Retromarcia ACTV, circolari ogni 20
minuti. La Nuova Venezia 28 10 2014
ACTV, ritorno al
passato per gli orari. E contro le
code abbonamento on.line
Orari dei
vaporetti, il questionario che
boccia i politici, La Nuova
Venezia 17 11 2013, Roberto Bianchin,
«Da lunedì si cambia strada
vaporetti efficienti e puntuali»
Parlano Luca Scalabrin e Giovanni
Seno, presidente e amministratore
delegato di Actv «Un’estate da
dimenticare, chiediamo scusa ai
cittadini per i disagi, ecco come
interverremo
La Nuova Venezia
1 11 2013
di Alberto Vitucci
La «rivoluzione» scatterà lunedì 4
novembre. In Canal Grande si cambia,
linea 1 e linea 2 spariranno
lasciando il posto alla «linea Canal
Grande». Vaporetti che faranno tutte
le fermate ma partiranno ogni sei
minuti, con rinforzi nelle ore dei
pendolari. A sentire i vertici di
Actv, per i veneziani si andrà in
meglio, dal momento che già oggi gli
orari teorici non vengono
rispettati. Reduce da un’estate da
bollino nero, con proteste,
vaporetti strapieni e sempre in
ritardo e, per la prima volta, un
turista ucciso in gondola da un
vaporetto, l’azienda fa i conti con
un autunno dove i nodi dovranno
essere risolti, pena l’implosione
del sistema. Ed ecco il primo
importante provvedimento. La fusione
di linea 1 e linea 2. «Non tagliamo
linee, riprofiliamo gli orari»,
scandisce l’amministratore delegato
Giovanni Seno, «alla fine il sistema
funzionerà meglio e i tempi di
attesa saranno ridotti». Inverno di
«sperimentazione», in attesa che
vengano raddoppiati i pontili di San
Marcuola, San Stae, Ca’ d’Oro (a San
Felice), Rialto mercato e Tre Archi.
E che arrivino i nuovi tornelli. Che
potranno servire anche per dividere
i flussi.
Le linee. «Una premessa», attacca
Seno, «non è Actv che decide i tagli
delle linee. Noi siamo il braccio
operativo di Comune e Provincia,
abbiamo un contratto di servizio. le
scelte strategiche non le facciamo
noi. Noi dobbiamo tenere in piedi
un’azienda che ha avuto nell’ultimo
anno 26 milioni di euro di tagli
dalla Regione. E che garantisce
comunque 15 chilometri in più per
abitante per anno, 60 invece di 45,
rispetto alla media regionale. Anche
per questo, per far stare in piedi
il sistema, abbiamo dovuto disdire i
contratti aziendali. Con l’ideologìa
non si salvano i bilanci aziendali».
L’estate “deprecabile”. Una stagione
da dimenticare per Actv, con i
trasporti in tilt, ritardi e
proteste mai viste. «Un’estate
deprecabile», ammette Seno, «e di
questo chiediamo scusa alla città.
Le cause però sono molteplici e non
si possono ascrivere soltanto ai
limiti di velocità. Si è modificata
la clientela, negli ultimi quattro
anni i posti alberghieri sono
aumentati dell’8 per cento, quelli
extralberghieri del 25 per cento. Il
turismo fai da te porta valigie e
trolley nei vaporetti, i tempi di
imbarco aumentano. Poi c’è la
sicurezza, l’aumento del traffico.
Visto che il Canal Grande non lo
possiamo allargare, dobbiamo
garantire ai nostri piloti migliori
condizioni di sicurezza».
Nuovi orari. «Se il tempo di imbarco
e sbarco aumenta, gli orari non sono
più una certezza. Diminuendo i tempi
di attesa si migliora anche la
circolazione generale. Dal 4
novembre avremo dieci barche ora in
Canal Grande (una ogni sei minuti)
con rinforzi nelle fasce orarie
dalle 7 alle 10, dalle 12.30 alle
14.30, dalle 16.30 alle 20».
I risparmi. «Non toglieremo servizi
ai veneziani», dice Seno, «ma mi
chiedo: è proprio necessario che al
Lido dalle 2 alle 5 del mattino ci
sia un vaporetto ogni 20 minuti? se
lo portassimo a 30 potremmo
migliorare altri servizi. Compresi i
collegamenti con le isole come ci
chiede giustamente la Municipalità».
I biglietti. Perché non ottimizzare
le entrate, vendendo più biglietti,
invece di tagliare servizi?
«L’evasione forse in passato è stata
un po’ sottovalutata», dice
Scalabrin, «i dati erano sui
passeggeri controllati e non su
quelli trasportati. Adesso le
verifiche saranno fatte dai
dipendenti grazie al nuovo accordo
sindacale. La società esterna Clacek
cesserà il suo lavoro, che è stato
positivo, il 31 dicembre. Abbiamo
deciso di mettere 50 dipendenti a
potenziare le biglietterie, saranno
potenziate anche le reti di vendita
nelle tabaccherie. L’attuale
situazione è figlia del fatto che
Vela ha contratti separati e non
hanno incentivi sulla vendita dei
biglietti. Le novità riguardano la
possibilità di pagare l’abbonamento
in banca, il cartaceo con biglietto
a barre venduto ai turisti prima che
arrivino, in nave o sui treni
veloci, perché il biglietto va
comprato prima». «Per ovviare alle
difficoltà di funzionamento dell’Imob,
dice Scalabrin, «saranno tagliati i
biglietti multipli. Ognuno avrà il
suo e a quel punto, come succede nel
resto del mondo, dovrà obliterare,
senza scuse».
I tornelli. «Li metteremo nei
pontili principali», dice Seno,
«cercando anche di utilizzarli come
separazione dei flussi. In alcune
file passeranno solo gli abbonati».
Il terminal. Slittano di almeno tre
mesi i lavori per il nuovo pontile
di piazzale Roma. Nel frattempo i
disagi continuano, con linea 1 e
circolari spostati alla Scomenzera.
La manutenzione. Fumi inquinanti,
vaporetti che si rompono. Si è
tagliato anche sulla manutenzione?
«No, anche se non potremo ,amtenere
quattro cantieri. Vogliamo
ripristinare la comunicazione
diretta tra i piloti e gli addetti
all’officina». «Abbiamo istituito un
tavolo tecnico settimanale», dice
Scalabrin, «per parlare dei problemi
con i dirigenti e con le altre
società del gruppo».
Vaporetto dell'arte, ultimo
fallimento di una lunga catena, Roberto Bianchin, La Nuova
Venezia 27 10 2013
Rilanciamo
un bell'articolo apparso sul
sito del Movimento 5stelle di
Venezia
La stampa dell'11 settembre ha dato
la triste
notizia: il vaporetto
dell'arte sarà
soppresso. Pochi tra i
cittadini veneziani e gli utenti
abituali di ACTV lo rimpiangeranno.
Il servizio non era infatti
destinato a loro, ma ai turisti. E
anche questi ultimi non si può dire
fossero molto numerosi.
Qualche domanda però è bene che i
cittadini veneziani se la facciano.
L'avventura del battello dell'arte è
stata infatti attuata da Actv
S.p.A., società interamente
partecipata da enti locali e
controllata dal comune di Venezia,
che detiene indirettamente il 76%
del capitale. In sostanza quindi la
società è dei cittadini, e sempre
dei cittadini sono quindi i soldi
che la società investite. Se i soldi
sono dei cittadini, logica vorrebbe
fossero spesi nel loro interesse,
per dare servizi migliori. Nel caso
della linea dell'arte però questo
non è successo.
Iniziamo
col dire che la linea dell'arte non
ha nulla anche vedere con una linea
di trasporto pubblico locale, come
abbiamo già evidenziato conl'interrogazione
del 22/02/2013. Si
tratta di un servizio commerciale di
trasporto turistico, finalizzato a
produrre utili per la società. E qui
c'è il primo problema: la linea
dell'arte, almeno nel 2012, non ha
prodotto utili ma perdite. A fronte
di ricavi per 637.399 euro ACTV ha
dovuto sostenere costi per 1.044.631
euro, con una perdita netta di
407.232 euro.
"Quando
ci siamo preoccupati per la perdita
di circa 400.000 del 2012 ci hanno
detto che era tutto preventivato"
dichiara il capogruppo 5 stelle
Gianluigi Placella. "Hanno spiegato
che ilbusiness
plan della linea dell'arteprevedeva
il raggiungimento del pareggio dopo
tre anni di attività." Semplificando
si può dire che Actv prevedeva di
perdere nel 2012, di andare in pari
nel 2013 e di ri-guadagnare nel 2014
quanto perso nel 2012. Il guadagno
netto, quindi, sarebbe arrivato nel
2015.
"Mi
spiegate quindi sulla base di cosa
decidono di chiuderlo dopo solo due
anni? Che senso ha fare
investimenti, e poi non raccoglierne
i frutti?". "Non fraintendetemi"
precisa Placella "noi siamo stati
contrari alla linea dell'arte fin
dall'inizio. Per noi ACTV deve
occuparsi di vero trasporto pubblico
locale, non imbarcarsi in avventure
strampalate. Però non posso non
rilevare le contraddizioni di questa
amministrazione. Prima ci raccontano
che ci vogliono tre anni a rientrare
dell'investimento, poi dopo 2
chiudono tutto. La sensazione è che
si proceda a tentoni, senza alcuna
strategia e senza capacità di
programmazione.".
Oggi
il movimento 5 stelle Venezia ha
presentatoun'interrogazione
consiliare, proprio per
fornire ai cittadini veneziani e
agli utenti ACTV precise
informazioni circa la gestione della
linea dell'Arte in questi due anni.
Nello specifico abbiamo chiesto:
·il conto economico 2012 e 2013 della linea
dell'arte;
·informazioni precise sui subappalti effettuati;
·i dati delle azioni promozionali effettuate;
·il dettaglio dei costi sostenuti per i acquistare
e/o adattare e/o realizzare i mezzi
utilizzati per le linea dell'arte, i
loro costi annui di manutenzione, e
le ipotesi di loro uso alternativo
una volta soppressa la linea;
·i premi ricevuti dai dirigenti comunali e di Actv
che hanno prodotto questa
iniziativa.
"Dobbiamo
avere i dati per valutare i
risultati di questa avventura
prematuramente terminata" conclude
Placella. "Non è possibile che gli
amministratori di questa città
continuino a giocare con soldi
pubblici. Li costringeremo a rendere
pubblici i risultati. Qualcuno dovrà
assumersi la responsabilità delle
scelte sbagliate di fronte ai
cittadini".
Staff GRILLIVENEZIA - MoVimento 5
Stelle Venezia
Torna da
oggi il Vaporetto dell'arte. La
Nuova Venezia 30 3 2013
ACTV, in
due anni persi 40 milioni La Nuova
Venezia, 12 4 2013 Enrico Tantucci
ACTV & dintorni, Quel marinaio assai
professionale, La Nuova Venezia 27
10 2013
Tornelli sui Bus, si parte.
La novità fa discutere,
Mitia Chiarin, La Nuova Venezia 27
10 2013
Actv deve dare le
cifre dell'evasione, Davide
Scalzotto, Il gazzettino 30 11 2012
Il Giallo
dell'evasione a bordo e il mistero
dei premi aziendali. Il Gazzettino
29 11 2012
ACTV, sette
milioni e mezzo di rosso, di Alberto
Vitucci La Nuova Venezia 29 11 2012
Vaporetto dell'Arte anche nel
2013, Comune di Venezia finanzia il
progetto
„
Vaporetto dell'Arte anche nel
2013, il Comune finanzia il
progetto
Rinnovato il sostegno
all'iniziativa da parte
dell'amministrazione comunale,
del Gruppo Avm Spa e delle
istituzioni culturali. Prosegue
dunque l'esperienza dedicata a
turisti e non
Vaporetto dell'Arte anche nel
2013, Comune di Venezia finanzia il
progetto
Rinnovato il sostegno
all'iniziativa del Vaporetto
dell'Arte a Venezia da parte
dell'amministrazione comunale,
del Gruppo Avm Spa e delle
istituzioni culturali. "Facendo
tesoro dell'esperienza accumulata in
questi primi mesi di attività del
Vaporetto dell'Arte - è detto in un
documento congiunto -, il Comune di
Venezia e le istituzioni culturali
che attivamente e con entusiasmo
hanno preso parte al progetto fin
dall'avvio, condividendone
impostazione, strategia e obiettivi,
hanno confermato, il loro sostegno
all'iniziativa e ritengono
indispensabile proseguire quanto
avviato".
"Pur all'interno di un quadro
che per tutti si profila
difficile sia in termini di
affluenza che di capacità di
spesa e quindi di incassi,le
istituzioni credono fortemente
nel progetto del Vaporetto
dell'Arte quale servizio
aggiuntivo di trasporto pubblico-
ovvero servizio di interesse
dell'Amministrazione comunale a
tariffa differenziata e privo di
contributo pubblico -finalizzato
al decongestionamento dei
paralleli servizi di linea in
Canal Grande ed alla
valorizzazione dell'intero
sistema turistico-culturale
veneziano.
Un progetto, quello del
Vaporetto dell'Arte, che ha
permesso di far dialogare tutti
i principali soggetti culturali
della Cittàe
che si pone come un elemento
qualificato e qualificante
dell'offerta e della proposta di
mobilità e turistica che questa
Città può e deve esprimere.
L'impostazione data per lo
sviluppo ed il miglioramento del
progetto nonché l'avviata fase
di concertazione delle
iniziative da porre in essere
conferma la bontà di tale scelta
ed è di auspicio per un prossimo
anno di sicuro successo".
E' vero
che le realtà sono tante quanto le
persone che le osservano, ma le
versioni di chi usa i vaporetti e
quella dell'ACTV sono sempre
diametralmente opposte. Prendiamo il
Vaporetto dell'Arte, chiunque
osservi i mezzi che incrociano in
Canal Grande nota che ci sono sempre
pochissime persone a bordo. Inoltre,
visto che il biglietto dura 24 ore,
probabilmente sono sempre gli stessi
passeggeri che si rivedono pur in
orari diversi.
Come
possano pareggiare il bilancio di
gestione e soprattutto rientrare del
milione e mezzo speso per attivare
la linea, con le barche vuote,
rimane un mistero.
Il
vaporetto elettrico fotografato
domenica 15 luglio
Ecco cosa ne
pensano i veneziani
La Nuova Venezia
27 Luglio 2012
ACTV
Vaporetto dell'arte contestato
Abolito l'obbligo di «bippare»
Ieri mattina alla
Ca' d'Oro protesta di un gruppo di
abbonati con il consigliere comunale
Costalonga: «Fateci salire». La
Regione accoglie la richiesta Idv
sull'obbligo di timbrare
Vaporetto
dell'Arte aperto agli abbonati. «È
un servizio pubblico, pagato con i
fondi del trasporto pubblico, dunque
l'accesso non può essere riservato
ai turisti o fatto pagare 24 euro».
Con questa parola d'ordine un gruppo
di abbonati Actv capitanati dal
consigliere comunale del Pdl
Sebastiano Costalonga ha inscenato
ieri mattina una manifestazione
all'approdo di Ca' d'Oro. All'arrivo
del battello, giallo e rosso,
riservato ai possessori del
biglietto turistico da 24 euro,
hanno chiesto di salire mostrando
l'abbonamento. La marinaia si è
opposta e ha avvertito la centrale,
minacciando la denuncia per
interruzione di pubblico servizio.
«Ma sono loro a interrompere il
servizio pubblico», ha risposto
Costalonga, «occupando il pontile».
Oggetto del contendere la nuova
linea che ha a bordo pochissimi
passeggeri a corsa. Tutto questo
mentre gli altri mezzi viaggiano
stracarichi per il grande afflusso
di turisti. Servizio in perdita,
anche se il presidente di Actv
Marcello Panettoni assicura: «Stiamo
migliorando, stiamo per raggiungere
il break even con 15 passeggeri a
corsa». «Almeno fate viaggiare su
questi mezzi i veneziani che pagano
l'abbonamento», dice. Ad un certo
punto si è rischiato lo scontro.
Perché l'equipaggio del vaporetto
non voleva saperne di mollare gli
ormeggi se prima non fossero scesi i
«portoghesi». Proteste dall'altro
vaporetto di linea 1 in attesa di
approdare. «Così ho chiesto ai
manifestanti di lasciar perdere e
restare a terra», spiega Costalonga,
«sono rimasto a bordo solo io come
consigliere comunale».
Intanto in
Regione la commissione ha votato a
stragrande maggioranza
l'abolizione dell'obbligo di
vidimare a ogni corsa l'abbonamento.
Proposta di Gennaro Maretta (Idv)
dopo mesi di proteste inascoltate
degli utenti contro Actv e il
Comune. «Era ora», dice Maretta,
«era un obbligo assurdo che poi non
aiuta affatto a scovare chi non
paga».
Alberto Vitucci
Ecco cosa dice
Vela
Servizio
di Televenezia
Come ACTV
presenta il servizio
Il vaporetto
giardiniera n 28
Modesta
proposta
Quando, molti
anni fa, stavo scrivendo il libro
Vaporetti ebbi modo di scambiare
alcune impressioni col personale
tecnico e amministrativo di ACTV e
VELA. Riguardavano la funzionalità
dei nuovi mezzi confrontati con i
vecchi, la rumorosità dei motoscafi,
la scomodità dei sedili,
l’eliminazione dei posti a prua, la
distruzione delle motonavi, il
sistema Shottel, la motonave Sandra
Z., ecc ecc. Mi sembravano
considerazioni di piana
ragionevolezza ma capii subito che
era meglio chiudere subito la
questione di fronte ad una totale
chiusura: per loro le scelte che
facevano erano tutte ottime e
funzionali. Ricordo questi dialoghi
ad ogni novità che ACTV lancia, l’IMOB
che richiede abilità da enigmisti o
il cambio di numerazione da 42 a 4.2
e 52 a 5.2 (!), l’obbligo di bippare
anche a chi possiede l’abbonamento
annuale, le mega tettoie dei pontili
di San Marco e Lido. Fra i
suggerimenti che proponevo c’era di
ormeggiare una delle vecchie
motonavi a San Marco adibita a
infopoint, biglietteria, vendita di
gadget e piccolo museo sulla storia
della Azienda con esposizione dei
modelli antichi e nuovi. Per quanto
riguarda il trasporto turistico
proposi di ritornare all’antico
reintroducendo i battelli
completamente aperti come la famosa
e splendida giardiniera,
ovviamente aggiornata con
propulsione elettrica o ibrida. Chi
vuole visitare Venezia non ha
fretta, non ha bisogno di tutte le
fermate intermedie, è disposto anche
a pagare salato, ma vuole ammirare
comodamente il Canal Grande, non
stare chiuso all’interno di una
cabina a volte con i finestrini
oscurati dalle decalcomanie
pubblicitarie (ultima delle
trovate), intuendo a malapena dove
si sta dirigendo.
Queste erano le
mie modeste proposte che si potevano
realizzare a costi ridotti e con
sicuro successo, ma ho scoperto a
mie spese che nel sistema Italia le
proposte ragionevoli ed economiche
non hanno mercato. Perciò quando
vedo il Vaporetto dell’Arte vuoto e
con i pochi passeggeri tutti fuori
sul giardinetto di poppa non posso
che ripensare tristemente a quei
surreali e sterili dialoghi fra
sordi.
I Figli dei
dipendenti in partenza per la
colonia estiva a bordo della
giardiniera. Tratto da: Vaporetti,
un secolo di trasporto pubblico
nella laguna di Venezia.
La nuova Venezia 13
luglio 2012
Il primo mese del Vaporetto
dell’Arte
Il primo
mese di esercizio del “Vaporetto
dell’Arte” presenta per l’Actv un
bilancio positivo, nonostante le
ricorrenti polemiche in città per il
fatto che la linea - costata un
milione e mezzo di euro
Il primo
mese di esercizio del “Vaporetto
dell’Arte” presenta per l’Actv un
bilancio positivo, nonostante le
ricorrenti polemiche in città per il
fatto che la linea - costata un
milione e mezzo di euro,
allestimento compreso -viaggi con i
mezzi semivuoti.
In 38
giorni (dal 1 giugno all’8 luglio) -
fa sapere l’azienda - sono stati
venduti 12.069 biglietti, di cui
10.900 presso le biglietterie
Hellovenezia e 1.169 on line tramite
il sito www.vaporettodellarte.it e
www.veniceconnected.com. «I dati
registrati a poco più di un mese
dalla presentazione del servizio -
rileva una nota - sono perfettamente
in linea con le aspettative
dell’azienda e fanno ben sperare per
il prosieguo della stagione estiva.
Peraltro
i primi 8 giorni del mese di luglio
hanno registrato una media di 353
biglietti venduti al giorno rispetto
ai 302 di giugno». Oltre alla
promozione dell’iniziativa in Italia
e all’estero, Actv e Vela stanno
operando nei contatti con le
associazioni cittadine e oggi è
stato siglato un accordo con Aepe,
l’associazione degli esercenti
Pubblici Esercizi di Venezia),
l’ente che rappresenta gli
esercenti: ristoranti, pizzerie,
bar, caffè, pasticcerie, gelaterie
ma anche casinò e stabilimenti
balneari.
Sulla
base dell’accordo, tutti gli
esercenti che decideranno di aderire
al progetto promuoveranno il
vaporetto dell’arte avendo a
disposizione depliant e materiale
informativo da consegnare ai
clienti.
STRISCIA LA NOTIZIA
Un’immagine della
trasmissione, il tapiro
d’oro a Marini
MOBILITÀ La nostra verifica
dopo l’inchiesta e il tapiro
d’oro consegnato da Striscia
la Notizia
Actv, nei canali velocità
senza limiti
Il comandante della Polizia
Municipale Marini: «La
soluzione non possono essere
le multe»
Venerdì 3 Giugno 2011,
Quando il vaporetto scivola
adagio lungo il canal
Grande, non lasciatevi
ingannare dalle apparenze:
se non supera il limite di
velocità in deroga di 11
chilometri orari viaggia
comunque ad oltre 10. Dopo
il servizio di Striscia la
notizia uscito mercoledì
sera su questo tema, abbiamo
voluto verificare la
situazione, utilizzando un
gps portatile tra i più
diffusi, a 12 canali,
abbiamo percorso su e giù il
canal Grande tra le 12.30 e
le 17. Il primo risultato
che balza all’occhio, oltre
al sistematico superamento
dei limiti di velocità, è
che i valori dati da
Striscia erano piuttosto
approssimativi. Diciotto
chilometri l’ora in canal
grande per un vaporetto sono
poco verosimili. Tuttavia,
punte tra i 13 e i 14
chilometri l’ora sono
comunissime, tanto che ci si
chiede perché il Comune che
esegue i controlli con i
vigili e dà l’indirizzo ad
Actv in qualità di socio,
non ci abbia ancora messo
una pezza. Perché è evidente
che, da una parte gli orari
non sono adeguati alla
percorrenza effettiva e
dall’altra le carene sono
più o meno le stesse di
cinquant’anni fa e provocano
una forte restia se
viaggiano al di sopra dei 10
chilometri orari. Dieci anni
fa una commissione speciale
stabilì proprio questo: gli
orari non tenevano conto dei
tempi di imbarco e sbarco
delle persone, cosa non del
tutto trascurabile
soprattutto in questi giorni
di grande afflusso. Inoltre,
dal 2000 ad oggi sono state
aggiunte altre 4 fermate
mantenendo gli orari
inalterati. Infine, gli
studi di nuove carene sono
rimasti lettera morta,
malgrado i catamarani
permettano di scivolare
sull’acqua senza quasi
muoverla. Più semplice
ordinare i soliti mezzi.
«Il sistema Argos -
spiega il comandante dei
vigili, Luciano Marini, che
ha ricevuto il "Tapiro
d’oro" perché i vaporetti
non sarebbero costantemente
controllati - richiede la
presenza di operatori, cosa
che non sempre è possibile.
Tra un paio di mesi finirà
il rodaggio e avremo
personale più spesso in sala
operativa. Però, se esiste
un problema di violazioni
sistematiche, questo non si
può risolvere con le multe».
Lo scorso anno le
multe ad Actv erano state un
centinaio, così come nel
2009. In pratica 9 al mese
da 112 euro, una ogni 3
giorni su 47mila 400 corse.
LA RILEVAZIONE
In zona infrazione anche i
piloti più rigorosi
Venerdì 3 Giugno 2011,
(m.f.) Le linee monitorate
sono state la 1 e la 2 tra
calle Vallaresso e piazzale
Roma, percorrendo
ininterrottamente il canal
Grande tra le 12.30 e le 17.
Prendiamo due campioni
significativi: la linea 2
con partenza alle 14.37 da
piazzale Roma e la linea 1
delle 15.20 da calle
Vallaresso. La velocità e il
moto ondoso dipendono molto
dalle capacità
dell’equipaggio e quello
della linea 1 delle 1520 da
Vallaresso a piazzale Roma
era davvero diligente.
Nonostante questo, ecco le
rilevazioni di punta: S.
Marco-Salute 13 kmh,
Salute-Giglio 11.6,
Giglio-Accademia 11.1,
Accademia-Ca’ Rezzonico 13,
Ca’ Rezzonico-S.Tomà 11 (e
andava davvero piano).
Cambia equipaggio e verso S.
Angelo il battello va a 8,7
kmh, quasi fermo, ma teniamo
conto che la velocità è
comunque superiore a quella
consentita a tutti gli altri
(7). S.Angelo-S-Silvestro
13.1, S.Silvestro-Rialto 10,
Rialto-Mercato 11,
Mercato-Ca’ d’Oro 12.1, Ca’
d’Oro- S. Stae 13.4 (senza
essere in ritardo e con
equipaggio rispettoso), S.
Stae.S. Marcuola 13.4, S.
Marcuola-Riva di Biasio
13,8, Riva di
Biasio-Ferrovia 11.4,
Ferrovia-Piazzale Roma 11.4.
PARENTOPOLI Sciopero di 3
ore il 20 luglio
Usb: «Quella chiamata
"diretta"
nella direzione generale di
Vela»
Il Gazzettino, Giovedì 7
Luglio 2011,
Assunto con "chiamata
diretta" a ricoprire un
posto rimasto vacante nella
direzione generale di Vela,
alla vigilia della fusione
della società con Actv
imposta dal Comune per
contenere le spese.
L’occasione si è prospettata
quando un’impiegata che
lavorava in direzione
generale di Vela è stata
spostata in Actv. «Il
ragazzo aveva già lavorato
per Vela con contratto a
termine, licenziandosi
anzitempo perchè il lavoro
non gli era congeniale -
protesta Giampietro Antonini,
a nome di Usb, in una
lettera al sindaco e a tutti
coloro che in Comune si
occupano di trasporti -
lascia allibiti questo iter
di carriera "particolare"».
In effetti il giovane già in
passato era stato
posizionato, nella sua
seconda esperienza
"precaria", in un ufficio
dove aveva scalzato una
collega lasciata a casa pur
avendo superato una
selezione. Quest’ultima
aveva fatto ricorso ed era
stata reintegrata. Antonini
sottolinea, in un momento in
cui è necessario ridurre gli
sprechi ("sarebbe stato
meglio fondersi con Pvm, che
continua a rappresentare un
peso", sostiene il
sindacalista) la scarsa
eleganza nell’assumere
personale con queste
modalità, mentre ci sono una
quarantina di contratti a
tempo determinato di
biglietteria a rischio dopo
l’estate. Sullo sfondo la
disposizione del Comune
firmata lo scorso inverno
all’indomani dello scandalo
"parentopoli", che
evidentemente ancora non è
entrata in vigore.
Reduci dall’incontro
in Comune per discutere
proprio di questa direttiva
(giudicata però
inapplicabile perchè di
ostacolo alle progressioni
di carriera interne) gli
altri sindacati Cgil, Cisl,
Uil, Faisa Cisal fanno
quadrato e hanno proclamato
uno sciopero di tre ore per
il 20 luglio prossimo, in
attesa di essere convocati
in Prefettura: mancherebbero
le risposte al protocollo
d’intesa firmato con
l’assessore alla Mobilità
Ugo Bergamo all’indomani
delle proteste contro i
tagli, nel marzo scorso.
ACTV L’Usb ha inviato in
questi giorni una copiosa
documentazione al
procuratore Mastelloni
Parentopoli, esposto in
Procura
Segnalati numerosi casi di
favoritismi, parentele e
promozioni nella struttura
aziendale e in Vela spa
Il Gazzettino, Sabato 19
Marzo 2011,
La documentazione ora è
tutta sul tavolo del
Procuratore, Carlo
Mastelloni. E questa volta,
l’Usb, l’Unione sindacale di
base, ufficialmente, sulla
scrivania del magistrato, ha
mandato una copiosa
documentazione legata alla
vicenda "Parentopoli" nell’Actv.
Tre pagine di esposto e
altre nove di "ordini di
servizio", "comunicazioni
interne" di Actv e di Vela
spa, dedicati alle selezioni
interne per scegliere i
responsabili di agenzia; gli
operatori ai Call Center, ma
anche casi di
riorganizzazione e di
trasferimenti interni. Tutte
vicende aziendali che hanno
suscitato più di qualche
perplessità nel sindacato di
base, che già nelle scorse
settimane, quando infuriava
la polemica, aveva
"spiazzato" pesantemente in
particolar modo i sindacati
di categoria di Cgil, Cisl e
Uil.
Ora Usb torna alla
carica indicando al
magistrato ben undici punti
sui quali si chiede
l’attenzione dell’autorità
giudiziaria. E tutte
indicazioni con nomi e
cognomi, incroci di
parentele, favoritismi,
promozioni per "meriti
sindacali" fino ai dubbi
sull’avvio di forme di
riorganizzazione interne
come prologo alla futura
"super holding" annunciata
dall’assessore alle Attività
produttive, Antonio
Paruzzolo su mandato del
sindaco Giorgio Orsoni, per
il riassetto delle aziende
della mobilità e che
dovrebbe sfociare, secondo
le ultime ipotesi, nella
nascita di una nuova "Asm"
(Azienda servizi mobilità)
che andrà ad inglobare la
galassia delle aziende di
settore (Actv, Vela, Pmv,
etc). Un esposto concepito
fin dai primi articoli del
Gazzettinonel
gennaio scorso.
I casi segnalati al
magistrato vanno dai primi
anni 2000 quando in Vela spa
vengono scelti, senza alcuna
selezione, i responsabili
alle vendite indicando tre
dipendenti: Tiziano Beghin
(delegato Filt Cgil);
Alessia Dalla Pietà
(delegata Filt Cgil) e Mara
Scarpa (delegata Uilt) fino
al settembre 2009 dove ad
una selezione di meccanici
per l’officina
automobilistica vi è una
commissione d’esame alla
quale fa parte il capoarea
Officina, Giuseppe Checchin
e che vede tra i
"selezionati" il figlio di
Checchin, Michele, poi
assunto. «E ancora - dice
Usb - il caso di Mario
Antonio Conte, che prima di
diventare "Direttore
d’esercizio del tram" di
Actv, svolge funzioni di
consulenza in Pmv. Nel
periodo in Actv viene
assunto in azienda nel
settore Manutenzione, il
figlio Andrea».
Tra le altre questioni
sollevate da Usb, anche
quella dell’Ufficio
Auditing. «Actv - si dice
nell’esposto - è assicurata
con Milano Assicurazioni. Il
suo ispettore sinistri è
Giovanni Matteo Zapponi.
Nell’ufficio Auditing, di
cui il presidente Marcello
Panettoni è anche direttore,
è occupata una dottoressa in
Legge, ora in maternità,
moglie di Zapponi. In
sostituzione di questa
"dipendente" in maternità è
stata scelta con "chiamata
diretta", in sostituzione,
una parente della moglie di
Zapponi. Quest’ultima sembra
essere in altra funzione in
un ufficio diverso da quello
di Auditing». Infine Usb
segnala una vicenda che
riguarda il cantiere navale
Actv all’Arsenale. «Da un
ordine di servizio specifico
- dice Usb - risulta essere
attribuita la responsabilità
dell’area Arsenale al signor
Fabio Bastianello che sino a
gennaio risultava presente
con consulenza esterna e
risulterebbe aver goduto
negli anni della messa in
quiescenza a seguito del
riconoscimento
dell’esposizione all’amianto
in Actv».
ACTV Un dossier denuncia
presunte irregolarità: «Poco
chiara la prassi delle
promozioni»
Assunzioni, esposto in
Procura
«L’evasione a bordo viene
tenuta apposta bassa così i
verificatori possono
percepire un bonus»
Il Gazzettino, Martedì 15
Febbraio 2011,
«Il punto non è quanti
Boscolo, quanti Vianello,
quanti Ballarin ci sono in
Actv, ma con quali modalità
avvengono i passaggi di
mansione dalla navigazione
agli uffici della Direzione
al Tronchetto, a Sant’Elena
e a Mestre». É uno dei
passaggi più delicati di un
esposto/denuncia recapitato
alla Procura della
Repubblica di Venezia, e in
copia anche alGazzettinosulla
vicenda della presunta "parentopoli"
in seno all’Actv. Un
documento di quattro
paginette nelle quali si
invitano i magistrati ad
indagare su alcune questioni
legate all’amministrazione e
gestione dell’azienda.
Innanzitutto le parentele.
«Il normale iter - si
dice - a cui deve sottostare
un marinaio prima di entrare
in "pianta stabile" è il
seguente: un numero
imprecisato di stagioni (da
2/3 a più); ad ogni stagione
ogni marinaio viene
"affidato" ad un tutor, che
è un funzionario della
navigazione, che compila
alla fine dei periodi una
scheda di valutazione. Il
marinaio dovrà firmare tutto
"passivamente". Se non mette
la propria firma, la sua
carriera avrà termine ancora
prima di iniziare.
Semplicemente non verrà più
chiamato. Se tutto andrà per
il meglio, invece, entrerà
in "contratto di
inserimento", cambierà altri
tre tutor, uno ogni sei mesi
e stesso iter: punteggi,
graduatorie e simpatie. Dopo
18 mesi arriverà il tanto
agognato contratto a tempo
inderminato. Ma come si
spiegano quei passaggi che
vedono il marinaio sparire
dalla navigazione e
transitare al calduccio
degli uffici? Perchè tutto
ciò avviene senza che mai
nelle bacheche del personale
siano apparse comunicazioni
di servizio della Direzione
del personale? Ci sono
modalità diverse come una
maternità che può durare per
sempre. Ed è qui che entrano
in gioco parentele,
ammanicamenti soprattutto
con sindacati e partiti».
Un’analisi dettagliata
frutto probabilmente di chi
da anni all’interno dell’Actv
ha avuto modo di vedere
situazioni di vario genere,
ma riconducibili al metodo
che ora viene segnalato alla
Procura della Repubblica. Ma
la documentazione giunta alGazzettinooffre
spunto anche per un altro
argomento: la percentuale
dei "portoghesi". In
sostanza, l’evasione nei
biglietti. E a questo
proposito anche qui non si
va tanto per il sottile.
«Diversamente dalle
dichiarazioni del presidente
Actv - si dice nel dossier -
oggi avviene questo: un
verificatore che "pizzica"
un passeggero senza
biglietto si rivolge al
marinaio chiedendo di
regolarizzare il tutto
emettendo uno o più titoli
di viaggio. Così facendo non
viene emessa la doverosa
sanzione. L’evasione rimane
così apparentemente bassa ma
ovviamente si tratta di un
falso dato. Perché avviene
questo? Di fatto perchè per
mantenere l’evasione sotto
la soglia di guardia i
verificatori percepiscono unbonusche
viene ripartito a fine anno,
tutto legittimato da un
accordo sindacale. C’è
quindi un’evasione di
massa».
Ma pronta è la replica
dell’azienda all’esposto al
documento inviato alGazzettino
ealla
Procura della Repubblica.
«Per quel che riguarda gli
avanzamenti di carriera -
dice una nota inviata
dall’azienda al nostro
giornale - tenuto conto
della nuova direttiva Orsoni,
va detto che Actv segue un
preciso iter di sviluppo,
formazione e selezione del
personale che inizia con la
pubblicazione del bando.
Dopo una serie di verifiche
intermedie si accede alla
selezione finale composta da
due fasi: un test
psicoattitudinale (svolto da
verificatori esterni) e una
prova di accertamento
tecnico (svolta da una
commissione interna). Nel
caso in cui si tratti di
posizioni aperte per posti
“di ufficio” si apre il
bando interno per la
posizione richiesta sulla
base delle caratteristiche e
dei titoli necessari alla
posizione e si segue lo
stesso iter di cui sopra
esclusa la parte di
formazione».
Per quel che riguarda
l’accordo sindacale
sull’evasione, Actv precisa
la propria posizione: «Sulla
base dell’accordo del 26
novembre, Actv eroga un
bonus ai controllori sulla
base della diminuzione degli
indici statistici di
evasione. Tale bonus però
viene erogato se, e solo se
i verificatori dimostrano di
aver eseguito un numero
minimo di controlli
nell’arco dell’anno (14
controlli al giorno per
turno di servizio) e se gli
indici statistici sono
effettivamente diminuiti.
Nel 2010 sono stati
effettuati nel settore
automobilistico e
navigazione 155.482
controlli (anno) e sono
stati controllati 1.870.557
passeggeri.
QUEL CHE C’E’ DA CHIARIRE
Il Gazzettino, Giovedì 27
Gennaio 2011,
Innanzitutto: il nostro
giornale si è limitato a
fotografare una situazione
esistente, un’anomalia,
portando sotto i riflettori
una parentopoli veneziana
vissuta con fastidio e
spesso sofferenza da molti
degli stessi dipendenti
(ricordiamoci di tutte le
persone che si sono rivolte
allo sportello antimobbing).
Non c’era volontà di mettere
all’indice nessuno,
tantomeno i "parenti di",
semplicemente perché non
tocca a noi fare processi e
tantomeno emettere verdetti;
come può capire chiunque sia
in buona fede un conto è che
un coniuge/figlio/fratello
sia stato assunto grazie a
un curriculum ineccepibile e
comunque migliore di altri
concorrenti, un altro che
sia stato preso per
segnalazione con una scelta
mirata. Ma è legittimo
chiedere, trattandosi di
azienda pubblica, che ci sia
una ricognizione da un lato
sulle assunzioni "di
famiglia", dall’altro sulla
famigerata chiamata diretta.
Auspicando, s’intende,
che tale indagine sia fatta
con la dovuta attenzione e
pignoleria. Da questo punto
di vista i giudizi espressi
con una certa precipitazione
da un esponente molto
autorevole della Giunta
(l’assessore Ugo Bergamo:
«Una bolla di sapone») e da
un’altrettanto autorevole
voce della maggioranza (il
segretario provinciale Pd
Mognato: «naturale che ci
sia qualche parente») nei
primi giorni della "bufera
Actv" preferiamo
considerarle battute di
spirito piuttosto che
meditate valutazioni
politico-amministrative. La
pioggia di interventi e
prese di posizione di
amministratori,
sindacalisti, dipendenti,
semplici cittadini dimostra
che da più parti si avverte
invece l'esigenza di aprire
una fase nuova nella
gestione della società.
Per il futuro voltare
pagina si può assicurando
pubblicità adeguata ai bandi
(sono anche le modalità
"carbonare" a creare corsie
preferenziali) e trasparenza
sui sistemi di valutazione;
in fin dei conti basterebbe
rispettare norme in buona
parte già previste per legge
e, se può servire a togliere
un vizietto antico, valutare
di allargare il "modello
Asm" (concorsi vietati a
parenti di primo grado e
coniugi) alle altre
partecipate.
E già che ci siamo,
sotto la lente di
ingrandimento devono finire
anche le consulenze elargite
ad alcuni pensionati Actv
(un primo elenco lo abbiamo
già pubblicato, altri casi
li stiamo verificando) e i
doppi incarichi garantiti
nelle municipalizzate
(anche) per eludere i tetti
di stipendio dei manager
pubblici. In tempi in cui si
raschia il fondo del barile
delle finanze locali, e per
fare economia si toglie la
gratuità di bus e vaporetti
per gli over 75, ci sembra
un’azione quantomeno
doverosa. Tiziano
Graziottin
Actv, consulenze nel mirino
IL SINDACATO
«Troppi dubbi Faremo un
esposto alla Procura»
Il Gazzettino, Giovedì 27
Gennaio 2011,
Un esposto alla magistratura
contro Actv. Ad annunciarlo
è Giampietro Antonini,
responsabile veneziano
dell’Usb, l’Unione del
sindacato di base. Un
esposto che parte dalla
vicenda parentopoli e passa
attraverso i bilanci che,
secondo il sindacato, sono
poco chiari. Perchè, oltre
alle assunzioni dei parenti,
adesso l’attenzione si
focalizza sulle consulenze e
sui budget a disposizione
dei vari direttori
dell’azienda. Somme che
ciascun direttore può
impiegare a discrezione e
che qualcuno avrebbe
utilizzato per affidare
consulenze su cui non solo
Usb vuole vederci chiaro, ma
anche l’Ugl, altra sigla
sindacale che si è mossa in
questi giorni.
«È stato detto -
sbotta Antonini - che da
gennaio sono state tagliate
le consulenze ma a noi
risulta che nel cantiere
navale ci siano persone che
continuano a fare i
consulenti, ma pagati con i
budget di spesa dei
dirigenti. Inoltre il
presidente Panettoni che ha
questo incarico di direttore
auditing ha creato un
ufficio apposito con persone
a chiamata diretta».
Come detto, anche Ugl
solleva il caso delle
consulenze. Sarebbero almeno
due i consulenti esterni
chiamati in cantiere. Uno di
loro riguarda il cantiere
navale di Sant’Elena, per un
dipendente, direttamente
collegato alla direzione
dell’azienda, fuoriuscito da
una ditta di settore per
motivi d’età, e che si è poi
ritrovato a svolgere un
lavoro di consulenze per
nome e per conto dei
dirigenti in forza al
cantiere di Sant’Elena
almeno dalla metà degli anni
Novanta ad oggi e che pare
abbia abbandonato il campo
proprio in queste ultime
settimane.
Intanto torna con
forza alla carica l’Ugl che
in una lettera inviata al
consiglio di amministrazione
di Actv apre un altro fronte
chiedendo di conoscere il
budget assegnato dall’Actv
alle singole direzioni
dell’Azienda (Cantiere,
Automobilistico, Navigazione
e Direzione generale) e che
non sono sottoposte ad alcun
vincolo o controllo.
«Chiediamo di conoscere -
dice Enea Passino - quanti
soldi di questo budget sono
stati spesi dalle singole
direzioni e dai singoli
dirigenti e per quali
attività. Inoltre chiediamo
al cda una risposta sulla
consulenza assegnata alla
società Thetis per il
progetto Avm di
localizzazione satellitare
della flotta e degli
autobus».
Dal canto suo, il
consigliere comunale Pdl,
Sebastiano Costalonga (che è
anche sindacalista Ugl) in
una nota ha rivelato ieri di
aver avuto tutte le porte
chiuse nella sua indagine
ispettiva come consigliere
nella sua richiesta di
ottenere dall’azienda gli
elenchi degli assunti negli
ultimi cinque anni in Actv.
«L’azienda - rivela
Costalonga - mi ha detto di
rivolgermi al capo di
gabinetto di Ca’ Farsetti
per qualsiasi consultazione
e verifica. Spero proprio
che ciò sia possibile».
Intanto sul piatto poi
ci sono anche altre
questioni: come l'evasione
che, a detta dei sindacati,
è aumentata dopo
l'introduzione dell'Imob.
«Sappiamo - continua
Antonini - che al Tronchetto
ci sono guide che caricano
sulla tessera i biglietti
per tutta la comitiva, poi
ne scaricano uno solo
appositamente perché quando
ripassano la tessera questa
lampeggia rosso. Così
salgono in vaporetto e se
viene il controllore
dimostrano di aver provato a
togliere i biglietti,
altrimenti li tengono buoni
per la comitiva successiva e
intanto intascano i soldi -
continua - ma a dirla tutta
abbiamo chiesto agli
assessori Bergamo e
Paruzzolo che mandino i
clienti invisibili anche ad
Alilaguna e Venice by boat
perché certe situazioni non
sono chiare. La loro
risposta? Non c'è stata».
La preoccupante latitanza della
politica
di Enrico Zanetti*
Il Gazzettino, Martedì 25 Gennaio 2011,
Grazie al lavoro dei giornalisti de
Il Gazzettino, sta venendo alla luce
come in questi anni, in Actv, il
numero di assunzioni pilotate sia
stato più alto del numero di
assunzioni di piloti.
Un gioco di parole utile a
strappare un sorriso in un quadro
per il resto desolante sotto tutti i
punti di vista.
La politica che vive sulla
luna e interviene solo quando una
questione finisce in piazza.
Il pudore nell’esprimere
sconcerto da parte di molti, anche
semplici cittadini, pronti viceversa
a fare fuoco e fiamme quando lo
scandalo è un cartellone
pubblicitario troppo vistoso o una
statua che tiene in mano rane o
altre amenità (cartelloni e statue
non tengono famiglia, non si
arrabbiano e l’indignazione è senza
effetti collaterali).
I sindacati del lavoro
dipendente trasformati nei sindacati
del lavoro del parente.
Le società a partecipazione
pubblica che sempre di più si
dimostrano come il luogo in cui si
assommano le peggiori logiche di
gestione del settore pubblico alla
minore trasparenza del settore
privato (e a Venezia siamo al top
quanto a numero di partecipate
pubbliche).
Difficile non provare un
profondo malessere e non sentire
ancora più forte la convinzione che
a questa città serva una scossa e
che nessuna persona di valore debba
la prossima volta mettere la propria
faccia e la propria credibilità a
copertura di un sottobosco di
piccoli potentati, relazioni e
discutibili prassi consolidate.
Cedere alla vanità di poter
cambiare le cose cavalcando il
drago, anziché affrontandolo, è un
errore umanissimo, ma perseverare
sarebbe veramente diabolico.
Molto meglio un momento di
discontinuità che per altro non deve
essere letto soltanto come una sorta
di assist a chi da oltre due decenni
fa opposizione, ma che è qualcosa di
cui hanno bisogno anche gli ambienti
giovani e nuovi (politicamente
parlando) della stessa area politica
di pluridecennale governo della
città, perché possano poi essere i
protagonisti della loro proposta
politica, anziché i portatori
d’acqua di una politica che annacqua
la proposta per tutti nel presidio
del posto di alcuni.
Chi, a livello di immagine,
esce comunque peggio da questa
storia, sono senza dubbio i
sindacati e prima ancora i
sindacalisti.
Non tutti ovviamente, anzi
alcuni di loro sono proprio tra i
promotori dell’emersione del mal
costume e meritano il grande
rispetto di chi riesce a credere in
quello che fa anche quando passa
ogni giorno della sua vita a fianco
di chi bara e probabilmente gli da
pure del cretino perché non lo fa
anche lui.
È però innegabile che
nell’Italia di oggi il peso che
viene riconosciuto alle
rappresentanze sindacali e il potere
che viene loro lasciato esercitare,
specie nella galassia del pubblico e
del para-pubblico, è assolutamente
sproporzionato rispetto alla loro
reale rappresentatività.
Ciò è soprattutto vero per le
sigle riconducibili
all’immarcescibile triplice, la cui
possibilità di sedere al tavolo è
frutto spesso più di una rendita di
posizione che non dell’effettiva
numerosità di iscritti entusiasti e
convinti della bontà dei loro
rappresentanti.
Non è un caso che, a Venezia
come altrove, le assunzioni sospette
che vedono in prima fila
sindacalisti, anziché politici o
politicanti, riguardano di solito
loro congiunti, parenti o affini: il
loro potere molto spesso non si basa
neppure su un reale confronto
democratico con periodiche elezioni
da parte di una base ampia di
elettori e pertanto non devono
neppure prendersi la briga di essere
clientelari, potendosi invece
permettere il lusso di essere
direttamente familiari.
E se si pensa che il sindacato
dovrebbe essere il contraltare della
politica, capite bene perché in
questo povero Paese si ha sempre la
sensazione che non cambi nulla, ma
che se qualcosa cambia è per finire
dalla padella alla brace. *commercialista
Sindacato in pressing
«A casa i vertici Actv»
Il Gazzettino, Martedì 25 Gennaio 2011,
Sindacati in pressing su Comune e
Actv per le assunzioni di parenti
nella società di trasporti e nelle
altre aziende collegate. Mentre il
Comune sta passando al setaccio gli
elenchi forniti dai direttori delle
società, ieri pomeriggio è arrivata
al sindaco Giorgio Orsoni e agli
altri organi istituzionali una dura
nota del sindacato Ugl.
Anzi, a dire il vero, le note
sono state due: una firmata dal
segretario regionale Sebastiano
Costalonga, l’altra da quello
provinciale Enea Passino. La prima
assume anche una valenza politica,
visto che Costalonga, pur agendo in
veste di sindacalista, è anche
consigliere comunale del Pdl.
Nei due interventi si chiede
la convocazione del presidente di
Actv, Marcello Panettoni, in
Consiglio comunale «affinché vengano
date risposte chiare all’ente
proprietario e alla cittadinanza
tutta essendo Actv azienda pubblica
del Comune di Venezia, basate su un
criterio di trasparenza che risponda
principalmente sul come sono
avvenute le selezioni, gli
avanzamenti di carriera, le
assunzioni, le consulenze esterne ed
il loro costo negli ultimi 5 anni».
Non solo, ma Costalonga si spinge
fino a chiedere «nel pieno rispetto
di quanto previsto dalle leggi
vigenti, l’azzeramento dei vertici
Actv e l’annullamento di tutte le
promozioni avvenute negli ultimi 5
anni».
«È fuor di dubbio - spiega
Costalonga - che l'attuale vicenda
che ha investito i vertici Actv ed
il consiglio di amministrazione non
può restare senza risposta. Il
silenzio e la mancanza di
spiegazioni in questi ultimi giorni
innestano ancora più dubbi di quanti
già ce ne siano. È tempo che il
sindaco intervenga con forza assieme
al Consiglio comunale
nell’accertamento della verità e
nella verifica della correttezza
gestionale al fine di accertare
eventuali violazioni o come è stato
scritto che ci sia stata una bulimia
da occupazione di posti e ruoli che
hanno coinvolto le selezioni per le
assunzioni e gli avanzamenti di
carriera».
Sulla stessa linea Enea
Passino. «Ugl ed io personalmente -
spiega il segretario provinciale -
abbiamo già avuto occasione di
presentare le nostre osservazioni al
direttore generale Marco Agostini,
incaricato dal sindaco di ricevere
informazioni in merito. E già in
quell'occasione ebbi a dire di un
clima non certo idilliaco
instauratosi presso la popolazione
che sembra ormai convinta che a
farla da padrone sia un sistema
collaudato di clientele. La
cittadinanza si aspetta da Orsoni un
chiaro segnale di svolta e di
trasparenza, cosa che sembra non
aver avuto e non avere la gestione
Actv, in tema di selezioni di
personale sia interno che esterno,
di consulenze esterne e per finire
sull'assunzione o sugli avanzamenti
di carriera di persone legate,
sembra, ad un determinato partito
politico o ad un determinato
sindacato».
INCHIESTA Si tratta
di dipendenti e quadri che hanno
parenti di primo e secondo grado
Actv: spuntano altri trenta nomi
Ma l’azienda ci vieta
la verifica. Il nuovo elenco a
disposizione di consiglieri e
amministratori
Il Gazzettino, Sabato
22 Gennaio 2011,
Lo screening del gruppo di lavoro
comunale va avanti per la sua
strada. La ricognizione, dopo le
prime indagini condotte dal
direttore generale del Comune, Marco
Agostini, pare non evidenzi fenomeni
eclatanti. Tant’è. Il Gazzettino,
dopo quasi due settimane di
inchiesta sulla cosiddetta e
presunta "parentopoli" all’interno
di Actv, è però in possesso di una
nuova lista con una trentina di nomi
di dipendenti, figli, generi,
cognati, nuore, sorelle e mogli
assunti grazie alla presenza di un
parente in azienda. Tutto risolto?
Sarà, ma il fenomeno sembra assai
più esteso di quanto si voglia far
intendere.
Il problema non è solo il
legame di parentela - come potrebbe
capitare in qualsiasi altra azienda
- ma quello che colpisce è il legame
soprattutto con alcune sigle
sindacali e con un "modus operandi"
che, evidentemente ha avuto tanto
successo soprattutto in passato.
Ma questa volta, Il
Gazzettino non è stato messo nelle
condizioni di poter pubblicare i
nomi per il rifiuto dell’azienda di
fare le necessarie verifiche e anche
per un’erronea interpretazione delle
clausole legate alla privacy. Questa
volta, rispetto alle altre volte pur
rivolgendoci, con trasparenza, ad
Actv il nostro giornale ha trovato
le porte sbarrate.
Imbarazzo? Chissà. Vale la
pena comunque sottolineare come nel
materiale ci siano dirigenti e
capiarea che hanno figli operai o
impiegati nei vari settori
dell’azienda; funzionari che hanno
cugini o mogli magari distaccate
nelle altre azienda del pianeta Actv
(come Vela ad esempio) e anche ex
sindacalisti che hanno piazzato in
azienda le proprie progenie magari
distribuendo equamente la parentela
nelle società satelliti (Vela, etc.)
E c’è anche chi lavora fianco a
fianco: nello stesso ufficio.
C’è il marinaio che ha moglie
e due figli assunti in Actv; qualcun
altro, invece, dopo aver preso il
testimone dal padre ex dipendente,
si è ritrovato in compagnia di un
fratello, due cugini e tre zii tutti
accolti da "mamma Actv". E c’è anche
chi, oltre al ruolo di sindacalista,
come ispettore Vela, è in grado di
fare una bella rimpatriata con
marito e suocero. Vogliamo
continuare? Chi ha addirittura tre
cognati e un nipote in Actv.
Insomma, come si suol dire, ce
n’è per tutti i gusti con molte
situazioni specifiche. Certo, la
storia non si può disconoscere ed è
altrettanto evidente che il "bacino
di reclutamento" dell’azienda è e
rimane quello storico. Ma è
altrettanto evidente che il
meccanismo di reclutamento è spesso
e volentieri, magari, più ad
appannaggio delle sigle sindacali
che dell’azienda stessa.
Comunque, Il Gazzettino, ha
cercato di verificare con
compiutezza le informazioni in suo
possesso. Poichè Actv, in questo
caso, si è rifiutata di metterci in
condizione di farlo, abbiamo deciso
di non pubblicare nomi e cognomi per
evitare qualsiasi errore o
imprecisione. Ma il nostro giornale
mette a disposizione di consiglieri
comunali, consiglieri
d’amministrazione dell’azienda e
sindacati che lo richiedano questo
nuovo elenco. E ognuno, nelle sedi
opportune potrà fare le proprie
riflessioni.
«Assunzioni, sistema da azienda
bulimica»
ACTV Nuova offensiva
del sindacato Usb dopo le proposte
del consiglieri cda,
Bonafè e Scalabrin: «Serve
imparzialità»
Il Gazzettino,
Venerdì 21 Gennaio 2011,
La lotta si fa ancora più dura. E
ancora una volta tocca al sindacato
Usb ribattere ai due consiglieri di
amministrazione di Actv, Paolo
Bonafè e Luca Scalabrin che nei
giorni scorsi non solo avevano
invocato l’arrivo di un magistrato superpartes per
lo svolgimento di un compito di
vigilanza sulle assunzioni, ma
avevano anche chiesto l’applicazione
per il futuro di una norma che possa
impedire l’assunzione di nuovi
dipendenti fino al secondo grado di
parentela. Dopo questa sortita, ieri
è toccato a Giampietro Antonini,
segretario dell’Unità sindacale di
base (Usb) di Venezia prendere
nuovamente posizioni anche
all’indomani del dossier dello
stesso sindacato che ha fatto
scoppiare il caso "parentopoli" in
salsa veneziana. «Quello che
colpisce - attacca l’esponente Usb -
è l’attenzione alla bulimia e non al
sistema nutrizionale, ciò che
colpisce e di cui si parla,
prendendo posizione pro o contro,
sembra essere la quantità, la
pervicacia l’esagerazione non il
modello. Basterebbe invece porre
attenzione a due aspetti: il primo
che Actv è sì una società per
azioni, ma è altresì una spa
pubblica e in questo basterebbe che
si attenesse alle norme, e in
particolare al punto 2 del decreto
legislativo del 30 marzo 2001 sul
reclutamento del personale che
impone "imparzialità e trasparenza";
secondo, sulle modalità di
progressione e di avanzamento di
carriera all’interno dell’Actv che,
ovviamente, non possono essere a
geometria variabile a seconda di chi
deve essere promosso, avanzato o
spostato di competenza e di ufficio.
Ora il re è finalmente nudo. Se voi,
egregi consiglieri, siete di nomina
pubblica, è indispensabile che si
comprenda che Actv non è un’azienda
che produce profitti, ma un ente in
grado di garantire il diritto alla
mobilità. Insomma, cari consiglieri,
è evidente che il problema non è il
legame di parentela, e la soluzione
quella di stabilire delle regole, in
quanto quello che è emerso è
l’effetto e non la causa». Infine
Sebastiano Costalonga (Pdl) ha
annunciato di aver chiesto una
convocazione urgente alle
commissioni comunali Partecipazioni
societarie e Trasporti per
un’analisi congiunta sul tema delle
"assunzioni particolari".
Il sindacato ricuce e smorza i toni
Nel testo unitario scompaiono le accuse della Cgil che aveva
parlato di «falsità e fango»
Il Gazzettino, Venerdì 14 Gennaio 2011,
I confederali si sono riuniti. Dopo
essersi pronunciati nei giorni
scorsi sulla vicenda "Actv grande
famiglia" ciascuno con un proprio
comunicato, ieri le segreterie Filt
Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil hanno
emesso una nota congiunta firmata
rispettivamente da Valter
Novembrini, Aldo Marton, Francesco
Sambo. Nel comunicato stampa
unitario delle segreterie locali
sono spariti sia i moniti sulle
"falsità" («Nessuno può spargere
falsità e fango sulla regolarità
delle assunzioni e promozioni»,
aveva scritto il 10 gennaio la Filt
Cgil Veneto e Venezia) che i toni
bellicosi nei confronti dell’azienda
(«La Uilt in mancanza di risposte
tese a chiarire quanto descritto
chiede le dimissioni del Cda e del
suo presidente», aveva scritto il
segretario generale veneto Daniele
Zennaro). I confederali locali,
nella nota di ieri, ribadiscono che
«non esiste alcuna diversità di
posizioni né tantomeno aperti
conflitti tra queste organizzazioni
sindacali rappresentative in Actv e
Vela». E aggiungono: «Sulla
questione della presunta
“parentopoli” riteniamo necessario
che chi ne ha ruolo e/o
responsabilità faccia finire lo
stillicidio di dichiarazioni
denigratorie per tutto il personale
dipendente in Actv e Vela.
Auspichiamo nell’interesse del
trasporto pubblico veneziano e dei
suoi utenti, che chiunque sia in
grado di provare accertate
irregolarità o abusi nelle
assunzioni in queste società, si
rivolga doverosamente alle
istituzioni preposte. Chiediamo che
le verifiche in corso
dell’Amministrazione comunale si
svolgano nel più breve tempo
possibile». Cgil, Cisl e Uil,
preoccupati per i tagli al trasporto
pubblico, chiedono poi al Comune di
essere coinvolte «sull’annunciato
riassetto delle società della
mobilità», ribadendo la necessità di
«tagli alle consulenze, riassetto
delle aziende partecipate, riduzione
delle esternalizzazioni dei servizi
e delle manutenzioni».
L’assessore alla Mobilità Ugo
Bergamo, intanto, ieri ha risposto
ai sindacati Ugl e Usb che avevano
chiesto di essere sentiti
nell’ambito della verifica avviata
dal sindaco: «Il coordinamento di
tale attività - ha scritto Bergamo -
è stato affidato al direttore
generale dottor Marco Agostini cui
vanno rivolte eventuali richieste di
audizione». L’Ugl, con Enea Passino,
ha già scritto ad Agostini chiedendo
un incontro. L’Usb, con Giampietro
Antonini, ha protestato: «Singolare
che di fronte a una richiesta
ufficiale di audizione avanzata al
sindaco Orsoni e agli assessori
Bergamo e Paruzzolo ci arrivi una
riposta burocratese del tipo:
"girate la richiesta a", invece di
convocarci. L’impressione è che si
voglia concludere la vicenda come
una "bolla di sapone"».
Il Gazzettino, Venerdì 14 Gennaio 2011,
Qualcuno ha già portato tutta la
documentazione richiesta, altri lo
faranno entro pochi giorni. Come in
un pellegrinaggio, ieri a
mezzogiorno i dirigenti delle
società partecipate dal Comune sono
arrivati a Ca’ Farsetti per
incontrarsi con il direttore
generale, Marco Agostini e con il
Capo di gabinetto del sindaco,
Romano Morra. Come promesso dal
sindaco, i dati relativi alle
assunzioni nelle società in cui il
Comune abbia una partecipazione di
controllo saranno attentamente
valutati al fine di verificare se le
voci della cosiddetta "parentopoli"
corrispondono al vero. I fatti
riportati su queste pagine
relativamente a rapporti di
parentela o affinità tra dipendenti
(o ex dipendenti) all’interno
soprattutto di Actv hanno spinto Ca’
Farsetti a prendere in mano la
situazione per evitare che il
silenzio fosse interpretato come
inerzia.
«Abbiamo chiesto - spiega il
direttore generale, Marco Agostini -
tutte le pratiche relative alle
assunzioni compiute nelle società
negli ultimi cinque anni, nonché le
modalità di selezione del personale
adottate da ciascuna società e le
relative metodologie di scelta.
Cinque anni è il massimo arco
temporale su cui possiamo estendere
la nostra indagine. Dopo, infatti,
interviene la prescrizione e le cose
su cui non possiamo intervenire non
ci interessano».
Il primo ad arrivare è stato
l’amministratore delegato del Casinò
Vittorio Ravà. Arrivato da pochi
mesi alla guida dell’azienda con lo
scopo di rimetterla in carreggiata
anche abbattendo i costi, Ravà non
ha certo paura di una verifica sul
personale. Successivamente e alla
spicciolata sono arrivati gli altri,
nessuno dei quali ha mostrato
nervosismo per la vicenda.
«I risultati? Concluderemo
l’indagine nel più breve tempo
possibile - aggiunge Agostini -
perché è intenzione del sindaco fare
presto. È interesse di tutti portare
alla luce i risultati di questa
verifica e chiudere questa partita».
Dopo aver compiuto il passo,
il sindaco è tornato sulla vicenda
dicendo di non credere che ci sia
qualcosa di "scandaloso" in quanto è
emerso fino ad ora.
«Non mi sembra - ha detto
Orsoni - che siano emerse questioni
di rilevanza penale e neppure
illeciti di altra natura. Credo che
persone di una stessa famiglia
possano esserci in qualunque azienda
senza che la cosa possa dare
scandalo. Un’altra cosa è capire se
ci sono stati abusi, ed è quello che
contiamo di verificare».
Quanto all’annunciata
riorganizzazione delle società
legate alla mobilità (Actv, Asm, Pmv
e Vela) il progetto dell’assessore
Antonio Paruzzolo non è stato
portato in giunta perché il collega
Ugo Bergamo (referente specifico, in
quanto assessore alla Mobilità) non
aveva ancora finito di visionare il
documento. Se ne parlerà la prossima
settimana e comunque entro la fine
del mese.
LA LETTERA
«Ecco come funzionano
le prove per entrare in azienda»
Il Gazzettino, Venerdì 14 Gennaio 2011,
Il sistema di valutazione del
personale Actv dal 2002 consta di
una prova scritta psicoattitudinale
multifattoriale in restrizione di
tempo, di un colloquio individuale e
di una prova di gruppo nella quale
lo psicologo indaga sulla capacità
di interagire con i colleghi.
Superati questi test, si passa alla
valutazione del candidato in ambito
tecnico-professionale, mettendolo
alla conduzione del mezzo che aspira
a comandare. Fino al 2001,
quest’ultima era l’unica e
fondamentale prova di concerto ad un
colloquio sondante le conoscenze di
normativa marittima e aziendale. Se
il candidato sapeva il fatto suo
passava. Nessun peso avevano le
ideologie: vigeva un sistema
comunque scorretto che però
garantiva la carriera anche agli
individui scomodi che sapevano
lavorare. Veniva stilata una
graduatoria ad esaurimento (ora sono
tutte a termine, uno o massimo due
anni) in cui i primi classificati
erano i più “graditi” e alla fine
gli “scomodi” capaci. Ora invece, è
stata istituita la preventiva
indagine psicologica. La
trasformazione in spa ed il
contestuale passaggio di Actv nel
diritto privato, ha dato al
management ampio margine di
discrezionalità; rimane però il
fatto che gli azionisti proprietari
sono enti pubblici che dovrebbero
vigilare sull’adeguatezza di certi
sistemi valutativi, soprattutto
quando sono basati su una scienza
“impalpabile” qual è la psicologia.
È di tutta evidenza lo squilibrio
fra le parti: nel silenzio di una
stanza, quattro persone (nel mio
caso psicologa, capo del personale e
due funzionari) tutti in quota
aziendale, esaminano il candidato.
Non c’è nessuno super-partes e non
viene steso nessun verbale da
controfirmare. Quindi, carriera
preclusa ai sindacalisti? Niente
affatto. Negli ultimi anni sono
stati promossi comandanti almeno 6
fra sindacalisti ed attivisti, tutti
di area concertativa, tre dei quali
sono addirittura divenuti funzionari
capodeposito. Il sistema, quindi,
oltre che ingiusto è palesemente
incoerente. Roberto
Lovadina
sindacalista
Actv
Parentopoli, aziende al setaccio
Il Gazzettino, Venerdì 14 Gennaio 2011,
Qualcuno ha già portato tutta la
documentazione richiesta, altri lo
faranno entro pochi giorni. Come in
un pellegrinaggio, ieri a
mezzogiorno i dirigenti delle
società partecipate dal Comune sono
arrivati a Ca’ Farsetti per
incontrarsi con il direttore
generale, Marco Agostini e con il
Capo di gabinetto del sindaco,
Romano Morra. Come promesso dal
sindaco, i dati relativi alle
assunzioni nelle società in cui il
Comune abbia una partecipazione di
controllo saranno attentamente
valutati al fine di verificare se le
voci della cosiddetta "parentopoli"
corrispondono al vero. I fatti
riportati su queste pagine
relativamente a rapporti di
parentela o affinità tra dipendenti
(o ex dipendenti) all’interno
soprattutto di Actv hanno spinto Ca’
Farsetti a prendere in mano la
situazione per evitare che il
silenzio fosse interpretato come
inerzia.
«Abbiamo chiesto - spiega il
direttore generale, Marco Agostini -
tutte le pratiche relative alle
assunzioni compiute nelle società
negli ultimi cinque anni, nonché le
modalità di selezione del personale
adottate da ciascuna società e le
relative metodologie di scelta.
Cinque anni è il massimo arco
temporale su cui possiamo estendere
la nostra indagine. Dopo, infatti,
interviene la prescrizione e le cose
su cui non possiamo intervenire non
ci interessano».
Il primo ad arrivare è stato
l’amministratore delegato del Casinò
Vittorio Ravà. Arrivato da pochi
mesi alla guida dell’azienda con lo
scopo di rimetterla in carreggiata
anche abbattendo i costi, Ravà non
ha certo paura di una verifica sul
personale. Successivamente e alla
spicciolata sono arrivati gli altri,
nessuno dei quali ha mostrato
nervosismo per la vicenda.
«I risultati? Concluderemo
l’indagine nel più breve tempo
possibile - aggiunge Agostini -
perché è intenzione del sindaco fare
presto. È interesse di tutti portare
alla luce i risultati di questa
verifica e chiudere questa partita».
Dopo aver compiuto il passo,
il sindaco è tornato sulla vicenda
dicendo di non credere che ci sia
qualcosa di "scandaloso" in quanto è
emerso fino ad ora.
«Non mi sembra - ha detto
Orsoni - che siano emerse questioni
di rilevanza penale e neppure
illeciti di altra natura. Credo che
persone di una stessa famiglia
possano esserci in qualunque azienda
senza che la cosa possa dare
scandalo. Un’altra cosa è capire se
ci sono stati abusi, ed è quello che
contiamo di verificare».
Quanto all’annunciata
riorganizzazione delle società
legate alla mobilità (Actv, Asm, Pmv
e Vela) il progetto dell’assessore
Antonio Paruzzolo non è stato
portato in giunta perché il collega
Ugo Bergamo (referente specifico, in
quanto assessore alla Mobilità) non
aveva ancora finito di visionare il
documento. Se ne parlerà la prossima
settimana e comunque entro la fine
del mese.
Il Gazzettino, Venerdì 14 Gennaio 2011,
Si allunga ancora l’elenco dei padri
e degli figli in Actv. Ai casi già
noti di parenti di funzionari, ma
anche di sindacalisti, assunti e
spesso poi promossi in Actv, Vela,
Asm, si aggiungono altri quattro
nomi.Renato
Busetto, ex capo area del
cantiere ora in pensione, ha un
figlio in Actv.Paolo
Rioda, coordinatore della
navigazione, ha un figlio in Actv.Paolo
Maritanha
una figlia in azienda che adesso
lavora nello stesso ufficio del
padre.Mauro
Vianello, già dipendente Actv ed
ex consigliere comunale di
Rifondazione, ha un nipote che
lavora in azienda.
Actv, che ora segue anche il
personale di Vela, ha più volte
ribadito che tutte le assunzioni
avvengono per selezione, non
esistono in Actv e nemmeno in Vela
"chiamate dirette" come invece è
avvenuto all’Atac di Roma. Gli
avvisi per le selezioni vengono
pubblicati sul sito Internet
dell’azienda (con tempistica
variabile, da pochi giorni a un paio
di settimane) e su una pagina del
quotidiano gratuito "Leggo" e solo
occasionalmente anche su un
quotidiano locale o nazionale. La
domande degli aspiranti partecipanti
alla selezione devono avvenire
esclusivamente tramite Internet: chi
non ha i requisiti viene scartato
automaticamente e di ciò non viene
informato. Chi ha i requisiti viene
chiamato per un test
psico-attitudinale la cui
valutazione è affidata a una società
esterna. Poi seguono i colloqui in
azienda, uno di gruppo e uno
individuale.
Le selezioni avvengono anche
per le promozioni interne. In questo
caso gli avvisi riguardano il
personale esistente di Actv e Vela e
non c’è la pubblicazione sul sito
Internet.
L’ATTACCO DI CENTENARO
«Sono indagini risibili
Si vuole insabbiare tutto»
L’esponente Pdl: «Alla fine si dirà che non è successo niente
Non c’è alcun interesse a far luce
su un malcostume politico»
Il Gazzettino, Venerdì 14 Gennaio 2011,
«Se c'è interesse a scoperchiare la
pentola i sistemi ci sono, ma di
sicuro non tramite la nomina di
verificatori che tutto sono fuorché
estranei alla politica». Così, in
una nota intitolata "Parentopoli o
partitopoli", si esprime Saverio
Centenario, consigliere comunale del
Pdl, secondo il quale la bufera che
si è abbattuta su Actv ha già
l'esito scontato: «Si sentenzierà
che non sussiste nessun caso di
parentopoli e che tutti i dipendenti
sono stai regolarmente assunti sulla
scorta delle leggi vigenti». Ovvio,
dice Centenaro. «Non può che essere
così perché questo non è il
problema. Se si vuole accertare se
c'è malcostume o interesse politico
dietro tante assunzioni e/o carriere
di dipendenti pubblici del comune e
delle municipalizzate ben altri sono
gli accertamenti da fare». Ed è
chiaro che Centenaro non si
riferisce agli accertamenti decisi
dal sindaco Giorgio Orsoni e
affidati al direttore generale del
Comune Marco Agostini. Ossia: avere
le liste degli assunti degli ultimi
cinque anni non servirà a niente. E
allora?
«La prima necessità da
verificare è l'alto tasso di
dipendenti pubblici, oltre 12000,
rispetto ai residenti - dice
l’esponente del Pdl - Oggi, questa
questione assume un maggior valore
in considerazione del fatto che c'è
un debito pubblico da sanare, una
crisi economica che devasta redditi
e posti di lavoro e che i cittadini
non sono in grado di accettare altri
aumenti di tasse e tariffe per
mantenere una macchina pubblica
nella quale la produttività è ancora
un fattore sconosciuto». Ma questa è
solo la premessa. «Se si vuole
verificare se c'è intreccio con la
politica dietro le assunzioni e/o le
carriere di molti dipendenti
pubblici - dice Centenaro - le
verifiche da fare sono: 1) presenza
di sedi politiche dentro le aziende
municipalizzate; 2) dipendenti che
hanno svolto e/o svolgono incarichi
politici dentro e/o per qualche
partito (candidati, eletti,
rappresentati di lista, incarichi di
partito eccetera)». E la verifica
avviata da Orsoni? Centenaro di
fatto la boccia: «Ritengo che non
sia una cosa seria quello che si sta
macchinando a palazzo per insabbiare
una questione che ha altre rilevanze
rispetto alle parentele che sono
state sollevate, anche perché nessun
lavoratore sarà licenziato per
essere parente di tizio o caio.
L'assunzione in una azienda o ente
pubblico rappresenta una garanzia di
lavoro, il cosiddetto posto sicuro,
per coloro che sono occupati nel
pubblico impiego, ma si riduce a
mero costo pubblico per tutte le
altre persone. In questo contesto di
crisi economica, avere il posto
sicuro può sprigionare ribellioni da
parte di coloro che hanno perso il
posto di lavoro o lo stanno
perdendo. La strada da intraprendere
è quella della massima trasparenza e
della pari opportunità tra coloro
che mirano al posto pubblico o hanno
necessità di lavorare. Non si perda
tempo in risibili accertamenti».(al.va.)
Il Gazzettino, Giovedì 13 Gennaio 2011,
Tutte le assunzioni avvengono per
selezione, non esistono in Actv e
nemmeno in Vela "chiamate dirette"
come invece avveniva all’Atac di
Roma. Lo ribadisce Mario Bassini, il
direttore del personale di Actv che
segue anche il personale di Vela.
Una volta si facevano i
concorsi, poi, dal 2001, quando Actv
è diventata una spa, si è seguita la
strada delle selezioni. Che, spiega
Bassini, avvengono in questo modo.
Quando si cerca una professionalità,
sul sito Internet dell’azienda e su
una pagina del quotidiano gratuito
"Leggo" viene pubblicato un avviso.
Solo occasionalmente lo stesso
avviso viene pubblicato anche su un
quotidiano locale o nazionale.
Per quanto tempo l’avviso è
leggibile sul sito Internet?
«Dipende, può restare pochi giorni o
due settimane, non c’è una regola
fissa - spiega Bassini - si decide
avviso per avviso». Se si ricerca un
profilo particolare, l’inserzione
può restare pubblicata un po’ di
più.
Finita l’èra dei francobolli e
delle raccomandate, adesso le
domande degli aspiranti partecipanti
alla selezione devono avvenire
esclusivamente tramite Internet.
Una volta ricevute le domande,
Actv verifica la corrispondenza di
quanto richiesto: chi non ha i
requisiti viene scartato
automaticamente e di ciò non viene
informato. Chi ha i requisiti viene
chiamato per un test
psico-attitudinale. La valutazione
dei test è affidato a una società
esterna. Poi seguono i colloqui in
azienda, uno di gruppo e uno
individuale.
Le selezioni avvengono anche
per le promozioni interne. In questo
caso gli avvisi riguardano il
personale esistente di Actv e Vela e
non c’è la pubblicazione sul sito
Internet. Al.Va.
Il Gazzettino, Giovedì 13 Gennaio 2011,
Il sommerso evidentemente c'è. O per
dirla con parole sue: «L'idea che mi
sono fatto è che non sia un caso
eclatante e diffuso, però un pò di
accondiscendenza c'è stata». A
parlare è Mario Dalla Tor,
vicepresidente della Provincia di
Venezia e assessore ai Trasporti,
relativamente alla presunta "parentopoli"
nell'azienda di navigazione
veneziana Actv. Proprio lui che, tra
l'altro, quando era presidente di
Ctv negli anni '90, aveva
selezionato un direttore chiamando
perfino un magistrato per rendere
l'operazione il più trasparente
possibile.
«Il problema è sempre quello -
annota - i dirigenti e il consiglio
di amministrazione su questo
facciano chiarezza e mettano in moto
iniziative tese a non creare in
futuro ancora sospetti. In poche
parole, vengano messi in atto
concorsi a regola d'arte. Mi auguro
che il cda si stia impegnando su
questo fronte in un momento così
delicato».
Parole che pesano come
macigni, visto che la Provincia ha
comunque il 13,5 per cento delle
quote all'interno della società (il
77 per cento è nelle mani del
Comune), le cui fondamenta in questi
giorni stanno vacillando dopo le
denunce dei sindacati.
«Il problema non è se ci sono
due autisti parenti tra loro -
spiega ribattendo alle affermazioni
del collega in Comune Ugo Bergamo,
secondo cui è normale che in un
Comune di 270mila residenti ci siano
casi di parenti che lavorano nella
stessa azienda - ma se la selezione
è stata fatta con la massima
trasparenza e senza spinte. Può
essere che ci siano fratelli, cugini
o cognati nella stessa azienda, ma
non possono essere parenti dei
dirigenti o del cda. Adesso non ho
elementi in mano per dirlo, magari è
un caso su un milione, ma tutte
queste parentele non so quanto
fisiologiche siano. Comunque i
nostri rappresentanti faranno il
loro dovere e ci informeranno».
D'altronde, se una responsabilità
esiste e sarà accertata, non può
essere - secondo Dalla Tor -
attribuita al cda.
«Perché il cda non esamina
queste cose, a farlo sono i
dirigenti - spiega - comunque credo
che il cda debba applicare gli
indirizzi che ci sono già o, se non
ci sono, vadano al più presto
individuati».
Quali ad esempio? «Istituire -
spiega - delle commissioni d'esame
con membri esterni o con dei
giudici». Insomma, la Provincia
invoca più trasparenza soprattutto
per tutelare i cittadini, mentre
dalle fila del Pdl fioccano le
interrogazioni sulla vicenda, sia in
Comune sia in Provincia. «Si sa che
nella pubblica amministrazione c'è
un pò di nepotismo ma questi
meccanismi vanno necessariamente
superati, ancora di più nelle
aziende pubbliche - conclude il
vicepresidente Dalla Tor - il cda
deve trovare tutte le formule
possibili per evitare che ci siano
ancora sospetti e venga garantita la
massima trasparenza».
Il Gazzettino, Giovedì 13 Gennaio 2011,
Actv, una grande o una grandissima
famiglia? Anche se qualcuno, in
Comune, ha già contato al ribasso
("Pochi casi di parentele, nulla di
più") e altri, come l’assessore alla
Mobilità Ugo Bergamo, hanno
liquidato la faccenda («Una bolla di
sapone»), i legami parentali
nell’azienda dei trasporti pubblici
veneziani risultano in aumento.
L’elenco dei padri e degli figli
cresce. Si aggiungono ulteriori
intrecci di parentele tra
funzionari, molti dei quali ora in
pensione, e figli assunti
dall’azienda che magari adesso
lavorano nello stesso ufficio che al
tempo fu del padre. Actv ripete che
non c’è nulla di paragonabile all’Atac,
l’azienda dei trasporti di Roma,
perché lì le assunzioni avvenivano
tramite "chiamata diretta", mentre
qui a Venezia tutti i posti vengono
coperti tramite selezione. E la
stessa Actv - la cui direzione del
personale è unificata a quella di
Vela - ribadisce che tutte le
selezioni sono avvenute in maniera
regolare. Le carte le consegnerà
oggi a Ca’ Farsetti, come richiesto
dal sindaco Giorgio Orsoni. In
queste carte ci saranno i nomi o le
statistiche delle parentele?
Ai casi già noti, si
aggiungono i seguenti. Il primato lo
detiene l’ispettore dell’ActvRomeo
Samboche
di figli in azienda ne ha tre: un
maschio pilota Actv, una figlia che
fa la verificatrice dei biglietti
sui pontili, un’altra figlia
bigliettaia a Chioggia.Vincenzo
Voltolina, ispettore in
pensione, ha una figlia in Vela.Severino
Dei Rossi, ispettore in
pensione, ha il genero nell’officina
Actv di Mestre.Renato
Russo, ex funzionario, ha il
genero in Vela (assunto prima di
diventare genero - specificano in
azienda) e una figlia alla direzione
Personale di Actv.Giampietro
Francescon, capo area ora in
pensione, ha una figlia in Vela.Renzo
Giuponi, quadro, ha un figlio in
Actv e una figlia in Vela; il figlio
prima faceva il marinaio, adesso è
in ufficio, lo stesso del padre. Una
situazione - spiegano all’Actv - per
nulla insolita: l’azienda prima di
pescare dall’esterno cerca di
favorire «lo sviluppo delle risorse
interne» e quindi è normale che ci
siano avanzamenti che, comunque,
avvengono nel tempo. Situazione
analoga, ad esempio, a quella del
figlio diAlvise
Spolaor, funzionario, che
entrato come bigliettaio stagionale
è successivamente diventato quadro.
Idem per la figlia dell’ispettorePiero
Ganzèrlache
in Vela faceva la bigliettaia ed è
diventata ispettore.
Casi di parentele che vanno a
sommarsi a quelli già noti. Il
segretario dei trasporti Cgil,Mauro
Vitturi, ha la moglie in Actv.Marino
De Terlizzi, segreteria
trasporti Cisl, ha la moglie in Asm.
Il direttore navigazione di Actv,Marino
Fontanella, ha un figlio in
Vela. Il capo area di ActvGianluca
Cuzzolinha
la moglie diventata capo area di
Actv. Il figlio diMaurizio
Mandricardo, capo area del
cantiere nonché coordinatore del
circolo Mobilità e Trasporti del Pd,
assunto come marinaio. Il figlio del
capo area dell’automobilisticoPaolo
Dalle Carbonareassunto
in Vela, unico tra i contrattisti a
termine a passare l’esame. Il
funzionario dell’automobilisticoArmando
Rigobiancoha
il figlio autista di Actv. Per
arrivare aiFamulari:
il funzionario della navigazioneUlisseha
un figlio che fa il marinaio, il
funzionario dell’automobilisticoMarco,
fratello diUlisse, ha un
figlio che fa il comandante nella
navigazione. E ai dueConte:
Andrea, responsabile del settore
Manutenzione e sicurezza, è figlio
diMario
Antonio, l’ingegnere padovano
scelto prima da Pmv come consulente
e poi da Actv per seguire il tram.
Padre e figlio adesso dipendono
dalla stessa struttura, la Direzione
dell’automobilistico.
Il Gazzettino, Giovedì 13 Gennaio 2011,
(m.f.) Lo aveva annunciato e questa mattina i direttori delle
società partecipate consegneranno al
sindaco i documenti relativi alle
assunzioni avvenute negli ultimi
anni, nonché i criteri e le modalità
per la selezione del personale.
L’obiettivo è fare chiarezza il più
presto possibile, anche perché un
silenzio su tutta la vicenda di
figli e parenti assunti nelle ex
municipalizzate potrebbe essere
visto come un tentativo di
insabbiamento. Questo il sindaco non
lo vuole e ha incaricato il suo capo
di gabinetto e il direttore generale
di spulciare tutti i casi con
l’intenzione, una volta conclusa la
ricerca, di rendere pubblici i
risultati.
«Lo faccio - ha detto Orsoni -
a tutela di tutti i dipendenti delle
società».
Stamattina, in giunta,
l’assessore alle Attività produttive
Antonio Paruzzolo porterà le prime
delibere sul riordino delle società
partecipate. La parte in questione
riguarda proprio mobilità e
trasporti, perché sono imminenti le
gare per l’affidamento del servizio
e le attuali concessionarie devono
essere messe nelle condizioni di
essere competitive.
Il Gazzettino, Giovedì 13 Gennaio 2011,
«Se è vero che ho una figlia che
lavora in Vela? Ma dirò di più: in
azienda io avevo anche il nonno, era
fonditore nel cantiere navale
Giudecca. E pure uno zio, che faceva
il bigliettaio nell’Acnil. Poi in
Acnil, che adesso si chiama Actv, ci
sono entrato io vincendo un
concorso. E adesso ci lavora mia
figlia, che è laureata, è stata sei
anni in Inghilterra, ha fatto tre
stagioni da precaria in Vela ed è
riuscita a passare la selezione».
Parla Giampietro Francescon,
pensionato dell’Actv, ex
sindacalista della Cgil e poi dei
Cobas («Credo di essere un caso
unico in tutta Italia - sorride -
pur avendo la tessera dell’Rdb l’Actv
ha corso questo rischio e sono
diventato capo-area»), impegnato in
politica con il Pdci e la
Federazione della sinistra, già
presidente della Municipalità di
Mestre. Francescon non si scompone
degli intrecci parentali in Actv e
nelle sue collegate: «Se si cerca in
tutte le aziende del Comune, per non
dire della stessa Ca’ Farsetti, è
scontato che si trovino padri e
figli e mogli e parenti. Avere tre
Busetto o qualche riga di Vianello
in Actv non è certo uno scandalo».
Qualche perplessità, invece,
Francescon la riserva alla scelta di
Actv di assumere come consulenti
dipendenti andati in pensione, una
prassi che il presidente di Actv
Marcello Panettoni ha fatto cessare
da quest’anno a causa delle
ristrettezze economiche. «Questo è
un elemento che meriterebbe di
essere discusso - dice Francescon -
La vicenda degli incarichi ai
pensionati è andata avanti per anni.
E così si portavano via posti di
lavoro ai giovani. Dicono che
serviva per l’affiancamento? Beh,
l’avvicendamento lo si poteva far
fare prima di andare in pensione».
Quanto alle assunzioni, il
meccanismo delle selezioni è quello
tipico delle società per azioni,
anche se Actv di fatto è una spa
pubblica. «Non esiste una
parentopoli in Actv - dice
Francescon - ma è chiaro che la spa
consente alla dirigenza di essere
più disinvolta nelle assunzioni,
anche se l’azienda si para le spalle
con lo psicologo. Sono i meccanismi
che vanno normati, la verifica va
fatta sui titoli che hanno le
persone da assumere». Al.Va.
AL VERTICE
Il sindaco Giorgio Orsoni, insieme
all’assessore alla Mobilità, Ugo
Bergamo e al presidente di Actv
Marcello Panettoni
PARENTOPOLI
«Pochi casi, tra l’Atac di Roma e Venezia non c’è alcuna
affinità»
Alda Vanzan Il Gazzettino, Domenica 9 Gennaio 2011,
RIVOLUZIONE - La «rivoluzione» delle
società partecipate è in arrivo. A
partire da Actv, Vela, Pmv, Asm. Un
riassetto che vedrà «ridurre gli
incarichi di vertice», ma che
porterà anche all’eliminazione dei
doppi e tripli incarichi all’interno
delle stesse aziende. Lo annuncia il
sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni,
che già domani vedrà l’assessore
alle Partecipazioni societarie
Antonio Paruzzolo, per definire il
piano. Ma il sindaco puntualizza:
l’ultima polemica di Actv, quella su
"parentopoli", non c’entra niente
con questa «rivoluzione» societaria.
Il Gazzettino,
Domenica 9 Gennaio 2011,
La «rivoluzione» delle società
partecipate è in arrivo. A partire
da Actv, Vela, Pmv, Asm. Un
riassetto che vedrà «ridurre gli
incarichi di vertice», ma che
porterà anche all’eliminazione dei
doppi e tripli incarichi all’interno
delle stesse aziende. Lo annuncia il
sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni,
che già domani vedrà l’assessore
alle Partecipazioni societarie
Antonio Paruzzolo, per definire il
piano. Orsoni l’aveva annunciato in
campagna elettorale, quando si parlò
di tagli delle indennità ma anche di
accumulo di incarichi (il presidente
di Actv Marcello Panettoni, ad
esempio, è pure direttore auditing
della stessa azienda). Ma il sindaco
puntualizza: l’ultima polemica di
Actv, quella su "parentopoli", non
c’entra niente con questa
«rivoluzione» societaria. Semmai è
una polemica che l’ha seccato: «A
livello nazionale i giornali
cominciano a fare il parallelo
Alemanno-Orsoni, ma non c’è nessun
parallelo: qui, su qualche migliaio
di dipendenti, sono stati tirati
fuori pochissimi episodi di
parentele: anche ammesso che si
tratti di assunzioni irregolari, ma
mi si dice che non è così, sarebbe
comunque un numero irrilevante».
La stampa nazionale, però, ha
rilanciato la "parentopoli"
veneziana rivelata dalGazzettinoed
è così che, dopo aver rilasciato
questa intervista, Orsoni fa
diffondere una nota: «Convocherò
urgentemente i vertici delle società
del trasporto pubblico, Actv, Asm,
Vela e Pmv e sarà immediatamente
avviata una verifica non solo su
queste, ma su tutte le società
partecipate del Comune di Venezia
per comprendere se siano state
rispettate le norme che prevedono,
tra l’altro, l’adozione di un codice
etico nelle assunzioni in aziende e
la conseguente verifica se questo
sia stato o meno rispettato. Va
premesso e sottolineato comunque che
le stesse notizie di stampa fanno
riferimento ad episodi che risalgono
ad oltre un paio di anni fa e che a
tutt’oggi non risultano denunciate
irregolarità nelle procedure di
assunzione».
Sindaco Orsoni, in campagna
elettorale disse che avrebbe messo
le mani sulle società partecipate e
sui doppi e tripli incarichi, ma non
ha ancora fatto niente.
«Sono passati poco più di otto
mesi dal mio insediamento, ma
assicuro che una prime cose che
faremo sarà la razionalizzazione
delle società partecipate dal
Comune, a partire da quelle dei
trasporti. Quando ho fatto le
nomine, poco tempo fa, ha
sostanzialmente confermato tutti
perché avevo in mente una piccola
rivoluzione. E sarà con quella che
verranno ridiscussi anche gli
incarichi di vertice e
dirigenziali».
Ci saranno tagli?
«Se fai una fusione o una
scissione e ti ritrovi con due o tre
direttori, è chiaro che qualcuno
salta. Non sto dicendo che manderò
via o questo o quell’altro, ma è
chiaro che verrà rivisto tutto».
Quando?
«Giusto ieri l’assessore
Paruzzolo mi ha detto di avere
pronto il progetto, me lo illustrerà
la prossima settimana e ne parleremo
insieme all’assessore Bergamo».
Actv, Vela, Pmv e Asm
diventeranno un’unica società?
«Abbiamo ragionato su varie
ipotesi anche in relazione alle
future gare per la regolamentazione
dei servizi pubblici. Comunque, sì,
le aziende coinvolte sono Actv,
Vela, Pmv e Asm».
In questa "rivoluzione"
cadranno anche i doppi incarichi?
Sembrano scatole cinesi: dirigenti
che stanno in un’azienda controllata
dal Comune ma che poi si ritrovano
anche anche in altre società
collegate.
«Sì, metteremo mano anche ai
doppi e tripli incarichi».
Il direttore di Actv,
Panettoni, ha deciso che dal 1°
gennaio scorso non saranno più
rinnovati i contratti di consulenza
a quei dipendenti che erano andati
in pensione e che erano stati
ripresi in azienda come "esterni".
La motivazione è economica: non ci
sono più risorse. Ma il fenomeno
riguarda anche altre società
comunali, non solo Actv. Lei cosa
pensa di questa prassi di assumere i
pensionati e di non far spazio ai
giovani?
«Posso immaginare che ci siano
dei casi particolari, ma in linea di
principio ritengo sbagliato
mantenere in azienda chi va in
pensione senza fare posto a dei
giovani».
Il Gazzettino,
Domenica 9 Gennaio 2011,
(G.P.B.) «Ho chiesto una relazione
alle aziende interessate al fatto».
L’assessore alla Mobilità, Ugo
Bergamo, pur definendo una "bolla di
sapone" la vicenda di parentopoli,
ha comunque chiesto i documenti
ufficiali ai responsabili di Actv,
Asm e Pmv. La documentazione servirà
poi a lui e al sindaco per fare
piena luce, in modo raccordato,
sulla vicenda. «Voglio avere i
numeri esatti del fenomeno, voglio
quindi conoscere nel dettaglio i
criteri di assunzione e come sono
andate le eventuali promozioni -
spiega Bergamo - Una volta che avrò
ottenuto tutte le relazioni
convocherò una conferenza stampa nel
corso della quale illustrerò a che
punto è la situazione nel nostro
Comune». Detto questo va anche
precisato che l’assessore Bergamo
rimane un po’ scettico sull’intera
vicenda. «Anche perchè, per ipotesi
- dice l’assessore - potrebbero
esserci delle persone che sono state
indicate come "favorite" e non sono
parenti. Ma c’è di più. Se un
parente di un dipendente ha i
requisiti per partecipare ad un
concorso per quale motivo dovrebbe
essere escluso? In ogni caso se le
cose sono come quelle riportate sui
giornali mi sembra che siamo ad un
livello fisiologico. E non
dimentichiamo che stiamo parlando
sempre di incarichi minori».
INCHIESTA Emergono altri casi:
cinque fratelli "sistemati" dal
padre in azienda
Parentopoli scuote Actv
Le rivelazioni sulle assunzioni di coniugi e figli provocano un
terremoto
In Actv con tutti e 5 i figli
Il Gazzettino Giovedì 6 Gennaio 2011,
Un terremoto. Le rivelazioni dei parenti di dirigenti e
sindacalisti assunti in Actv, Vela e
Asm ieri hanno movimentato la
giornata lavorativa nelle società.
L’impressione è che si sia tolto il
coperchio su un fenomeno di cui
tanti erano a conoscenza. Al punto
che, come una catena di
Sant’Antonio, sono fioccati nuovi
casi e nuove storie. Come quella del
dipendente che sarebbe riuscito a
far assumere tutti i suoi cinque
figli tra Actv e Vela. Un record.
Ieri, in Actv e Vela, pare che
alcuni dei chiamati in causa
nell’ambito delle "assunzioni in
famiglia" si siano mostrati seccati
non per essere stati scoperti, ma
perché altre persone non erano state
nominate. Per questo, le
segnalazioni e le storie aumentano. L’AUTISTA
IN SUBAPPALTO-
Desiderio Nonnato guida le corriere
di Actv. Ma, come tanti altri
autisti, non è un dipendente di Actv.
Alcune corse dell’azienda dei
trasporti pubblici sono effettuate
in "subaffidamento" dalla Nordest
Mobility, società di Marghera con
una sessantina di autisti. Gli
utenti che salgono sul pullman non
possono sapere se l’autista è un
dipendente di Actv o di Nordest
Mobility. Lo sanno, ovviamente, gli
autisti, la cui busta paga,
peraltro, è sensibilmente diversa.
Un esempio: il buono pasto di un
dipendente Actv è di 9 euro, quello
di un autista di Nordest Mobility è
di 3,50 euro. Va da sé che gli
autisti di Nordest Mobility cerchino
di cambiare "padrone" e di passare
alle dipendenze di Actv. Solo che
non è facile. «Se non conosci
qualcuno, è praticamente
impossibile», dice Desidero Nonnato,
di Cavarzere, dipendente di Nordest
Mobility che guida le corriere di
Actv. Nonnato ha partecipato a una
selezione di Actv nel ’90: «Risultai
idoneo, ma non mi chiamarono mai».
Quando la municipalizzata si
trasformò in spa, ci furono altre
due selezioni. Nonnato partecipò ad
entrambe e in entrambe risultò non
idoneo. «La commissione esaminatrice
era composta da dirigenti di Actv
più una psicologa. La prova scritta
era un test psico-attidudinale con
oltre 500 domande, compresi disegni
geometrici e quant’altro. La prova
orale era divisa in due parti: una
di gruppo e una individuale. Nessuna
prova di guida dei mezzi». Quando il
"non idoneo" Nonnato chiese di
vedere i propri test, giusto per
capire se e dove aveva sbagliato,
gli dissero che non era possibile.
Si rivolse allora al difensore
civico regionale il quale intimò ad
Actv l’accesso agli atti. «Ma mi
diedero solo l’esito dell’esame da
cui risultava il giudizio di non
idoneo. Il mio test non me l’hanno
neanche fatto vedere, mi venne detto
che tutti i test vengono distrutti.
Quindi non ho mai potuto sapere
quali domande ho sbagliato». La
convinzione di Nonnato è che i test
servano a poco: «È risaputo che se
sei "figlio di" hai più possibilità.
E i nomi che avete scritto sulGazzettinonon
sono neanche tutti, ce ne sono molti
altri di figli di sindacalisti
eccetera assunti da Actv». Il
paradosso è che Nonnato non è
diventato un autista Actv perché
Actv l’ha "bocciato", ma guida le
corriere di Actv. CATEGORIE
PROTETTE-
Anche il "figlio di..." può rimanere
fuori dal giro delle assunzioni, e
restare per anni nel limbo anche se
appartenente ad una di quelle
categorie protette per le quali le
grandi società hanno l’obbligo di
assumerne una quota. Questa è la
storia di Roberto, un ragazzo
iscritto alle categorie protette,
nonché in mobilità per la chiusura
di un’azienda a Murano che da tre
anni a questa parte pur essendo
iscritto alle liste speciali non
riesce ad essere assunto all’Actv.
«Eppure - racconta il consigliere
comunale del Pdl, Renato Boraso - ho
scoperto che questo ragazzo era
figlio di ex dipendente, ma allora
mi chiedo quale sono i titoli
abilitativi specifici per superare
le selezioni?». LA
GEOGRAFIA NEL CONCORSO-
Da quasi tutti i sindacati e da
varie forze politiche arriva
l’invito a chiarire le modalità di
selezione del personale. Racconta
Giampiero Antonini, segretario di
Rdb-Cub: «Anche in questi giorni si
sta svolgendo un concorso per
tecnici di officina per i bus, il
cui svolgimento è affidato ad
un’azienda esterna. Dovrebbero
chiedere ai candidati anche come
funziona l’impianto elettrico di un
motore o di un mezzo moderno. Invece
si sentono chiedere nozioni di
geografia e di cultura generale. In
questo modo - denuncia - è facile
confezionare l’abitino su misura per
il candidato ideale».
I COMMENTI
Dai politici una tirata d’orecchi
«Più chiarezza nei concorsi»
Valter Vanni: «Un episodio di lotta
politica per distrarre
da quanto accade a Roma». Boraso:
«Commissariare»
Il Gazzettino, Giovedì 6 Gennaio 2011,
(m.f.) Chiarezza e trasparenza. Questo chiedono, anche se con
modalità e toni diversi, gli
esponenti politici e sindacali
interpellati sulla vicenda. Il fatto
che le società partecipate, a causa
di singoli episodi, possano essere
scambiate come un luogo in cui
possono trovare il "posto" amici e
parenti non piace proprio a nessuno.
«Lo vedo come un episodio di
lotta politica degenerata - commenta
Valter Vanni, ex presidente di Actv
- un tentativo di distrazione dallo
scandalo vero e proprio che è
avvenuto con l’Atac a Roma. Un conto
è però che la direzione venga
infarcita di amici degli amici, un
conto è che figli di lavoratori
facciano il concorso e vengano
assunti con procedure regolari ai
livelli di marinaio. Certo bisogna
fare in modo che non ci sia nemmeno
il sospetto».
Dello stesso avviso Beppe
Caccia (In Comune): «Le coincidenze
denunciate dal sindacato Usb
meritano un doveroso chiarimento nel
segno della massima trasparenza.
Voglio però sottolineare una
differenza di non poco conto con il
vero e proprio scandalo delle
centinaia di assunzioni clientelari
esploso nelle aziende del Comune di
Roma. A differenza di Roma, qui è
dunque possibile verificare se, nei
singoli casi denunciati, queste
procedure siano state correttamente
seguite. Lo si faccia con
tempestività». «Quando accadde una
cosa simile con Arti - aggiunge
Alberto Mazzonetto (Lega)
l’amministrazione non verificò
nulla. Temo pertanto che anche in
questo caso tutto rimanga come
prima. Esistono un assessore ed
esistono dei dirigenti: devono
rispondere sul perché il Comune non
è in grado di controllare le sue
società».
Per il capogruppo del Pd
Claudio Borghello permane una
perplessità di fondo. «Senza fare di
tutta l’erba un fascio - dice - si
chiede ad Actv di essere trasparente
e di chiarire come avvengono le
assunzioni e con quale metodo. Sono
fiducioso che si possa fugare ogni
dubbio».
Dello stesso avviso il
vicepresidente della Provincia,
Mario Dalla Tor: «Chiederemo che
l’azienda faccia selezioni il più
trasparenti possibile e non creare
queste situazioni».
Marco Gavagnin (lista
Cinquestelle): «Il sospetto è che la
cosa fosse risaputa. Bisogna uscire
da questa cappa di omertà. Chi sa
qualcosa lo dica, in modo da
chiudere con queste logiche».
Sulla vicenda Sebastiano
Costalonga (Pdl) ha annunciato
un’interrogazione mentre il collega
Renato Boraso attacca: «Sindaco
Orsoni, la invito a commissariare
immediatamente l’azienda, revocando
tutto il Consiglio di
Amministrazione».
«Come Ugl - spiega il
segretario Enea Passino - abbiamo
sempre contestato le modalità di
selezione del personale. E
contestiamo anche le risposte del
presidente, che sono futili
giustificazioni. Gli chiederò per
iscritto spiegazioni dettagliate su
singoli casi e se non risponderà
faremo esposto alla Procura».
Giampietro Antonini (Usb):
«Basta con l’uso del trasporto
pubblico come mezzo per premiare
parenti e amici e per dare ai
dirigenti una serie di doppi
incarichi».
Venezia. Aziende pubbliche: assunti
figli,
mogli e parenti di sindacalisti e
dirigenti
Sindacato denuncia la "parentopoli"
in Actv, Vela e Asm:
«Meritocrazia ereditaria». Il
presidente Panettoni minimizza
Il Gazzettino, Mercoledì 5 Gennaio
2011, Alda Vanzan
Actv, azienda di trasporti e pure di
"cuori". Nel senso di mogli, mariti,
fidanzati, figli, figlie. Un
intreccio di parentele e affinità
che spesso passa anche attraverso la
stessa militanza politica e
sindacale. Il sindacato autonomo Usb
(si veda l’articolo a lato) ha
denunciato il fenomeno parlando di
«meritocrazia ereditaria» e
«appartenenza politico/sindacale».
Marcello Panettoni, che di Actv è
presidente, minimizza: «In una
grande azienda con tremila
dipendenti può capitare che ci siano
parenti». Soprattutto "figli di"?
«Da noi non si fanno chiamate
dirette, tutte le assunzioni
avvengono tramite selezioni, ci
avvaliamo anche di una società
esterna per i test
psico-attitudinali». Una cosa è
certa: in Actv non c’è alcun parente
del presidente Panettoni. Ma ci sono
parenti di funzionari, di
sindacalisti, di dirigenti con
tessera di partito in tasca o
simpatie esplicite (Pd, molto
spesso). In Actv come in Vela. Senza
escludere Asm. In pratica l’intero
settore della mobilità urbana di
Venezia.
I casi più noti? Il segretario
dei trasporti della Cgil, Mauro
Vitturi, ha la moglie che lavora in
Actv. Marino De Terlizzi, della
segreteria trasporti Cisl, ha la
moglie che lavora in Asm. Il
direttore della navigazione di Actv,
Marino Fontanella, ha un figlio che
lavora in Vela. Il capo area di Actv
Gianluca Cuzzolin ha la moglie che è
diventata capo area di Actv: «Vero -
puntualizzano in azienda - La
signora ha partecipato a una
regolare selezione che ha vinto per
curriculum e competenza. Andava
forse penalizzata perché è la
"moglie di"?». Il figlio di Maurizio
Mandricardo, capo area del cantiere
nonché coordinatore del circolo
Mobilità e Trasporti del Pd, è stato
assunto da Actv come marinaio. Anche
in questo caso, spiegano all’Actv,
c’è stata una regolare selezione. Il
figlio del capo area
dell’automobilistico di Actv Paolo
Dalle Carbonare è stato assunto in
Vela: l’azienda che si occupa della
commercializzazione dei biglietti
del trasporto pubblico ha fatto una
selezione interna per due posti e
l’ha allargata anche ai contrattisti
a termine. Mezza dozzina, secondo
quanto riferisce Actv (la cui
direzione del personale segue anche
il personale di Vela) i contrattisti
a termine che hanno partecipato al
bando: l’unico tra questi a passare
l’esame è stato il figlio di Dalle
Carbonare. Il funzionario della
navigazione di Actv, Ulisse Famulari,
ha un figlio che fa il marinaio in
Actv. Il funzionario
dell’automobilistico di Actv, Marco
Famulari, fratello di Ulisse, ha un
figlio che fa il comandante nella
navigazione in Actv. Il funzionario
dell’automobilistico Armando
Rigobianco (ora in pensione, ma ha
un incarico temporaneo per il
cosiddetto "affiancamento" di chi
prenderà il suo posto) ha il figlio
che fa l’autista di Actv. Poi c’è
l’ex marinaia Angela Montanariello,
passata dai vaporetti alla
segreteria del direttore auditing
Marcello Panettoni: «L’ufficio
auditing aveva tre persone, una se
n’è andata, così abbiamo fatto una
ricognizione interna tra chi stava
in azienda e Montanariello aveva i
titoli».
Poi ci sono casi di parenti e
affini sui quali i vertici di Actv
escludono "collegamenti" di sorta.
Ad esempio: è vero che il direttore
del servizio automobilistico di Actv,
Elio Zaggia, ha il cognato, Luca
Tagliapietra, che è diventato
funzionario; ma, spiega il direttore
del Personale di Actv, Bassini, tra
i due non c’è alcuna relazione
perché «Tagliapietra era in Actv ben
prima che Zaggia diventasse capo
dell’automobilistico». Idem per
Andrea Conte, che lavora alla
manutenzione di Actv ed è figlio di
Maurizio Conte, l’ingegnere padovano
scelto prima da Pmv come consulente
e poi da Actv per seguire la fase
operativa delle corse del tram a
Mestre: «Andrea Conte è entrato in
azienda prima che entrassimo in
relazione con Antonio Conte». E lo
stesso dicasi per Andrea Zorzi,
funzionario di Actv: il fatto che
sia cognato del consigliere di
amministrazione di Actv, Paolo
Bonafè, spiegano in azienda, non
c’entra niente, Bonafè nel Cda
ancora non c’era.
In questo intreccio di
dipendenti-parenti con sensibilità
vicine al Pd, alla Cgil e alla Cisl,
non manca l’aneddoto del padre che è
stato l’esaminatore del figlio. Ad
Actv non risulta, in azienda ne
parlano un po’ tutti. (Ps: il padre
è andato in pensione, il giovanotto
è stato assunto).
La denuncia dell’Usb: «Meritocrazia
ereditaria»
In un durissimo documento, l’Usb
(Unione Sindacale di Base) di
Venezia denuncia «politiche
clientelari» in Actv e Vela: «A
differenza della Prima Repubblica
dove l’uso del clientelismo politico
e sindacale lasciava comunque spazio
anche alla vera professionalità,
oggi siamo arrivati all’abuso di
questi sistemi che hanno raggiunto
livelli massimi di sfacciataggine
allo scopo di privilegiare quella
che si può definire la "meritocrazia
ereditaria o appartenenza
politico/sindacale"».
L’Usb denuncia «assunzioni
pilotate di figli, nipoti, amici e
conoscenti», «raccomandazioni per
turni agevolati», «delegati
sindacali che senza alcun pudore
avvicinano colleghi promettendo mari
e monti in cambio di tessera di
iscrizione».
Nel documento l’Usb chiede
inoltre l’abbandono delle politiche
sulla privatizzazione ed
esternalizzazione, parla della
chiusura delle biglietterie e chiede
che venga riscritto «il vergognoso
accordo del 19 settembre 2005 sul
trattamento di malattia che
penalizza le lunghe degenze».
VELA
Zattere, San Tomà, Arsenale, Ca
d’Oro:
i bigliettai sostituiti dalle
macchinette
Il Gazzettino, Domenica 16 Gennaio 2011,
Emettitrici automatiche di biglietti
nei pontili di Zattere e Arsenale
saranno attive da martedì 18, a Ca’
d’Oro e San Tomà da giovedì 20 al
posto delle quattro biglietterie
definitivamente chiuse dall’inizio
dell’anno, che seguono il destino
della postazione di San Marcuola. La
decisione di Vela spa, «avvallata -
secondo l’azienda - da Cgil, Cisl e
Uil, rientra nel piano industriale
Actv per rendere più semplice
l'acquisto dei titoli di viaggio e
nel progetto di assunzione di 30
dipendenti precari». Ma ci sono
anche voci fuori dal coro. «Non c’è
chiarezza nei bilanci - tuona Gianni
Carraro, segretario regionale Uil
Trasporti - si parla sempre di
introiti di Vela, mai di biglietti
venduti e di passeggeri trasportati.
Non credo ai dati sull’evasione
forniti da Actv, sono convinto che
molti siano in difficoltà con le
macchinette elettroniche e alla fine
non facciano il biglietto. Almeno in
occasioni di affollamento, ad
esempio Capodanno, Carnevale o nei
grandi eventi. Una volta alcune
biglietterie erano aperte anche fino
alle 23, con turni rinforzati nelle
feste, possibile che oggi si
continuino a chiudere gli sportelli
proprio in giorni cruciali? Come si
fa a fare utili senza vendere
biglietti?». Nei giorni scorsi Vela
aveva replicato sostenendo che il
numero di lavoratori è rimasto
uguale al 1999 a fronte di un
consistente aumento degli incassi.
«Il numero di lavoratori sarà anche
rimasto lo stesso, ma poi tutti
finiscono negli uffici. È ora di
tornare agli sportelli a vendere i
biglietti». Dello stesso tenore Usb,
che sostiene come Vela autorizzi la
concorrenza a se stessa,
indirizzando i clienti alle
tabaccherie, che guadagnano decine
di migliaia di euro all’anno di
provvigione. «Senza contare che Vela
si trova in carenza di organico di
almeno una decina di persone allo
sportello per garantire la copertura
dei servizi essenziali - sostiene
Usb - senza tener conto di emergenze
come malattie. Il progetto di
chiusura delle biglietterie è quindi
più tagliato sulle esigenze di
gestione del personale, per anni
precario, piuttosto che sulle
esigenze di servizio all’utente e
quindi con l’ottica dell’incasso
maggiore» Raffaella
Vittadello
La nuova Venezia 27 dicembre
2010
Actv chiude le biglietterie
Dal primo gennaio stop a Ca' d'Oro,
Zattere, San Tomà, Arsenale
L'Actv è in difficoltà, le
entrate calano. E l'azienda
decide di chiudere le
biglietterie rimaste. Una
circolare a sorpresa, nei
giorni delle feste, inviata
agli addetti ai lavori e ai
«partner commerciali». E il
gioco è fatto. «A partire
dal primo gennaio», informa
la direzione di Velaspa,
società di Actv, «le
biglietterie HelloVenezia di
Ca' d'Oro, San Tomà,
Zattere, Arsenale saranno
definitivamente chiuse».
Seguono il destino di altre
biglietterie importanti,
come quella di San Marcuola
e tutte le fermate della
linea 1, dove i punti
vendita ormai sono deserti.
«Come si fa a fare utili se
non si vendono i biglietti?»
si chiede qualcuno a Ca'
Farsetti. Actv e Vela
replicano dicendo che da
metà gennaio saranno
installate negli approdi le
emttitrici automatiche. Ma
non sarà la stessa cosa. I
tempi dei biglietti
automatici sono più lunghi
delle operazioni allo
sportello. Spesso le
macchinette sono fuori uso -
è successo spesso
quest'estate a San Zaccaria
e al Lido nei giorni di
massimo afflusso - oppure
non funzionano. L'altro
giorno a San Marcuola era
impossibile inserire le
monete per il pagamento.
Banconote o niente. Non
vengono nemmeno stampati i
singoli biglietti di corsa
semplice, bisogna per forza
caricarli sulla tessera Imob.
Poi comincia il percorso a
ostacoli per vidimarne più
di uno alla macchinetta.
Risultato, molti passeggeri
salgono senza il titolo di
viaggio. Un'evasione che non
sempre viene scoperta e
compare nelle classifiche.
«Con le biglietterie
automatiche si eviteranno
ammanchi, sempre più
frequenti nelle casse delle
biglietterie», si dice
all'azienda di trasporto.
Ma se negli imbarcaderi
principali (piazzale Roma,
Lido, Ferrovia, Rialto, San
Marco, le macchinette
potrebbero funzionare da
supporto alle affollate
biglietterie, come succede
nel resto del mondo, nei
pontili dove sostituiranno
completamente gli operatori
qualche problema è
possibile. Una situazione
che insieme a quella del
Tronchetto è sotto
osservazione da parte del
Comune e dell'assessorato
alla Mobilità guidato da Ugo
Bergamo. Perché l'obiettivo
è quello di far funzionare
meglio l'azienda di
trasporto e aumentarne gli
incassi e dunque gli utili
per il suo principale
azionista, il Comune.
Intanto da Roma arriva una
buona notizia. Il governo ha
firmato con la Conferenza
delle Regioni un accordo
perché i fondi nazionali del
trasporto non siano
diminuiti. Alle aziende di
trasporto locali sarà
garantito un fondo
integrativo di 400 milioni
di euro contro i 211 del
2009, di cui 36 (il 9 per
cento) arriveranno in
Veneto. Il documento porta
la firma dei ministri
Calderoli e Fitto e del
presidente della Conferenza
delle Regioni Vasco Errani.
Rientra dunque l'allarme
lanciato nei giorni scorsi
dal presidente di Actv
Marcello Panettoni, che
temeva una riduzione del 25
per cento delle risorse
destinate al trasporto.
Taglio che avrebbe
determinato il fallimento.
Ad Actv dovrebbero essere
garantiti i fondi dell'anno
scorso.
Bigliettaio ACNIL nel 1934
Biglietteria automatica 2010
Il gazzettino Venerdì 22 Ottobre 2010,
Era considerato un incontro di routine, quello
tra il presidente di Actv Panettoni, il sindaco
Orsoni, il vicesindaco Simionato, l’assessore
alle Società Partecipate Paruzzolo. In realtà
sono emersi molti dei dilemmi legati al bilancio
e alle società partecipate di Actv. «Il tempo
delle analisi è finito - ha commentato
l’assessore Antonio Paruzzolo - ora bisogna
intervenire con la cura, per raggiungere la
massima efficienza e ridurre i costi, in vista
delle gare sul trasporto pubblico. Fatto salvo
che il personale non si tocca e che i servizi
non si riducono se non in caso estremo, bisogna
che ogni azienda recuperi la sua mission». Il
riferimento è ad Actv, Vela, Asm, Pmv. «Non si
capisce perché una società che gestisce i
parcheggi come Asm si occupi della realizzazione
del tunnel per il garage di Piazzale Roma -
commenta l’assessore - eppure Asm ha ottenuto
l’incarico dal Comune, non l’ha rubato di notte.
Ci sono troppe duplicazioni, basti pensare a
Vela per Actv o a Pmv». Che risultati ha
prodotto la creazione di società? «Si può dire
hanno portato all’aumento dei costi, ma anche
no: riparare qualcosa costa sempre uguale. Se lo
fa Actv costa tot, se lo fa Pmv costa sempre
tot, ma intanto chi prima lo faceva in Actv ora
che cosa fa? Dipende dall’ottica» Senza polemica
sui consigli di amministrazione. «Dalla prossima
settimana - conclude Paruzzolo - porterò in
giunta una serie di delibere, con piani
specifici: qui entra la politica per scegliere
le alternative, ma non ci sono mille soluzioni».
Una buona notizia l’ha portata Panettoni: le
catastrofiche previsioni dei tagli di bilancio
ipotizzate mesi fa sono ora ridimensionate,
«perché sarà concesso alle Regioni di utilizzare
i fondi fas, quelli destinati dal Governo alle
aree sottoutilizzate per finanziare i Trasporti
quindi i tagli alle aziende potrebbero non
essere così drammatici». Dal machete alla
forbicina per unghie, insomma, ma incombe la
spada di damocle delle gare d’appalto Raffaella
Vittadello
Marcello Panettoni Presidente di ACTV, l'azienda di
trasporti veneziana
Il Gazzettino 23 luglio 2010
Quattordici controllate, cinque collegate, tredici
partecipazioni di minoranza. Più un sottobosco di
controllate delle controllate e partecipate delle
partecipate (solo Veritas, per dire, ne ha undici e Actv
cinque).
È il "mare magnum" delle società del Comune, con
una pletora di amministratori e consiglieri, circa 180
solo in quelle a partecipazione diretta. E un
moltiplicarsi di gettoni e compensi che ora sono
all’attenzione della nuova amministrazione guidata dal
sindaco Giorgio Orsoni. Il quale ha già fatto capire di
voler accorpare, tagliare, ridurre gli sprechi,
razionalizzare. E probabilmente se ne parlerà già oggi
in Giunta.
Perché spesso ci sono società "figlie" che
incidono negli stessi ambiti delle società "madri",
finendo per entrare in concorrenza. È il caso, ad
esempio, delle società controllate da Actv, come La
Linea spa, Vebnice by boat o Alilaguna: tutte si
occupano di trasporto pubblico, un settore che, specie
in centro storico, vale molto.
Ma è sulla moltiplicazione delle poltrone che il
Comune andrà a incidere. Anche perché, a premere, c’è il
consiglio comunale. I consiglieri del Pdl Sebastiano
Costalonga e Marta Locatelli hanno già presentato
un’interpellanza e una mozione per chiedere di eliminare
i doppi incrichi. E anche la lista In Comune sta
lavorando su questo fronte.
Un caso su tutti, citato nell’interpellanza
Locatelli-Costalonga, riguarda ad esempio Claudio
Orazio, sindaco di Cavallino-Treporti e vicepresidente
di Insula. «Un doppio ruolo inopportuno - sostengono i
due consiglieri del Pdl - tanto più che il Comune di
Cavallino è in contenzioso con quello di Venezia per la
spartizione dei beni dopo la separazione».
E poi ci sono gli incarichi multipli in Actv, dove
spiccano quelli del presidente Marcello Panettoni e del
direttore generale Maurizio Castagna. Panettoni siede in
cinque cda, anche se percepisce compensi solo per due
incarichi: 54mila euro lordi l’anno come presidente di
Actv (secondo i dati forniti dall’azienda, mentre sono
60.135,77 secondo quanto pubblicato dal Comune...) e
106mila come direttore auditing della stessa azienda.
Per uno stipendio netto mensile di circa 7.800 euro al
mese. In più, ma qui il Comune non c’entra, Panettoni è
anche presidente di Asstra, l’associazione nazionale
delle aziende di trasporto. Castagna invece, siede in
tre cda oltre alla sua carica di direttore generale, che
è comunque quella che gli garantisce di che vivere, con
7.600 euro al mese netti. Ai quali però va aggiunto il
premio di risultato che può arrivare al 20 per cento del
totale lordo anno. Quindi altri 45mila euro lordi
l’anno, più o meno 4mila euro lordi al mese. Nella
famiglia Actv c’è anche il consigliere comunale Luigi
Giordani, che come consigliere di Vela ha un compenso di
12mila euro lordi annui.
Gli altri doppi incarichi sono riportati nella
tabella in alto. Si tratta solo di quelli remunerati,
perché ad esempio nelle società controllate di Veritas
siede più di un consigliere dell’azienda "madre" che ha
rinunciato al compenso, scegliendo quello già percepito
in Veritas. È il caso ad esempio del consigliere
delegato Andrea Razzini (che nel 2010 ha rinunciato
all’indennità di risultato di 20mila euro per il 2010),
che siede anche nel cda di Veneziana Navigazione assieme
all’altro consigliere di Veritas Renzo Favaretto. O di
Alberto Ferro e Angelo Ghezzo, che rinunciano
rispettivamente ai 24mila e ai 30mila euro lordi come
presidente e vicepresidente e consigliere delegato di
Vetrital Servizi, e pure ai 18mila e ai 24mila euro come
presidente e vice di Ecopiave srl. Ferro comunque può
contare sui 18mila euro lordi di consigliere Veritas
(oltre a Iva e contributi previdenziali), a cui si
aggiungono, nel 2010, 20mila euro di indennità di
risultato e i 40mila per incarichi speciali (per un
totale di 78mila euro). Altri doppi incarichi pagati con
un solo compenso riguardano Aldo Bello (consigliere di
Venezia Spiagge e di Invenice), Giuseppe Favaretto
(consigliere di Venezia Riciclo e di Mive srl, società
partecipate da Veritas) e Vladimiro Agostini, che
rinuncia ai 18mila euro di presidente della Mogliano
Ambiente per il compenso da presidente di Veritas. In
tutto questo giro di cariche e soldi, una curiosità:
solo un consigliere di amministrazione nel 2010 ha
pensato di devolvere in beneficienza il suo gettone di
presenza di 300 euro. Si tratta di Giampaolo Pighin,
consigliere decaduto della Immobiliare veneziana.
Chapeau.
Davide Scalzotto