Venezia
"Barca xe Casa - Immagini e memoria" è il titolo
dell'originale mostra che si inaugura oggi
martedì, alle ore 18, nel salone della Cassa di
Risparmio di Venezia in campo San Luca su
iniziativa del Circolo Fotografico La Gondola.
L'esposizione è composta da quarantaquattro
stampe vintage in bianco e nero provenienti
dall'Archivio Storico del Circolo veneziano e
realizzate da alcuni dei suoi autori più
illustri scelti tra i soci ed ex soci del
sodalizio come Enrico "Gigi" Bacci, Gianni
Berengo Gardin, Gino Bolognini, Mario Bullo,
Giampietro Cadamuro Morgante, Michele Dalla
Costa, Sergio Del Pero, Luigi Ferrigno, Giorgio
Giacobbi, Manfredo Manfroi, Gustavo Millozzi,
Paolo Monti, Sergio Moro, Gino Residori, Fulvio
Roiter, Angelo Romano, Toni Schena.
E sono molti - a dire il vero - i motivi
d'interesse di questa rassegna: innanzitutto il
tema scelto, la barca, mezzo peculiare e
ineludibile della laguna veneziana per il
trasporto, la pesca, il lavoro, la competizione.
Alcune delle imbarcazioni raffigurate non
vengono più usate nella pratica quotidiana
soppiantate dal più redditizio e comodo motore
mentre altre rimangono quale memoria di un'epoca
quanto meno diversa; l'unica a sopravvivere
ancorché legata alle esigenze del turismo è la
gondola.
La mostra tuttavia non è una rassegna storica di
reperti bensì un riandare con la documentata
memoria della fotografia ad un periodo di tempo
compreso fra l'immediato dopoguerra e gli anni
'70.
Attraverso le fotografie è possibile leggere le
trasformazioni per certi versi radicali subite
dal centro storico veneziano soprattutto per
quanto riguarda il singolare e complesso
rapporto dei residenti con l'elemento fondante
della città, l'acqua.
Le immagini dei primi soci della Gondola
scattate nell'immediato dopoguerra, sottolineano
lo scorrere placido e lineare della vita a
dispetto di un generale contesto d'indigenza e
di sacrificio eredità ultima del conflitto
appena concluso.
Le barche di allora, bragozzi, burci, peate, non
appaiono note folcloristiche ma segno tangibile
di una concezione economica e sociale diversa in
cui anche le categorie degli squeraroli, dei
maestri d'ascia, dei pescatori avevano funzioni
e peso ben diversi all'interno della società
lagunare.
La mostra illustra anche l'aspetto più
propriamente ludico della voga attraverso le
regate e i loro riti - l'agonismo, le
premiazioni, i cortei acquei - ma è anche un
nostalgico amarcord su tradizioni ormai perdute
come la "Galleggiante" nella notte del
Redentore. |