Il Gazzettino
Aldo Rosso si è dimesso da presidente
dell’ente gondola. Con una lettera a Massimo Cacciari,
l’imprenditore e mecenate della voga ha rimesso oggi
l’incarico al sindaco. Non è certo un regalo natalizio
al primo cittadino, ma, evidentemente, Rosso non ha
voluto attendere la fine naturale del mandato per
raccontare il proprio disagio in seno al nuovo cda. «La
motivazione più forte riguarda il fallimento del museo
della gondola - ha spiegato Rosso - ho impiegato anni a
combattere per trovare una sede idonea e reperire i
finanziamenti. Grazie al sindaco e al vicesindaco
Michele Vianello, i quali in questi anni hanno
supportato l’ente gondola anche più di quanto potevano,
ora era tutto pronto: il luogo in fondamenta di
Cannaregio, lo stanziamento economico, l’accordo con il
direttore dei musei civici Giandomenico Romanelli e
soprattutto la collaborazione con l’associazione Arzanà,
che avrebbe arricchito il museo con le proprie barche
tipiche veneziane ormai in esemplare unico, oltre che
con video e antichi manufatti. Ebbene, parte del nuovo
consiglio dell’ente ora ritiene il luogo “troppo
lontano”, alla faccia del concetto di museo diffuso in
città, peraltro non considerando che la zona d’inizio
del rio di Cannaregio, ai Tre Archi, si propone come
porta d’ingresso al centro storico, verso San Giuliano».
«Ho trovato contrario al mio parere anche il
vicepresidente Cesare Peris ed alcuni gondolieri -
continua Rosso - perciò mollo tutto e che si arrangino.
Mi dispiace di aver trascurato in questi anni la mia
attività di imprenditore in terraferma per venire a
Venezia ad avviare contatti, a mostrare il mio viso e a
bussare porte. Se vogliono che l’ente gondola si riduca
a gestire solo la burocrazia e non sia organismo
propositivo per il Comune e la città, io non ci sto. Non
sono lo zimbello di nessuno». Tra le righe, si legge
anche la mancanza di sintonia con i nuovi vertici
dell’associazione dei gondolieri. «Ora avrò più tempo
per seguire le attività delle associazioni remiere -
conclude Rosso - alle quali sono particolarmente
legato». L’imprenditore dunque non molla e nel futuro si
scorge la costituzione di una “fondazione Aldo Rosso”
per far convergere ed aiutare il mondo della voga alla
veneta.
Tullio Cardona |