Sono
nato a Chioggia, in provincia di Venezia nel 1954, dove la
mia famiglia materna aveva un cantiere che costruiva ogni
tipo di barca locale: sandoli, batei a pisso,
bragossi,
trabaccoli, ma anche grossi motovelieri, yacht e veloci
barche da canottaggio. Mio padre era meccanico navale con
una officina, sempre a Chioggia, dove installava e
riparava i motori delle barche da pesca.
ll
mondo della nautica mi è entrato subito nel sangue, con
la sua bellezza e durezza, con il suo pragmatismo; ma
sopratutto ho assimilato il gusto del fare, non
dell'eseguire s'intende, ma quello di pensare un progetto
o una soluzione ad un problema e portarla a compimento con
le proprie mani, senza passaggi intermedi, senza tempi
morti e chiacchiere inutili.
Ho
cercato in questi anni di attività, in modo completamente
indipendente, di unire il sapere pratico a quello teorico,
e dare dignità ad un mondo visto, nei casi migliori, solo
come fondale folcloristico. Il mio obbiettivo è salvare
le ultime barche tradizionali e la memoria delle tecniche
che le generavano. Registrando questo mondo, ormai
scomparso, nei miei libri che vorrebbero essere solo
manuali pratici per rispondere, non già a dotti quesiti
storici, ma alle domande semplici e ardue, che ormai solo
i bambini sanno fare: com'è fatto dentro? Come funziona?
Come posso costruirlo?
I
was born in Chioggia, in the province of Venice in 1954,
where my mother's family had a boatyard that built every
type of local boat: sandoli, batei a pisso, bragossi,
trabaccoli, but also large motorsailers, yachts and
fast rowing boats. My father was a naval mechanic with a
workshop, also in Chioggia, where he installed and
repaired the motors of fishing boats.
The
nautical world was in my blood, with its beauty and
toughness, with its pragmatism; but above all I absorbed
the taste for making, by which I do not mean only
execution, but also the creation of a project or the
solution to a problem and bringing these to completion
with one's own hands, without intermediate steps, dead
time and useless chatter,
In
these years of activity I have tried, in a completely
independent way, to unite practical know-how with
theoretical knowledge, to bring dignity to a world seen,
at best, as a folkloristic backdrop. My objective is to
save the last traditional boats and the memory of the
techniques used to make them. Recording this world, now
largely lost, in my books I hope to answer not only the
questions posed by the well-read historian, but also the
simpler and sometimes more arduous questions that nowadays
only children know how to ask: What's it like inside? How
does it work? How can I build it?
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