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I cosiddetti Nisioleti (lenzuolini)
veneziani |
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Sono dipinte a tempera sul
muro, quindi richiedono frequenti ridipinture, con
conseguente rischio di errori e imprecisioni. |
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Il nuovo nisoleto con
"terrà" invece che "terà", così non è né veneziano né
italiano: interrato.
Lo stesso dicasi per
Madonnetta (?) |
Naturalmente i social network si
sono scatenati nella parodia delle riscritture italiane
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In questi giorni si fa un gran parlare dei
nisoleti
e del modo corretto di scriverli, a questo proposito
segnalo che il prof Mario De Biasi già Assessore alla
Toponomastica revisionò i
nisioleti
e scrisse due aurei opuscoli:
Toponomastica a Venezia e Toponomastica a Murano. In
questi agili testi è spiegato il perché e percome di
ogni scelta, in modo che vi fosse una certa uniformità
nelle scritte e si evitasse di fare un misto fra
veneziano e italiano (almeno nello stesso
nisioleto).
Scrive fra l’altro:
Qualcuno potrebbe osservare che Venezia ha in questo
momento ha molti altri, e ben più gravi, Problemi [siamo
nel 1981! ndr] ma sono pienamente convinto che la Città
vada difesa nel suo complesso, anche in quegli aspetti
che sembrano minori.
[...] La toponomastica va pertanto giustamente curata,
controllata, seguita: e non solo dagli organi preposti a
questo settore, ma anche dai cittadini stessi....
[...] non c’è dubbio che la scelta del veneziano è ormai
definitiva [perché] è il linguaggio ( non il dialetto)
in cui sono nate queste denominazioni. |
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Mario De Biasi Toponomastica a Venezia |
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Mario De Biasi Toponomastica a Murano |
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Le bugie della Agostini,
Il Gazzettino 8 11 2013 |
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Nisioleti, l'assessore adesso deve
dimettersi, Paolo Navarro Dina, Il Gazzettino 7 11 2013 |
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La Nuova Venezia, 11 maggio 2011 |
«Nizioleti», ordinanza per chiarire come
vanno scritti
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Un'ordinanza per definire i criteri di scrittura -
grafica, dimensione dei caratteri, ingombro - dei
nizioleti. L'annuncia l'assessore ai Lavori pubblici
Alessandro Maggioni, per mettere ordine nel caos
attuale, dove accanto al font tradizionale tondo e ben
leggibile stanno via via apparendo grafiche diverse,
alcune illeggibili. «Per mancanza di fondi, l'ultimo
incarico del Comune ad Insula per la riscrittura di
alcuni nizioleti risale al 2009», sottolinea Maggioni,
attivatosi dopo l'allarme-nizioleti lanciato su Facebook
dallo scrittore veneziano Alberto Toso Fei. «Non si
tratta di errori o distrazioni in lavori pubblici
recenti», prosegue Maggioni, «ma per lo più di privati o
imprese intervenuti per ripristinare di propria
iniziativa un nizioleto dopo un restauro o perché
illegibile. Condivido, sono brutti: così non va bene,
pertanto ho chiesto agli uffici di predisporre un atto
di indirizzo o un'ordinanza per dare indicazioni precise
su come vanno scritti. Bisogna mettere ordine: avevo
previsto a bilancio 300 mila euro per un intervento su
tutti i 3700 nizioleti che rientra nel progetto sulla
segnaletica, ma ho dovuto toglierli dopo i tagli ai
fondi al Comune e spero di ripristinare: è una questione
di dignità urbana». (r.d.r.) |
Il vecchio nizioleto (o
nisioleto) con il font tradizionale, e quello nuovo
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La Nuova Venezia, 10 maggio 2011
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«I nuovi "nizioleti" brutti e
illeggibili» Il Comune non sa nulla
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Sono apparsi all'improvviso in campo del Ghetto, come a
San Polo o in campo della Guerra: decine di nizioletidalla
grafica nuova, del tutto diversa dalla tradizionale, più
stretta, fredda e per di più illeggibile per gli
ipovedenti. «Semplicemente orribili: non hanno niente a
che fare con la grafica tradizionale dei nizioleti:
a me ricordano le lettere che con normografo e pece si
stampigliavano sulle casse da spedizione», commenta lo
scrittore e storico Alberto Toso Fei. La
stortura balza agli occhi quando, vecchi e nuovi
nizioleti si ritrovano l'uno accanto all'altro: l'uno
tondo e leggibile, l'altro (quello nuovo) dal carattere
stretto e confuso. «Una scelta senza senso,
esteticamente brutta, fastidiosa alla lettura e avulsa
dalla città: non che si debba guardare alla tradizione
sempre come un "faro" - nel Settecento le strade erano
di terra battuta e i ponti senza parapetti - ma neppure
cambiare solo per cambiare», commenta ancora lo
scrittore, che ha narrato nei suoi libri leggende,
tradizioni, «fantasmi» della città e che - caricata una
foto della nuova grafica su Facebook - ha raccolto
decine e decine di commenti indignati. «Il presidente
dell'Associazione italiana dislessia mi ha autorizzato a
dire che si tratta di un pessimo font», osserva Roberto
Scano, esperto di siti web ed accessibilità per i
disabili, «confuso per tutti perché costringe il
cervello a una ricostruzione del grafema e ancor peggio
per i dislessici, con O,D,C quasi sovrapponibili e G,C
indistinguibili: si capisce il senso solo dal contesto».
In Comune cadono dalle nuvole: nessuno ha dato l'ordine
di cambiare la grafica dei nizioleti. Non alla
Toponomastica, non ai Lavori pubblici, non a Insula (che
acquisisce di volta in volta l'incarico per la
manutenzione): si capisce che, a cascata, la ditta alla
quale è arrivato l'incarico finale ha adottato un
proprio font. In assenza di controllo sui lavori
eseguiti, nessuno se ne è accorto finora. «Appena
ricevuta la segnalazione, ho subito incaricato gli
uffici di farsi dare dai Lavori pubblici l'elenco dei
nizioleti sottoposti a manutenzione, perché sia
ripristinata la grafica tradizionale», commenta l'assessora
alla Toponomastica, Tiziana Agostini. Chi pagherà
l'errore non è chiaro. «Mai dato indicazioni diverse
anzi, abbiamo in corso un programma di studio su tutti i
3700 nizioleti, non solo per ripristinarli dove
danneggiati, ma anche per approfondirne significato e
storia dei nomi, per poi metterli a disposizione di
tutti online». Ricostruzione storica, ma anche
necessità: all'ufficio Toponomastica stanno infatti
lavorando al primo stradario di Venezia. «A differenza
di quanto accade per vie e piazze a Mestre», spiega il
dirigente Savini, «per Venezia non esistono delibere che
indicano il nome di calli e campi: è solo la
consuetudine a farli tramandare. Stiamo concludendo la
ricognizione storica delle fonti, per correggere errori
di ortografia o refusi: metà dei nizioleti presenta
errori». |
Naturalmente ci si è già
occupati in passato di questa ricorrente problematica,
quindi basterebbe attenersi allo studio del professor
Mario De Biasi che codificò la grafia dialettale della
toponomastica veneziana. Le sue indicazioni si possono
trovare in due interessanti libri: Toponomastica a
Venezia, Stamperia di Venezia, 1981 e De Biasi,
Mario, Toponomastica a Murano, Venezia ,
Comune di Venezia. Ufficio affari istituzionali : Ateneo
veneto, 1983
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Sopra un vecchio nisioleto,
sotto quello nuovo sul Ponte di San Polo. Si notino: la
grafia diversa, il nome della chiesa abbreviato, il font
diverso, il contorno incerto, per non parlare della
centratura e spaziatura scadente.
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Vedi anche un bel reportage
fotografico:
http://alloggibarbaria.blogspot.com/2010/11/dipingere-i-nizioleti-venezia.html |
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Il Gazzettino 7 dicembre 2008,
Manuela Lamberti |
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Targhe con i toponimi in ceramica |
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Targhe con i nomi delle calli
di Chioggia, sono chiare, leggibili, dipinte su ceramica
e quindi praticamente eterne. |
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C'è un raro o forse unico esempio di
nisioleti in ceramica a San Rocco. |
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Uno dei pochi cartelli utili ed
eleganti, speriamo che durino... Continua |
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10-11-2010 ... Non sono
durati... |
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:
penzo.gilberto |
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