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Ecco alcune immagini dell'ultimo saluto
tributato da centinaia di amici e appassionati a Gino
Luppi |
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La Vela al terzo piange Gino
Luppi, grande appassionato e storico presidente.
SIlvio Testa, Il Gazzettino 15 gennaio 2023. |
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Addio a Gino Luppi, il
commerciante che si "inventò" la vela al terzo.
Corriere del Veneto, 15 gennaio 2023
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Il bragozzo che unisce Chioggia
a Cervia, Diego Degan Il Gazzettino 9 1 2023.
Quindi se leggo
bene: Chioggia fa un calendario sui bragossi mettendo le
foto di quelli di Cervia perché i suoi sono scomparsi
quasi tutti... |
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Anno nuovo incidenti nuovi:
Ambulanza contro gondola. Il "pope" finisce in canale.
Raffaella Vittadello, Il gazzettino 7 gennaio 2023, |
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Relitti
sulla Brenta, 12 2022.
Gironzolando lungo il Naviglio Brenta, per controllare
lo stato
del vaporetto 20VA in disarmo, mi sono imbattuto il
alcuni relitti di topi semidistrutti.
Interno della prua del relitto di
topo, si notano i menai, la man, l'anticuore,
i mancoli, le caene ecc ecc. |
L'esame dei relitti è sempre stato
molto utile per capire i dettagli costruttivi, specie
nelle parti normalmente nascoste. |
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Sottopoppa del topo.
Attacco della colomba sul
calcagno dell'asta |
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La Nuova
Venezia 14 2 2022 Venetians, Elisa Costa |
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"Il caso moto ondoso è l'uovo di
Colombo. La soluzione c'è già" Alberto Vitucci
La Nuova Venezia 25 11 2021. Sergio Vazzoler |
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Il giorno 23
novembre 2021 é morto Pierluigi Bagarotto.
Morto Pierluigi Bagarotto, "Il
principe" veneziano del legno, Michele Fullin,
Il Gazzettino 24 11 2021 |
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Addio a Bagarotto, aveva 85
anni per tutti "Il Principe del legno" Alberto
Vitucci, La Nuova Venezia 24 11 2021 |
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Pierluigi Bagarotto, foto di Carlo
Mion
Dalla pagina di
Facebook venetians
Pierluigi
Bagarotto, chiamato il “principe del legname” è stato
anche un principe delle notti veneziane tra gli anni
Sessanta e Settanta. Di entrambe le “cariche” ne va
fiero. Esperto di legni di ogni parte del mondo,
altrettanto lo è dell’arte culinaria. Custodisce i
segreti del legno come le ricette dei piatti a tavola. E
nei racconti di molti c’è la sua ricetta dello zabaione:
70 uova, quattro bottiglie di Dom Pérignon, tre di
Marsala e zucchero a sufficienza. La sua azienda in
fondamenta San Girolamo, rimane l’ultima a Venezia, che
commercia in legname da lavoro. Nel suo magazzino si
possono contare circa duecento tipi di legno,
provenienti da tutto il mondo. Naturalmente si trovano
tutti e dieci quelli che solitamente si impiegano per
realizzare una gondola. A fondare l’azienda Bagarotto è
stato il nonno Luigi nel 1875. Allora era un laboratorio
che realizzava mobili artistici in stile veneziano del
Settecento. Poi, lentamente, si è trasformata in azienda
di commercio prima con il padre Ernesto e quindi con
Pierluigi. Fino agli anni Novanta erano quattro le ditte
che commerciavano in legno grazie anche al fatto che
esistevano grandi cantieri, le imprese edili erano
numerose e in centro storico lavoravano circa duecento
falegnami che «allora realizzavano mobili e infissi in
toto. Poi sono diventati, in gran parte, dei montatori
di semilavorati», sottolinea il “principe” che adora il
legno di cirmolo e quello di ciliegio rosa. "Adesso si è
persa anche la conoscenza dell’essiccazione del legname.
Ormai la stragrande maggioranza del legno viene messo
negli essiccatoi già nei Paesi di produzione. Ma anche
questa operazione deve essere fatta con responsabilità e
rispetto del legno che è materia viva. L’acqua non la
puoi togliere velocemente, deve avere tempo di uscire da
ogni singola cellula. Se lo fai velocemente spacchi
tutto e quel legno poi è inutilizzabile. Sono sempre
meno coloro che conoscono questa “materia”. Uno dei
pochi è Franco Crea che vuole il tronco tagliato ma con
tutte le sue parti, perché poi lui sa come utilizzarle
nelle varie componenti della barca".
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Bagarotto Legnami 140 anni di
attività, di Elena Magro, Lagunamare giugno
luglio 2015. |
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Il mussìn
"Nico" costruito nel 1975 da Mario Botte.
Piano di costruzione del mussìn costruito da Giovanni
Nino Giuponi
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Colletta dei Calafati per
restaurare il mussin, Alberto Vitucci, La Nuova
Venezia 16 11 2021
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Il mussin restituito all'acqua
grazie all'aiuto dei veneziani, Vera Mantengoli,
La Nuova Venezia 7 10 2022
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Il campione
motonautico Gianni Darai si è fatto, e ci ha fatto, uno
splendido regalo per il suo ottantesimo compleanno: Un
libro di memorie sulle sue imprese e sulle imbarcazioni
a motore di Venezia con un particolare sguardo sulle
competizioni motonautiche. 222 pagine dense di
immagini, ricordi e informazioni. Complimenti vivissimi!
Il titolo è: La nautica a motore. breve storia
cronologica della motorizzazione nautica con divagazioni
lagunari.
(Il libro è attualmente fuori
commercio, ma spero proprio che un editore volonteroso
lo ristampi e venga messo in commercio per la gioia
degli appassionati)
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Mercoledì 16
giugno ci ha lasciati l'amico Guglielmo Zanelli, grande
studioso e esperto di marineria veneziana
Lunedì 21 giugno 2021. Abbiamo
accompagnato il caro amico Guglielmo Zanelli alla
cerimonia funebre nella chiesa dei Frari. Oltre ai
numerosi amici e estimatori un picchetto di marinai ha
reso gli onori militari, ha recitato la commovente
preghiera del marinaio mentre l'organista eseguiva il
"Silenzio d'ordinanza"
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Lutto: è morto
Giorgio Righetti presidente dell'Associazione Vela al
Terzo di Venezia. Addio a Giorgio Righetti una vita per
la vela al terzo, Silvio Testa, Il Gazzettino, 19 5 2021
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L'arrivo del feretro di Giorgio Righetti. Le foto sono
di Yuko |
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I soci della Vela al Terzo onorano il loro presidente |
La sua bragagna |
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Il guidone dell'Associazione Vela al Terzo sopra il
feretro durante il saluto laico nel cimitero di San
Michele di Venezia
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Salviamo il Piroscafo "Clodia"
Il piroscafo "Clodia II" (poi "Pellestrina")
costruito nel 1906, sopravvissuto a due guerre Mondiali
sembra arrivato al capolinea. Trasformato in ristorante
è stato poi donato alla cooperativa SCS "Titoli Minori"
di Chioggia. Dopo alcuni vani tentativi di continuare
l'attività come ristorante gestito dagli ospiti, si
palesa l'ipotesi di demolizione per recuperare almeno il
valore del ferro.
Per chi avesse seri propositi di
recupero (realistici e non velleitari..)
dott. Giacomo Dal Gesso
346 8423346
Il quale ci informa sul progetto
che avevano previsto per la nave:
PROGETTO GUSTABILI
Nel 2017 la Brigata Gustabili incontra la Barca Clodia e
nasce un sogno…. creare un’attività di ristorazione
sociale, dove i clienti vengano accolti in un luogo
storico, magico e serviti da persone ricche di passione,
che amano e rispettano i prodotti del loro territorio e
desiderano sentirsi parte della comunità in cui vivono.
La barca Clodia necessita di essere recuperata e di
essere valorizzata, il progetto di ristorazione sociale
ha bisogno di essere accolto e capito dalla comunità e
dalle Istituzioni. Oggi siamo in cerca di partner, di
persone che credono nel progetto, che vogliono
contribuire alla creazione di valori per la comunità:
inclusione sociale, sostenibilità ambientale,
valorizzazione del patrimonio storico e culturale.
NOME |
CANTIERE
COSTRUZIONE |
ANNO |
TSLITSN |
PASS. n. |
LUNGH. m |
LARGH. m |
IMMERS. m |
MOTORE |
HP |
NODI |
CAMBIAMENTI |
NOTE |
CLODIA (2) |
Vianello –
Moro-Sartori Venezia |
1905 |
149/75 |
500 |
36,41 |
6,06 |
2,23 |
Triplice espansione |
180 |
12 |
SVL (1905); ACNI
(1930); Diesel (1950); «Pellestrina» (2) (1961)
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Radiato nel 1969 |
Il Clodia trasformato in nave
ospedale nel 1915
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Il Clodia dopo la trasformazione in
ristorante
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Il piroscafo rimorchiato sul Sile per
raggiungere la laguna.
13 dicembre 2017 La Tribuna di
Treviso
Arrivano i rimorchiatori oggi il Barcone
se ne va
Stamattina il Barcone inizierà la sua discesa lungo il
Sile, il viaggio di addio a Treviso dov'era ormeggiato
dal 2003 e dove ha visto svanire anno dopo anno il sogno
che lo voleva locale di grido sull'acqua. «Mollate gli
ormeggi», l'avventura è finita. Ne inizia un'altra,
stavolta il Laguna, dove una cooperativa di inserimento
lavorativo pe disabili sogna di riportare luce e folla
da i tavoli del ristorante galleggiante.La spedizione
per riportare la vecchia "Clodia" (questo il nome
dell'imbarcazione classe 1905) nelle acque che ne videro
il varo, tra Chioggia e Marghera, è iniziata ieri
mattina all'alba quando due rimorchiatori e un motoscafo
della Trasmar hanno iniziato a risalire il Sile dopo
aver attraversato la Laguna da Marghera fino al canale
che conduce a Portegrandi. Le imbarcazioni avevano
inizialmente stabilito di fare rotta su Treviso per il
18 dicembre, ma il viaggio è stato anticipato ed è
partito spinto dalla sciroccata. «Si lavora meglio con
un po' di gelo in meno» ironizzavano ieri sulle
imbarcazioni che hanno anche dovuto fare i conti con un
guasto dovuto alla collisione dell'elica di uno dei
rimorchiatori con una tronco subacqueo tra Quarto
D'Altino e Casale.Sono arrivate alle chiuse della
centrale elettrica di Silea alle 15.30. Ad attenderli il
responsabile della struttura che ha attivato le paratie
e riempito la grande vasca di risalita esattamente come
fece nel 2003 quando il Barcone venne portato a Ponte
Dea Goba. «Ho ancora la fotografia di quando lo
ormeggiammo all'altezza del porto di Fiera in attesa
dell'ultima risalita fino a Treviso» raccontava ieri
mostrando una fotografia dell'ormeggio fatto allora.
Inutile dire che il traffico di barche a motore sul Sile,
tra Silea e Treviso, dove praticamente non se ne vedono
mai, ha attirato vari curiosi: runner, persone in
passeggiata, nonne con bambini che si sono fermati ad
osservare il transito della piccola (ma potente)
spedizione della Trasmar che risaliva il fiume. «La
parte più delicata sarà ora uscire dalla conca di Ponte
Dea Goba» diceva ieri Alessandro Scarparo, responsabile
della Trasmar, «alla barca è stato tolta la tettoria
sopraelevata che era stata fatta per il ristorante... ma
passa sotto l'arcata proprio per un soffio». A lui e
agli altri marinai l'onere di trainare il Barcone fino
alle chiuse di Portegrandi e da lì, se passerà, fino a
Torcello e poi a Fusina dove entrerà in cantiere il
restyling che lo riporterà ad essere un ristorante
galleggiante pronto per lavorare di nuovo. Dove? Tra
Pellestrina e Chioggia dove la cooperativa "Titoli
Minori" lo utilizzerà per promuovere la cucina del
territorio e l'integrazione di persone con disabilità.
Federico de Wolasnski
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è
morto il perito dei grandi segreti della storia
d'Italia. Maurizio Dianese, Il Gazzettino 25 6 2020 |
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La strage di Peteano e il caso
Gladio. Morto a 81 anni il perito dei misteri, la Nuova
Venezia 25 6 2020 |
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:
penzo.gilberto |
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