apprezzamento per il gesto di scusa anche da parte dell’assessore al Turismo Roberto Panciera. Nel frattempo una task force di Striscia la notizia, composta da due ragazze russe accompagnate da un italiano è calata in laguna per approfondire la vicenda. 

Il trio, alle dipendenze dell’inviato Moreno Morello, ha testato cinque diversi stazi senza destare sospetti: la scena si è ripetuta, sia pure con gradazioni diverse. In tre casi, per un giro di mezz’ora(l’ultimo addirittura di 25 minuti) la somma richiesta è stata di 100 euro anzichè 80, ovvero il 25 per cento in più. La quarta volta la pretesa è arrivata a 120 euro per 40 minuti, ma il gondoliere dopo una veloce trattativa e colto di sorpresa si è "accontentato" di 100. Anche perché, evidentemente, sono più numerosi i turisti che non conoscono le tariffe e non sono in grado di contrattare il prezzo piuttosto che quelli ben informati. 

Ma è stato nel quinto caso che si è arrivati al top: per un’ora e 20 si è arrivati a 300 euro, quasi il doppio del dovuto. È entrato dunque in scena un improbabile ambasciatore russo che è andato a rimproverare i gondolieri, invitando i turisti a fotografare i pope disonesti. 

Pare che questi "disguidi" capitino spesso, nonostante le scuse di Aldo Reato, presidente dei Bancali, che è stato intervistato dalle telecamere di Striscia sul ponte della Costituzione e ha sottolineato che «chi indossa la divisa di gondoliere ha delle precise responsabilità nei confronti della categoria e dell’immagine della città».
(ha collaborato Tullio Cardona)

Sabato 26 Maggio 2012 - 09:31    Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Maggio - 08:49

 

 
 

 

Il Gazzettino, Domenica 15 Agosto 2010
Bon ton in gondola: è scontro
Il progetto di corsi per "ingentilire" il servizio e migliorare l’inglese scatena critiche e polemiche. E affonda in Laguna.

Tullio Cardona

 
 

 
Gondolieri a scuola di bon ton

Un decalogo di comportamento per i "pope": sempre sorridenti e gentili con i turisti

Lorenzo Mayer, Il Gazzettino 13 agosto 2010