Il restauro di una imbarcazione
come questa, anche se costruita in epoca relativamente
recente, deve essere improntata alle stesse regole
utilizzate per le navi archeologiche e dei beni culturali e
demoetnoantropologici in generale. Il restauro dovrà quindi
conservare il maggior numero di parti originali anche se
compromesse e degradate, rinforzare la struttura in modo non
invasivo, rimodellare la forma dello scafo cercando di
riportarla il più vicina possibile a quella originale. La
cromia originale, se ancora presente, sarà mantenuta in caso
contrario il legno sarà pulito accuratamente e protetto con
sostanze specifiche. Si
dovranno togliere tutte le superfetazioni recenti, come
cabine e divisioni interne, mentre sarà mantenuto il motore,
la linea d'asse e l'elica perché parte della storia dello
scafo prima della conversione al diporto. Solo in casi
particolari si ricostruiranno alcune parti mancanti,
indicando in maniera chiara il loro rifacimento. |