|
|
Introduzione |
|
|
|
Archeologia navale |
|
|
|
Barche
tradizionali |
|
|
|
|
|
Gondola
e varianti |
|
|
|
|
|
Sàndolo |
|
|
|
|
|
Barche
da carico e da pesca |
|
|
|
|
> |
Barche
fluviali |
|
|
|
|
|
Barche curiose e
ancora da definire |
|
|
|
|
|
Voga
alla veneta |
|
|
|
Barche
e navi da parata |
|
|
|
Navi tradizionali |
|
|
|
Vaporetti
e barche attuali |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Così Carlo
Goldoni nel 1760 lo descrive nel suo famoso poemetto:
Il Burchiello di Padova:
Musa, cantiam del padovan Burchiello
La
deliziosa, comoda vettura,
In cui
per Brenta viaggiasi bel bello,
Dal gel
difesi e dall’estiva arsura.
Amistà
si contrae con questo e quello,
E alla
curiosità si dà pastura;
Passasi
con piacer di loco in loco,
E per
lungo cammin si spende poco.
Parlo di
quel che a noleggiar si affaccia
Pel
tragitto di Padoa ogni mattina;
[...]
Parlo di
quel vaghissimo naviglio
Di
specchi, e intagli, e di pitture ornato,
Che ogni
venti minuti avanza un miglio,
Da buon
rimurchio e da’ cavai tirato;
In cui
senza timor, senza periglio,
A sedere
o a dormir può starsi agiato,
|
|
|
|
|
Ben diversa era la barca
dei poveri:
Non già della notturna, ampia
barcaccia,
Di storpi e
ciechi e barattier sentina,
Su cui
stridente orribile vociaccia
Suol dal Ponte
gridar sino a Fusina:
La va via, la
va via; fin ch’ella è carca
D’animai che
non fur chiusi nell’arca.
|
|
Anche
per le barche fluviali vale quanto detto per quelle
veneziane, vi sono moltissimi tipologie caratterizzate,
ovviamente, dal fondo piatto e, tranne la comacina
o gabarra, dalla
mancanza di asta di prua. Lo scafo, infatti, si unisce ai
fianchi e termina con il fondo che sale fino alla sommità
dove dove si unisce ai fianchi. Il più noto è il burcio o burchio, con la variante
per il trasporto di persone detto burchiello,
ma vi erano numerosissime rascone,
barche da Padova
o padovana (P 393), santor (P
377), barca
comacchiese (P 394), barca
del Po di Volano (P 395), bastardo
(P 397), busintoro (P 396), barca
pavese (P 398), barca
pescantina (P 399), barchetto
o corriera (P 403) ecc.
Per
chi fosse interessato ad approfondire le tematiche della
navigazione fluviale segnaliamo il Museo Civico della
navigazione fluviale di Battaglia Terme Padova.
www.provincia.padova.it/museo_navigazione/inizio.htmWhat
is true for Venetian boats is also applicable to riverboats:
there are many types, all of which are characterized by the
flat bottom and - apart from the comacina
or gabarra
- by the lack of bow stem. In fact the hull is joined at
the sides and terminates with the bottom that rises to the
top where it is joined to the sides. The most well-known
type is the burcio or burchio, with the
variant for transporting people known as a burchiello,
but there numerous other types such as the rascone,
barche da Padova o
padovana (P 393), santor (P
377), barca
comacchiese (P 394), barca
del Po di Volano (P 395), bastardo
(P 397), busintoro (P 396), barca
pavese (P 398), barca
pescantina (P 399), barchetto
o corriera (P 403) etc.
For
those who would like to find out more about river navigation
we recommend the Museo Civico dell Navigazione Fluviale in
Battaglia Terme, Padova.
|
|
Una
rascona e, in
secondo piano,
un burcio
nel Canal Grande.
|
Rascona
La rascona apparteneva alla
numerosa famiglia delle barche che navigavano lungo i fiumi
e canali del nord-est italiano, famiglia di cui facevano
parte oltre al famoso burcio, anche il bastardo, il magano,
il bucintoro, la barca pescantina ecc. A dispetto della sua
forma decisamente arcaica, ha navigato fino alla metà del
secolo scorso.
Lo scafo era mezzaluna, dotato
di due timoni laterali, lunghi (il sinistro, il più grande)
6,10 metri, governati, mediante due lunghi “stick”, dal
barcaro assiso sull’estremità poppiera come avrebbe fatto un
cocchiere.
Ve n’erano di diverse taglie: da
una portata di 15 tonnellate ad una massima di 200; il tipo
medio poteva caricare fra le 100 alle 120 tonnellate, con
una lunghezza di circa 28 metri e larghezza di 6,5 metri. La
massima altezza dal pelo d’acqua del pizzo dell’asta di
poppa era, da carica, quattro metri e mezzo. Il pescaggio
minimo era 35-38 centimetri, mentre a pieno carico, quando
rimanevano fuori dall’acqua pochi centimetri di banda, era
di 160 centimetri.
Navigava trainata da cavalli
sull’alzaia, o in caso di vento favorevole, utilizzando le
due vele armate sugli alberi, abbattibili per passare sotto
i ponti. A poppa vi era la cabina, dal tetto circolare, per
l’equipaggio che viveva stabilmente a bordo, mentre la lunga
stiva era protetta da una copertura (tiemo) formato da stuoie
e tele incerate, distese su una struttura lignea mobile.
Vai a: disegni
modelli
archeologia
|
|
|
Burcio
o Burchio
E’
la più grossa imbarcazione da carico fluviale e lagunare,
lunga fino a 30 metri, caratterizzata dalla mancanza
dell’asta di prua, con il fondo che saliva ripidamente
unendosi, a prisma, con i fianchi. Era dotato di remi e due
alberi con vele “al terzo”, la maggiore armata a prua.
Vai a:
censimento barche fluviali disegni
modelli
The
bùrcio was the largest river and lagoon cargo
vessel, up to thirty metres long, characterised by the
absence of the bow stem, with a steeply rising bottom that
is joined, like a prism, to the sides. It had oars and two
masts with lugsails.
|
1902,
burcio a vela in
bacino di
S.
Marco.
|
|
L’imponente
prua di un burcio abbandonato presso isola
del
Tronchetto a Venezia.
|
|
Relitto
di Burcio a Silea, Treviso
|
|
Burchiello e Barca da Padova
Il
burchiello era una versione minore ed ingentilita del
burcio destinata al trasporto di persone
principalmente da Venezia a Padova lungo "la" Brenta
come è sempre stata chiamata, al femminile. Si
caratterizzava da una cabina a forma di parallelepipedo,
detta tiemo, riccamente decorata dove i
passeggeri trovavano riparo. Era mosso in laguna dai
remi dei due barcari aiutati da rimorchi e da una
piccola vela, lungo il fiume procedeva trainato da
cavalli lungo l'alzaia.
|
Un burchiello procede
rimorchiato e sotto vela. Domenico Lovisa 1717
|
Antonio Sanfermo* nel
1821 descriveva due taglie distinguendole dal numero di
balconi del tiemo:
Burchielli da quattro
balconi, con tiemo quadrilungo.
Alcuni sono obbligati a servir di corriera diurna tra
Padova, e Venezia.Gli altri servono ad ogni genere di
trasporto, e molte volte a quello di famiglie con i loro
mobili, ed utensili, che da Venezia passano in campagna,
o ne ritornano. D'ordinario navigano tra Padova, e
Venezia, tra Este, e Venezia. Qualche volte con
Passaggieri, Comici, od altro, vanno anche in Po,
nell'Adige, nel Po di Levante, nel Can.e di Pontelongo,
etc.
Era lungo 16,4 metri,
largo 3,68, alto al fianco 1,12, altezza tiemo 2,5,
portata massima 24,3 t, immersione min. 0,29 max. 0,8.
Attualmente sono circa 16. Altre volte il loro numero
era ben maggiore. Servivano al trasporto delle Famiglie.
Il miglioramento delle strade fa la causa della loro
diminuzione. Servono oggigiorno piuttosto al trasporto
di generi, grani, legne, etc.
Burchielli
da tre balconi, con tiemo quadrilungo.
Quasi sempre al trasporto delle Famiglie, e massericcie
da Venezia a Padova, e viceversa. I canali, e Fiumi fra
Venezia, ed Este passando per Padova sono i soli
frequentati da queste Barche.
Era lungo 14,8 metri,
largo 3,38, alto al fianco 1,04, altezza tiemo 2,31,
portata massima 14,5 t, immersione min. 0,26 max. 0,89.
Se
ne annoverano soli 8. Ve n'era una quantità ben
maggiore. Si sono conservati all'uso speciale de
trasporti famigliari. Caricano in caso diverso poca
quantità di generi, attesa la picciola loro portata.
|
Un Burchiello e
una Barca da Padova in una incisione di Vincenzo
Coronelli del 1711
La versione povera del
burchiello era la cosiddetta Barca da Padova, con
tiemo nero circolare.
Sono
principalmente al trasporto giornaliero, e regolare tra
Venezia, e Padova.Traducono
qualunque sorta di mercanzia a guisa di corriera noturna
per i trasporti. Nei soli casi d'urgenza si allontanano
dalla strada ordinaria tra Padova e Venezia. La loro
naturale si è quella del Piovego, tronco da Strà al
Dolo, Naviglio, e Brenta morta fino a Fusina, indi
Laguna.*
Era lunga 19,25 metri,
larga 4,19, alta al fianco 1,36, altezza tiemo 2,8,
portata massima 44,7 t, immersione min. 0,35 max. 1,16.*
*
Conte
Marc'Antonio Sanfermo Carioni Pezzi, Padova 1821.Dei
mezzi da adottarsi per ottenere la salvezza di Padova
combinata con il miglioramento del sistema idraulico,
qualunque fosse per essere lo sbocco dei fiumi.
Si
veda per il testo completo: Il naviglio del canale
della Battaglia di Riccardo Pergolis
in AA. VV. (a cura di Pier Giovanni Zanetti), La riviera Euganea. Acque
e territorio del canale di Battaglia, Editoriale
Programma, Padova, 1989. |
|
|
Zattera da legname
Vai a: disegni
modelli
|
|
|
|
Una rara immagine di zattera
primo decennio del XX secolo Arch. Museo Nazionale delle
Arti e tradizioni Popolari di Roma
I zatieri al loro arrivo a
Burano nel 1992 con la loro ricostruzione di zattera |
|
|
|