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Prima donna gondoliere

Giorgia Boscolo, dal sito de La repubblica


 
La gondoliera promossa
Ora Giorgia entra in ruolo
Il Gazzettino, Domenica 24 Ottobre 2010,,
 
«Ora aspetto che qualcuno mi affidi la sua gondola, intanto continuerò a vogare nel traghetto di San Tomà». Giorgia Boscolo, la prima gondoliera della storia, venerdì ha presentato i documenti all'ente Gondola per entrare in ruolo come sostituta, dopo aver superato, giovedì scorso, l'esame finale inerente le vie della laguna ed il traffico acqueo, previsto dalla Provincia anche per i tassisti ed i trasportatori. Il che significa l'autorizzazione alla neogondoliera di trasportare da sola i turisti. Da ieri, infatti, Giorgia è diventata gondoliera a tutti gli effetti e tra un po’ nessuno si meraviglierà più di vedere la sua bionda chioma a pope di una gondola, magari spiegando a cinesi o a indiani le meraviglie della città. Molte sono state le resistenze al suo ingresso nel mondo millenario e tradizionalmente maschile della categoria, ma Giorgia, sposata e con due figli, ha tirato dritto testardamente, coronando il suo sogno di bambina: diventare gondoliere come papà Dante. Un amore sviscerato per il remo, per quel mondo che non voleva vivere solo di riflesso, ma in prima persona. Dopo l'ingresso alla scuola per sostituto gondoliere promosso dall'ente Gondola e la promozione negli aspetti teorici e nelle prove pratiche a prua e a pope (l'ultima, la più difficile), la Boscolo si è imposta ponendo la sua capacità, la sua passione, il suo sorriso e la sua umiltà in faccia ai detrattori, a quanti l'osteggiavano solo e soltanto perché «donna». Ora, spazzato via il tabù, anche gli stazi si stanno attrezzando come quello di Santa Sofia, disponendo dei separè negli spogliatoi, perché Giorgia rappresenta la punta di diamante del futuro della categoria, ormai aperta, consensualmente o meno, all'ingresso di altre figure femminili. «Era giusto ed inevitabile - ha commentato il presidente dei gondolieri, Aldo Reato - che anche noi ci adeguassimo al mutamento dei tempi. Personalmente accolgo Giorgia nella categoria con orgoglio e con affetto, augurandole di vivere la gondola nel modo più genuino e di amare la laguna come hanno fatto i suoi padri; anche lei, come noi, primi custodi e sentinelle di un patrimonio artistico, storico ed umano inimitabile».
      «Non ho ancora presente la portata dell'avvenimento - ha concluso la Boscolo - so di essere la prima donna, ma mi sento gondoliere come tutti. Mi dico: ce l'ho fatta, e la mia gioia è tutta qui».
 

 

Il Gazzettino Venerdì 13 Agosto 2010,
Giorgia Boscolo promossa: è la prima donna
(T.C.) La prima gondoliera della storia ha sostenuto ieri mattina l'ultimo esame ed ora è gondoliere a tutti gli effetti. Giorgia Boscolo ha vinto la sua battaglia contro il maschilismo e la tradizione della categoria; assieme ai 21 colleghi della scuola per sostituti gondolieri è stata promossa dalla commissione, istituita dal presidente dei Bancali, formata dai gondolieri Massimo Manfreda e Marco Doria, unitamente alla regatante Gloria Rogliani. Felice anche l'istruttore Aldo Pagan, gondoliere dal 1957, che ha impostato gli allievi per le prove al remo. Ecco gli altri promossi: Luca Barugolo, Sebastiano Bosetti, Samuele Busetto, Manolo Cavagnis, Marco Cavagnis, Manuel Codardini, Mattia Collavini, Alberto Doardi, Nicola Grossi, Antonio Morelli, Marco Moretti, Giacomo Omacini, Davide Orio, Alessandro Pompeo, Rusciano Said, Nicolò Ruzzene, Doriano Seno, Riccardo Vianello, Alvise Visentini, Ivano Zadro, Michele Zennaro. Giorgia, figlia del gondoliere Dante, ha 24 anni, sposata e madre di due figli. «Siamo molto soddisfatti - ha detto la commissione - che i voti al momento del confronto siano risultati pressoché identici, dimostrando la medesima ottica e l'unità di valutazione dei tre esaminatori».

 

 
Primo giorno di voga per la donna che ha spezzato una tradizione di 9 secoli. I colleghi: «È stata bravissima»

VENEZIA (16 luglio) - Eccola, al primo giorno di voga autorizzata. Ieri mattina, orario 7-15, Giorgia Boscolo ha iniziato il suo tirocinio come prodiera del traghetto allo stazio di San Tomà.
Il suo impegno fa parte integrante della scuola per sostituti gondolieri, che l’ha vista entrare nel novero dei 22 aspiranti, dopo la prova a prua della gondola. Maglietta a righe bianche e blu, pantaloni e scarpe nere, bionda treccia legata in nuca, Giorgia ha trasportato i clienti per tutta la mattinata, con le previste pause dopo ogni mezz’ora.

La Boscolo, 23 anni, coniugata, 2 figli piccoli, è, per ora e fino all’esame finale, la prima donna gondoliere nella storia della categoria, ricca di 900 anni di storia. «Ho ricevuto molti complimenti - ha detto Giorgia - nessuno si è inquietato nel vedermi in gondola».
Stessa impressione da parte dei passeggeri, per nulla perplessi nel vedersi condotti per la prima volta da una donna lungo il tragitto San Tomà - Sant’Angelo.

«Una meraviglia, bravissima, niente da segnalare», dicono di lei i colleghi gondolieri “a pope”. Insomma, una mattinata tranquilla che, pur rappresentando un evento storico, sottolineato da tutte le principali testate giornalistiche anche internazionali grazie a quanto divulgato da Il Gazzettino, è filata via liscia come la nera gondola del traghetto.

Dalla bionda Giorgia, figlia di gondoliere, nulla più di uno smagliante sorriso e sostanziose remate lungo il Canal Grande. A riva, nel ruolo di protettivo padre padrone, papà Dante, che ce l’ha ancora con i giornalisti forse perché hanno scoperto il giochetto delle interviste e delle foto a pagamento, confermato da fotografi, reporter e dalla stessa Rai.

La bionda Giorgia ha pagato lo scotto dell’improvvisa popolarità. Del resto la ragazza in pochi giorni è passata dal ruolo di sconosciuta giovane mamma veneziana a "star" ricercata da giornali e televisioni di mezzo mondo. Fotografie, interviste, servizi sui rotocalchi patinati. Comprensibile qualche sbandamento e l’invidia di qualche collega. Ma, come ha dimostrato ieri in Canal Grande con la sua gondola, Giorgia sa tenere molto bene la rotta e ha già conquistato la stima dei "pope" veneziani.

 

La gondoliera si scusa: «Un equivoco»

VENEZIA (2 luglio) - «Se ho sbagliato, chiedo scusa». L’aspirante sostituto gondoliere (al maschile) Giorgia Boscolo smorza i toni che la vedono protagonista in due versanti: l’essere la prima donna autorizzata a livello istituzionale al tirocinio in gondola, vogando a prua di un traghetto e aver approfittato della notorietà per vendere la propria immagine.

Molte sono state le testate stampa e televisive nazionali ed internazionali che si sono interessate alla storia di questa ragazza capace, dopo 900 anni di dominio maschile, di rompere il muro assolutamente maschilista della categoria dei gondolieri.

Giorgia, 23 anni, madre di due bambini, aveva superato la prova a prua della gondola, secondo il bando emesso dall‘ente Gondola, classificandosi nel novero degli aspiranti sostituti gondolieri, abilitati a frequentare la scuola per l’ottenimento della qualifica. Tanto è bastato perché Giorgia assurgesse ad una notorietà internazionale, condita dal mondo mediatico che la vuole intervistare, fotografare, riprendere, ospitare in trasmissione. Così è saltato fuori come Giorgia abbia chiesto compensi per la vendita della sua immagine, appoggiandosi persino ad un agente.

La faccenda è venuta a galla per un contatto con “Liberation” di Parigi, ma anche papà Dante Boscolo, gondoliere al traghetto di Santa Sofia, ci ha messo del suo, perché ai fotografi locali che chiedevano di poter immortalare Giorgia, ha esplicitamente risposto: «Eh no, fioi, foto… foto… adesso bisogna calar la pitùra». Tradotto: «Adesso bisogna pagare». Dure le reazioni dai referenti del mondo dei gondolieri, che avevano ammonito la Boscolo ad una maggiore prudenza.

«E’ vero - ammette Giorgia - ho inviato un sms con scritto che volevo essere pagata e di parlare con il mio agente. Però ho sbagliato il destinatario: non era per Liberation, ma per Canale 5. Il fatto del pagamento era riferito solo al rimborso di viaggio se mi volevano a Milano e il mio agente... è mia sorella, Alessia. Non riesco a far fronte alle tante telefonate e alle proposte; proprio da Canale 5 ho ricevuto il consiglio di dotarmi di una persona che trattasse per me. Così è intervenuta mia sorella. D’altronde ho un marito e due bambini piccoli, non riesco ad essere onnipresente. Anche il mio lavoro nel ristorante del sestiere di Castello ne risente».

«Sono stata travolta da un tourbillon di notorietà e di proposte difficili da gestire - prosegue - Se ho sbagliato chiedo scusa, ma non ho mai mancato di rispetto alla categoria dei gondolieri, né voluto parlare in loro vece. Spero, anzi, che questa breve notorietà possa essere di ausilio al mondo del remo, di essere utile a qualcosa. Spero sempre di diventare gondoliere a tutti gli effetti, anche se dovrò conciliare il lavoro al ruolo di moglie e di mamma. Ripeto: se ho sbagliato chiedo scusa a tutti. Mai non vorrei che la notorietà nuocesse a me in prima persona e ai gondolieri».

«Ho fatto tanto e sofferto molto per diventare una di loro - conclude - non voglio rovinare tutto né compromettere la scuola per sostituti gondolieri ed i miei esami finali. L’intervento di mia sorella Alessia è solo per rispondere al telefono. Non mi sento una star, anche se i media vorrebbero farmi apparire così. Solo una persona comune che ha scelto di tentare il mestiere che amo di più. Non è colpa mia se sono donna e come tale ho guadagnato il consenso e l’autorizzazione per vogare a prua nei traghetti come tirocinio. Mi mancano ancora esami e soprattutto la prova a poppa, fondamentale. Spero di riuscirci. L’essere la prima donna gondoliere mi rende orgogliosa, tuttavia mi sta anche intimorendo, visto il can can che si è sviluppato attorno alla mia persona».

Intanto la donna gondoliere rimane "sorvegliato speciale" della commissione

«Macchè agente, sono solo sua sorella». Così Alessia Boscolo, sorella di Giorgia, l'aspirante sostituta gondoliere, difende la prima donna autorizzata a traghettare veneziani e turisti a prua di una gondola, come tirocinio per la scuola dei sostituti gondolieri. Messaggi sms avevano fatto ben intendere come la Boscolo volesse farsi pagare per i servizi fotografici, dopo la grande notorietà. Era spuntata anche la parola “agente”.

«L'agente sono io – dichiara Alessia – Giorgia mi ha chiesto una mano perchè non ce la faceva più tra telefonate, proposte, inviti. Mi ha chiesto un aiuto, di rispondere semplicemente al telefono. Purtroppo un sms di risposta a Canale 5, con richiesta di rimborso spese per il viaggio fino a Milano, è stato erroneamente inviato ad un altro cellulare. Così si è pensato che Giorgia volesse soldi. Non è vero. È verissimo, invece, che mi sto occupando di lei: con un marito e due bambini piccoli, Giorgia non può far fronte da sola alla situazione che si è venuta a creare dopo la sua ammissione alla scuola».

Giorgia, dal canto suo, chiede scusa. Anche perchè la sua posizione è delicata: la commissione che giudicherà i risultati ottenuti alla scuola per sostituto gondoliere, terrà conto anche dei suoi comportamenti. Visto che l’idea che la gondoliera potesse chiedere soldi per interviste e foto (senza chiedere l’autorizzazione ai superiori), ha fatto sobbalzare sulla sedia Ente gondola e bancali, fino a minacciare la sospensione dal corso. Insomma, sarà una "sorvegliata speciale". «Non so dove ho sbagliato - ammette Giorgia - ma mi è piovuto addosso tutto all'improvviso. Sapevo che una donna nel novero degli aspiranti gondolieri poteva far notizia, ma non mi aspettavo tanta attenzione nei miei confronti».

Le scuse di Giorgia hanno ammordibito Aldo Rosso, che ieri ha parlato a lungo con la Boscolo: «Certo, Giorgia può farsi intervistare e fotografare da chi vuole - ha detto il presidente dell'Ente gondola - la vita è sua. D'altronde anni fa un gondoliere ha partecipato alla trasmissione “Affari tuoi” e nessuno ha avuto nulla da ridire, anche se ha guadagnato una bella somma. Ho raccomandato solo a Giorgia di fare la massima attenzione e di parlare a titolo personale e non della categoria, della quale, per ora, non fa neppure parte. Poi, se si fa pagare o meno, son fatti che non ci riguardano».

Su posizioni più rigide, invece, resta Roberto Luppi, presidente dei bancali, quindi di tutti i gondolieri: «Nessuno vieta a Giorgia Boscolo le interviste, le riprese televisive, le foto - ha commentato - ma deve parlare a titolo personale e non dei gondolieri. Ribadisco che nel regolamento della scuola per i sostituti gondolieri, oltre alle prove d'esame, c'è anche il comportamento etico e deontologico. Per questo esiste un'apposita commissione. Perciò suggerisco a Giorgia di stare attenta a quanto dice, perchè potrebbe essere giudicata anche in base al suo comportamento. Questo, lo ripeto, non vale solo per lei, ma per tutti i 22 aspiranti alla qualifica di sostituto gondoliere».
 

 

Foto e interviste a pagamento, la prima gondoliera rischia già l'espulsione

VENEZIA (1 luglio) - Giorgia Boscolo, la prima gondoliera di Venezia dopo 9 secoli di dominio maschile, rischia l’espulsione dalla scuola per sostituti gondolieri, traguardo ottenuto con fatica e grande risonanza internazionale.

Giorgia, infatti, aveva superato l’esame e acquisito i titoli per diventare, a 23 anni, la prima gondoliera dopo 9 secoli di dominio maschile nel mestiere. E lei non ha resistito alla tentazione di monetizzare il suo exploit ed entrare con irruenza nel dorato mondo dello "show biz".

Perché, dopo che tutti i media hanno rilanciato la notizia pubblicata da Il Gazzettino, Giorgia ha pensato di cogliere la palla al balzo e chiedere soldi per interviste e servizi fotografici. È quanto si è sentito rispondere infatti il corrispondente del quotidiano francese Liberation, Dino Di Meo. «Le ho chiesto un'intervista con foto - racconta stupefatto - ma via sms la Boscolo ha risposto che invierà il cellulare del suo agente, perché per le immagini vuol essere pagata».

Apriti cielo! La notizia è giunta subito ai vertici dell’Ente gondola (l’istituzione che tutela le tradizioni e il mestiere di gondoliere) e dell’associazione dei "bancali", vale a dire degli stazi che riuniscono le gondole. E a loro volta i responsabili delle due massime "autorità" della gondola si sono fatti sentire.

«Credo che Giorgia Boscolo debba fare molta attenzione - dice Roberto Luppi, presidente dei bancali - La scuola per sostituti è molto rigida e nessuno può rilasciare interviste se non autorizzato. Questo non vale solo per Giorgia ma per tutti. La Boscolo, perciò, rischia d'essere espulsa dalla scuola: verosimilmente si aprirà una commissione d'inchiesta sul suo operato. Tutti siamo stati orgogliosi di una donna capace di rompere il ghiaccio maschilista, ma se Giorgia se ne approfitta o sbaglia, ne pagherà le conseguenze».

I maligni potrebbero pensare che la stessa Giorgia abbia fornito il pretesto per garantire la tradizione "mascolina" della professione, offrendo su un piatto d’argento l’eventualità della sua espulsione. Ma il regolamento è regolamento e, a norma di "legge", Giorgia non poteva parlare con i giornali senza autorizzazione dei suoi "capi".

Ancora più duro di Roberto Luppi è Aldo Rosso, presidente dell’Ente gondola, che era arrivato al punto di battere i pugni sul tavolo per difendere, contro la diffidenza della maggioranza dei gondolieri, la legittimità dell’entrata di Giorgia tra i gondolieri. «La Boscolo deve stare bene con i piedi per terra - afferma con decisione - Ho parlato in suo favore e bene in molte interviste, ma se intende guadagnare soldi sulla sua immagine e su quella dei gondolieri, non parlerò più di questa donna, né mi presterò a ulteriori interviste. Stop, ho chiuso. L'onore e la storia dei gondolieri non possono essere mercificate, neppure se si tratta della prima donna autorizzata a prendere in mano un remo. Giorgia impari le regole della categoria, la sua etica, la sua deontologia. Poi vedrà che il resto è solo fumo».

 

La processione dei contrari all'Ente Gondola ha fatto infuriare il presidente Rosso: «Ha passato l'esame, ha le capacità»

VENEZIA (27 giugno) - Gondoliere Giorgia Boscolo, il giorno dopo. Gli stazi ne parlano, Venezia intera si interroga. Dopo l’inserimento di Giorgia alla scuola per sostituto gondoliere ed il suo tirocinio in maglia a righe, pantaloni neri e cappello di paglia per traghettare a prua veneziani e turisti, tutti si interrogano su questa ventitreenne che, con la giusta remata all’esame pratico, ha demolito un antico tabù, divenendo la prima donna gondoliere della storia veneziana.

Probabilmente la scrivania trema ancora, dopo il pugno tutto buranello di Aldo Rosso, presidente dell’ente gondola. Ha quasi 78 anni, ma ieri mattina Rosso ha dimostrato tutto il suo impeto e carattere, durante la processione di gondolieri nella sede dell’ente Gondola, per nulla d’accordo che una donna entrasse a far parte della categoria.

Chi ha assistito alla scena, racconta di un Rosso inviperito, che, ad un certo punto, ha pestato un sonoro pugno sul tavolo. «Se volevate un bando riservato ai soli uomini dovevate dirlo prima, ve ne sareste presi la totale responsabilità ed io mi sarei subito dimesso», avrebbe urlato Rosso, zittendo i riottosi. «Io formalmente avvio le procedure di ammissione e di giudizio sui sostituti gondolieri: secondo le leggi il bando è aperto a tutte le persone, a prescindere se siano uomini o donne. Se è passata una donna, significa che ne ha le capacità. Punto».
«Era nell’aria la possibilità di una donna gondoliere - ha affermato Roberto Luppi, presidente dei bancali - dobbiamo accettare il cambiamento dei tempi ed adeguarci, aprendo alle donne anche gli ultimi mestieri più tradizionalmente maschili».

«È vero - confessa Rosso - mi sono alterato, ma non sopporto l’ottusità. Piuttosto apprezzo le perplessità dei bancali in merito ai problemi igienici e strutturali. Una questione reale che dovremo risolvere».
Già, perché, ora che c’è una donna gondoliere, appare il problema delle strutture: i “casoni” dei gondolieri, posizionati accanto agli stazi. È evidente che se gli uomini potevano spogliarsi in gruppo o rendersi semivisibili al loro interno, per una donna il cambio d’abiti diventa più difficile. Inoltre non ci sono idonei servizi igienici. Quando, dopo la scuola per sostituto gondoliere, Giorgia dovrà prendere servizio presso i traghetti, questi dovranno essere attrezzati per accogliere anche la sua giusta privacy.
«È un problema che dovremo risolvere insieme al Comune - conclude Rosso - strutturando i “casoni” in modo da consentirne la fruizione anche alle donne, dotandoli inoltre di servizi igienici».

Contenta Mara Rumiz, assessore e già presidente del consiglio comunale: «Sono felicissima - ha detto - era ora che una donna entrasse a far parte della categoria dei gondolieri, vincendo non tanto le prove d’ammissione ma le ovvie resistenze e preclusioni di un gruppo tutto maschile. Certamente Giorgia si appresta ad intraprendere un mestiere molto duro e difficile, ma ce la farà. Spero che presto altre donne possano nentrare a far parte del gruppo dei gondolieri».
 
Ha superato l'esame di ammissione. Inizierà a traghettare i clienti vogando a prua. Perplessità tra i colleghi maschi

VENEZIA (26 giugno) -

Dopo nove secoli di strenua difesa della "mascolinità" della categoria, ecco la prima donna gondoliere. Si chiama Giorgia Boscolo, ha 23 anni, sposata e mamma di due bimbi: Patrik e Nicolas. Vive a Marghera e lavora saltuariamente alla trattoria “Ai Tosi” nel sestiere di Castello, a Venezia.

Giorgia ha superato l’esame di ammissione ed ora si appresta a seguire la scuola da sostituto gondoliere. Intanto, però, Comune ed ente Gondola l’autorizzano a traghettare i clienti, vogando a prua, un po’ come fare il secondo pilota di un aereo. Tanto basta per interrompere una tradizione quasi millenaria. Proprio questo impegno e tirocinio riconosciuto dalle istituzioni veneziane segna lo storico ingresso di una donna nella categoria dei gondolieri, dopo 900 anni di assoluto dominio maschile.

Più volte, senza farcela, aveva provato negli anni scorsi la tedesca-americana Alexandra Hai, bocciata alle prove pratiche, che si è consolata andando a fare la gondoliera privata per conto di un hotel.
Giorgia, invece, ha superato le prove previste inserendosi, dopo l’ultimo esame di voga a prua della gondola, fra i 22 accettati alla scuola per sostituti gondolieri. Si è classificata esattamente ventiduesima, a pari merito con un trentenne aspirante maschio. Tuttavia il regolamento comunale prevede che, in caso di parità nel punteggio, passi il più giovane. Potenza dei 23anni.

Felicità ed orgoglio da parte di papà Dante, gondoliere in servizio al traghetto di Santa Sofia. Ma una punta di orgoglio maschile resta, perché Giorgia è riuscita a far breccia nel cuore del babbo, ma non nella granitica convinzione del gondoliere: «Sono orgoglioso di lei - ha commentato papà Dante - ma penso sempre che il mestiere di gondoliere non si adatti ad una donna...».

«Però Giorgia è bravissima - precisa subito Dante - ed ha la gondola nel sangue. Prima della prova di voga le ho detto: non guardare me, non guardare i membri della commissione; guarda solo tua mamma, perché è lì vicina».

La madre di Giorgia è scomparsa per un male incurabile da soli quattro mesi. «Sì, ho davvero sentito la mamma con me - ha affermato commossa Giorgia, bellezza bionda, alta e ben piantata - non mi rendo ancora conto di aver aperto una nuova epoca. Devo ancora realizzare la cosa. Per questo oggi (ieri, ndr) son rimasta a Marghera, al parco con i miei figli, senza andare a Venezia. Domani ci farò una capatina, per incontrare mio padre e i gondolieri. Questa è la seconda volta che provo a diventare gondoliere: la prima, due anni fa, è andata male per un soffio. Non ci credevo e ho ancora la testa fra le nuvole. Sono contentissima di poter realizzare il mio sogno, coltivato fin da piccola. Certo, ho ancora la scuola per sostituto gondoliere da frequentare e ci sono altre prove da affrontare. Ma il primo passo è fatto. Ringrazio tutti i gondolieri di Santa Sofia per il loro aiuto e per avermi prestato le gondole con cui allenarmi per le prove pratiche».

Eserciterà davvero o si intimorirà innanzi ai pregiudizi dei colleghi maschi? «Non so che aria tira dalla parte dei gondolieri - conclude Giorgia - ma voglio assolutamente fare il mestiere di gondoliera: non intendo acquisire una qualifica professionale solo per appenderla al muro. Certo, nell’ambiente sono tutti uomini, ma cercherò di farmi benvolere, di essere seria nel lavoro e di rispettare la categoria. Mi auguro di avere presto delle altre colleghe».

Prevedibile, però, la perplessità da parte dei gondolieri, ieri assai stupiti dall’esito della prova pratica. «La tradizione si scontra con la democrazia», dicono i colleghi, che poi allargano le braccia: « E adesso aspettiamo che le suore dicano messa...».


 

Alexandra Hai

Yamada Hanako & Alex Hai

LA GONDOLIERA

 

L’esposizione presenta la intrigante collaborazione tra l'artista emergente Yamada Hanako e la celebre ma discussa gondoliera Alex Hai, che è anche fotografa e regista. Entrambe hanno una passione per Venezia e considerano il loro ruolo come parte di una grande impresa e di una continua esplorazione artistica. Preparatevi a una visione originale di Venezia nelle vesti di un avventuriero. In questa provocante miscela di realtà e finzione, i confini sono sfumati. E' una storia vera o un film in fase di realizzazione?

Le artiste: Yamada Hanako è attualmente Artista in Residenza presso la Fondazione Bevilacqua La Masa; Alex Hai ha interrotto una tradizione antichissima diventando la prima donna gondoliere di Venezia.

Accompagnata da un testo critico di Marco Tagliafierro, l'esposizione ripercorre il viaggio cinematografico de La Gondoliera attraverso una serie di fotografie scattate dalle due artiste e una selezione di articoli e documenti che raccontano la storia di questa eroina combattente.

 

Vernissage su invito: 1 Febbraio 2014

Apertura al pubblico: dal 4 febbraio al 29 Marzo, Martedì – Sabato ore 14 – 20

 
 
 
 
 
 

Alexandra Hai in Canal Grande

 
La prima donna che ha tentato di rompere il monopolio maschile della categoria dei gondolieri però è stata la tedesca Alexandra Hai, che ha provato varie volte a superare l'esame di ammissione a gondoliere senza riuscirvi. Sollevando un vespaio di polemiche come si può vedere dagli articoli che riportiamo. Ha dovuto quindi ripiegare sul servizio privato dell' Albergo Residenza Art Decò  che offre l'uso della loro gondola privata agli ospiti. Naturalmente i gondolieri non l'hanno presa bene, alcuni hanno protestato più o meno civilmente, ma altri - come ho sentito varie volte - continuano ad insultarla ogni volta che la incrociano nei canali, con parole irripetibili. Si veda l'articolo seguente.
 

Da Il Gazzettino 30 1 2008

Insulti, parolacce, pure bestemmie. ...

Insulti, parolacce, pure bestemmie. É bastato che una gondola con degli sposi, condotta da Alexandra Hai, passasse davanti a calle Vallaresso, perché alcuni gondolieri dello stazio si esibissero in una serie di urla da stadio contro la conducente della gondola, che da dieci anni cerca di diventare gondoliere professionista e che ora lavora per conto di un albergo come gondoliere "de casada".

É successo qualche settimana fa, ma solo ora un testimone dello spettacolo lo ha reso di pubblico dominio con una lettera aperta dai toni indignati. A scrivere è un colonnello della riserva di Nevegal, Adriano Trevisan. Invitato a Venezia per il matrimonio di un caro amico, ha assistito a «una disgustosa dimostrazione di intolleranza e ottusità da parte di un gruppo di gondolieri maschi nei confronti di una loro collega femmina» per usare le sue parole.
«Costei - prosegue la lettera - con la sua bella ed elegante gondola ha accompagnato gli sposi all'approdo di San Marco, coperta da un coro di ingiurie e sbeffeggiamenti. Di fronte a questa scena incresciosa, io e gli altri invitati, provenienti da varie parti d'Italia, abbiamo provato un forte sdegno.Trovo inqualificabile il comportamento di questi "signori" in considerazione del fatto che le donne godono gli stessi diritti degli uomini e di uguali opportunità, tanto che sono entrate nei corpi militari dello Stato, addirittura nell'amministrazione delle Regole ampezzane, per millenni dominio esclusivo degli uomini. La gondoliera, con la sua gondola perfetta, aldilà degli epiteti ricevuti, lasciava trasparire dal suo volto l'orgoglio e il piacere di svolgere questa professione».

Un episodio di discriminazione femminile, agli occhi di questo testimone "foresto", ma che in realtà nasconde una ben più complessa battaglia che ormai da un decennio contrappone questa signora di origini americane alla categoria dei gondolieri, a tutt'oggi solo al maschile. Più volte bocciata all'esame per diventare gondoliere, ultimamente Alexandra lavora alle dipendenze di un hotel, come "gondoliera de casada". C'è stato anche un ricorso al Tar che ha dato ragione all'albergo: la gondoliera può lavorare tranquillamente, hanno spiegato i
giudici, collocando la sua attività all'interno del "trasporto per conto proprio". Ovviamente, al di là delle implicazioni sessiste, c'è il rischio di incrinare tutto un sistema corporativo a difesa di gondolieri e gondola. Ed ecco che gli interessati danno un'interpretazione diversa della sentenza e comunque confidano in una modifica della legge regionale sul trasporto per conto proprio che tuteli maggiormente la categoria.

Insomma, la battaglia continua. E se Alexandra Hai ieri non ha rilasciato commenti, lo si capisce dai quelli del presidente dei bancali, Roberto Luppi. «Non ero a conoscenza di questo episodio - precisa - ma quando si veste la divisa di gondoliere che rappresenta il Comune e la città di Venezia, non ci si deve comportare in questo modo, anche se si è di fronte a un abusivo. Detto questo, la signora Hai resta un'abusiva. Non ha i requisiti per fare il gondoliere e, a leggere bene la sentenza del Tar, non dovrebbe esercitare. Purtroppo c'è un buco della legge regionale, che contiamo sia chiarito al più presto: per la gondola non deve esserci conto proprio. Qui non c'entra il maschilismo. Se la signora Hai fosse un abusivo maschio, tutte queste polemiche non ci sarebbero. Per questo avrei voluto che all'ultimo esame passasse qualche donna, ma le candidate non erano all'altezza».
Da Ca' Farsetti, però, precisano che Alexandra Hai «non è abusiva - spiega il comandante dei vigili, Marco Agostini -. Non fa un servizio pubblico di gondola, ma di trasporto in conto proprio». «É vero che la legge regionale non è chiarissima - commenta Alfonso Garlisi, responsabile del traffico acqueo - ma se la gondola è dell'albergo e viene condotta nell'orario di lavoro, tutto è in regola».

Roberta Brunetti


 

 
Gondolieri pigri e sempre al cellulare. La Nuova Venezia 21-8-2007 Manuela Pivato
 
Alexandra Hai Il Venezia1-4-207