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La regina "Corsaro"
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Ogni anno quando rivedo la registrazione
delle ben due ore di diretta Rai sulla Regata Storica di
Venezia vengo preso dallo stesso senso di sconforto e di
impotente rabbia per l’infima qualità delle riprese, per
le inesattezze e i luoghi comuni sciorinati nei commenti
e per l’immagine stereotipata di una Venezia da
cartolina riproposta fino alla nausea. Anche il
sottofondo musicale è sempre scelto fra le più trite e
lise partiture rococò, meglio se arrangiate nella
fastidiosa versione roccheggiante tipo Rondò Veneziano.
Sembra che un regista sadico si diverta a
staccare le telecamere proprio nei momenti più salienti
delle regate: sorteggio del “numero d’acqua”,
posizionamento dei cordino, partenze, sorpassi,
arrivi, “impassi”. Appena il regista sente levarsi il
brusio del pubblico o la voce dello speaker farsi più
concitata, segno che sta succedendo qualcosa di
importante nella sfida, egli opta per erranti
panoramiche su un Canal Grande sempre più deserto, zoomate da
guardone sulle finestre dei VIP nei palazzi di fronte,
interviste al grande ministro Brunetta o al potente di
turno. Quando qualcuno finalmente gli segnala che si sta
svolgendo una competizione, ritorna malvolentieri sui
protagonisti che nel frattempo sono già arrivati da un
pezzo o si sono presi a remate in testa o, come in
questa edizione, l’equipaggio
favorito è finito in acqua.
Come ormai tutti sanno la cavata
(è questo il suo nome tecnico) è la parte più importante
della competizione che si svolge nel Bacino di San
Marco fra i Giardini napoleonici e la punta della Dogana
da Mar. In questo tratto gli equipaggi danno il massimo
sforzo consci che chi entra per primo in Canal Grande
difficilmente potrà essere superato, infatti, salvo
rarissime eccezioni, la parte restante della regata è
solo una sfilata di barche in fila indiana. Questa è
anche l’unica parte veramente sportiva, se vogliamo, della gara in
quanto ogni equipaggio deve rimanere dentro la propria
corsia e non ci posso essere scorrettezze di sorta.
Ebbene la Rai ogni anno, segue questo
vitale segmento con una telecamera piazzata a bordo di
un motoscafo che deve
arrancare rimando in fondo al corteo, quindi le
riprese sono mosse, falsate dalla prospettiva e
totalmente inservibili. Mi chiedo se sia troppo
difficile o dispendioso piazzare una telecamera su un
palazzo prospiciente la Riva o sul campanile di San
Giorgio in modo da dominare la scena dall’alto?
E mi chiedo ancora: quanto potrebbe
costare alla Raiset il noleggio di poche mini telecamere
da piazzare a bordo almeno dei gondolini per
riprendere i vogatori stravolti dallo sforzo, udire i
comandi del poppiere e gli incitamenti del
pubblico, controllare la barca degli inseguitori che si
sta facendo sempre più vicina con il ferro che
punta minaccioso alla poppa?
Ormai questo tipo di tecnologia rende
coinvolgenti qualsiasi tipo di sport,
portando lo spettatore “dentro” l’avvenimento. Sapienti
inquadrature multiple di telecamere piazzate
strategicamente possono rendere avvincenti anche sport
antitelevisivi per eccellenza a causa delle loro pause
“eterne”, tanto che anche una gara di scacchi, di poker
o di vela diventano affascinanti anche per un pubblico non
specialistico.
Per quanto riguarda poi la telecronaca,
nonostante il mutare degli speaker il risultato non
cambia, se si esclude l’ottimo Alberto Vitucci -
l’enciclopedia vivente della voga - essa è
caratterizzata dal rosario dei soliti luoghi comuni
privi di ogni fondamento storico: le gondole nere in
segno di lutto, le caorline che vengono da Caorle
e che sono simmetriche in modo da poter andare nelle due
direzioni(?!), i gondolini che sono "la formula
uno del mare", ecc, ecc.
I telecronisti Elisa Anzaldo e Giancarlo
Mingoli con lo scrittore Riccardo Calimani (Da Il
Gazzettino di Venezia)
Spero che quest’anno si sia
raggiunto il colmo, con la famosa Regina “Corsaro”,
tanto che anche il Gazzettino se ne è accorto
stigmatizzandolo negli articoli che riportiamo
integralmente. Ma siccome al peggio non c’è mai limite
il prossimo anno sarà tutto come il solito salvo che i
radiocronisti romani dovranno essere doppiati dalla voce
di Alberto Sordi in versione gondoliere.
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Dal
Gazzettino di Venezia
Gaffe ed errori, per la Rai la regina di Cipro
diventa Corsaro |
Ma
dopo le proteste della Lega il direttore del Tg1
difende gli inviati: ridicola la richiesta di
giornalisti locali |
Lunedì 7 Settembre 2009, |
Mettiamola
così: la Regata Storica non è proprio
avvincente. È lentezza, è attesa. Lo sanno bene
i veneziani e chi conosce la civiltà del remo. E
negli anni, di polemiche sul ritmo poco
televisivo della manifestazione ne sono state
fatte a iosa. Ma questa volta che a farla da
protagonista è stata la coppia Giampaolo D’Este
e Ivo Redolfi Tezzat, con un bagno fuori
programma, la Rai ha pensato bene non tanto di
seguire la cronaca del "naufragio" ma dilungarsi
in un’intervista al sindaco Massimo Cacciari
sullo spopolamento della città.
Come dire: viva i luoghi comuni. Evitiamo la
cronaca per buttarci nel ritornello "Come è
triste Venezia". Che barba! E tutto, malgrado
gli sforzi dello stesso primo cittadino che
nell’intervista, ha cercato, per quanto ha
potuto, di evitare il solito "piagnisteo". Ma
niente da fare l’immagine stereotipata di
Venezia rimane e questa bisogna far passare sui
teleschermi.
E allora a questo punto via con le musiche
stile Settecento che tanto fanno festa (!?) e
immagini cartolina. E i conduttori? Fatto salvo
il commento tecnico affidato ad Alberto Vitucci,
giornalista veneziano ed esperto di voga, poco
spazio, quasi nulla è stato offerto allo
scrittore Riccardo Calimani, rimasto ingolfato
alla domanda sul significato del termine "Machina"
(la tribuna d’onore nella "volta" del Canal
Grande) che lo ha costretto a passare la palla
al giornalista veneziano. Ma quel che più ha
colpito nella telecronaca dei non veneziani,
alla vigilia tanto criticati dalla Lega, è stato
il primo infortunio di Elisa Anzaldo, inviata
del Tg1, che ha ribattezzato il personaggio
della Regina di Cipro, Caterina Cornaro, in
processione nel corteo storico, come Caterina
Corsaro! Ohibò. Certo sempre sul mare siamo...
Il conduttore, Giancarlo Mingoli, per ben
due volte, nonostante fosse stato corretto sul
campo, ha fatto risuonare nel microfono la
parola "Fondàco" con l’accento sulla "a", come
lo direbbero - bontà loro - Stanlio & Ollio,
anzichè "Fòndaco". E ancora l’Anzaldo ha pensato
bene di misurarsi con i nomi tanto che Palmiro
Fongher, campione del remo, è diventato «Folgher».
Ma la parte più esilarante è stata
senz’altro lo scambio di battute tra Vitucci e
Anzaldo a proposito di un manifesto di Barack
Obama appeso sul balcone di un palazzo
veneziano. «Ho visto anche un’immagine del
presidente Usa su un balcone» - ha detto
l’inviata del Tg1. «Bene, ha risposto il
giornalista veneziano - speriamo di averlo
presto nella nostra città...» E Anzaldo (?!):
«Direi proprio di no». E perché? Boh! E mentre
sulle immagini di una Venezia stile cartolina
risuonavano le musiche di Umberto Da Preda e
guarda caso "La biondina in gondoleta", ci
mancava solo Mirandolina che spuntasse alla
sinistra del teleschermo. L’unico momento
simpatico, che ha raccontato una Venezia minore,
fuori dalle logiche, si è avuto con l’intervista
al giovane scrittore Alberto Toso Fei che, in un
flash di pochi minuti, ha raccontato quelle
"curiosità veneziane", che trasformano una
Serenissima inghiottita quotidianamente dal
turismo in una città ricca di storia e di
atmosfere.
E pensare addirittura che il Comitato
nazionale degli Utenti dell’Agcom ha espresso
solidarietà ai giornalisti del Tg1 per gli
attacchi della Lega. E non si è sottratto
nemmeno il direttore del Tg1, Augusto Minzolini,
che in una nota ha giudicato «polemiche ridicole
la richiesta di affidare a giornalisti veneziani
la telecronaca della Regata», concludendo il suo
intervento con un "Ostregheta". Una volta lo
diceva Gino Bramieri. Ma quando raccontava
barzellette.
Paolo Navarro Dina
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Storica, ora la Lega chiede il conto alla Rai |
Mazzonetto: «Quando è costata la trasferta in città
di giornalisti e troupe?» Ancora polemiche sulla
regia |
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Martedì 8 Settembre 2009, |
Proteste e ancora proteste. La telecronaca della Regata Storica
ha inviperito i veneziani. Per carità sarà pur vero
che l’argomento non è dei più facili, ma in molti si
sono scatenati all’indomani della trasmissione tv
per segnalare al Gazzettino strafalcioni,
sciocchezze o addirittura solo indicare come la Rai
abbia perso l’occasione per raccontare dal vivo, con
immagini nitide, l’incidente alla coppia D’Este-Tezzat.
E qualcuno dei lettori ci ha segnalato anche come la
conduttrice, proprio nel momento di svolta della
gara con il naufragio al gondolino azzurro, abbia
serenamente suggerito alla regia di mandare in onda
l’intervista con il ministro Brunetta tanto - a
dirla tutta - il cameramen a bordo della barca Rai
stava continuando a seguire le imbarcazioni puntando
sul "marron" dei Vignotto abbandonando al suo
destino quello azzurro con tanto di tuffo di
SuperD’Este e Tezzat.
Provare per credere, basta guardare i filmati
su "You Tube" e ognuno può trarne il proprio
giudizio. E proprio sul servizio offerto dal Tg1,
Alberto Mazzonetto, il consigliere leghista che
aveva chiesto giornalisti veneti per commentare la
Regata, replica piccato al direttore del Tg1 che ha
curato la diretta: «Caro direttore Augusto Minzolini
- taglia corto - non è ridicola la mia protesta, ma
è ridicolo chi dichiara che io avrei messo in
discussione la professionalità dei giornalisti solo
perché romani o siciliani. Non li volevo, perché i
risultati sono stati notati da tutti domenica
scorsa, tanto più che a Venezia c’è una redazione
Rai che sarebbe stata in grado di fare benissimo il
proprio mestiere. E ancora mi chiedo, quanto è
costato alla Rai organizzare questa missione? Quanti
sprechi sono stati fatti?».
Complessivamente la Rai dovrebbe aver
mobilitato almeno una decina di tecnici della
Squadra esterna di Torino; due giornalisti più gli
esperti (Alberto Vitucci e lo scrittore Riccardo
Calimani) oltre al regista e pare sia giunto in
città anche un vicedirettore della Testata
giornalistica. Insomma, più o meno una ventina di
persone.
E sulle polemiche rincara la dose Ivo Papadia,
consigliere leghista della Municipalità del centro
storico: «É stata una giornata apocalittica -
sottolinea - da "dilettanti allo sbaraglio" tanto
che non abbiamo avuto alcuna immagine del naufragio
del duo D’Este-Tezzat oltre a tutti gli altri
strafalcioni».
E un coro unanime di critiche arriva anche dal
resto della città: “Dei piloti di Formula Uno
vediamo brufoli e sbadigli, e della regata ci
perdiamo i momenti salienti? Si vedeva lontano un
miglio che registi ed operatori non erano pratici di
regate”. Con la solita ironia ed irriverenza, il
comico Lino Toffolo, sceglie la strada della battuta
per commentare quanto accaduto domenica scorsa
durante la Regata Storica. “Avevo scritto proprio il
giorno stesso un articolo nel quale parlavo della
Regata – spiega il comico – L’unica cosa che posso
aggiungere è che bisognerebbe mandare persone
specializzate in regate per ottenere il risultato
che si può ammirare in formula Uno. Hanno mancato i
momenti salienti. Certo non di proposito, fatto sta
che si sono persi la notizia”.
Perplesso Aldo Rosso, presidente dell’ente
Gondola. “Direi che complessivamente è andato tutto
bene. Certo la telecronaca poteva essere più precisa
ma non è un dramma. Dar del “Corsaro” a Cornaro, beh
mi sembra un errore piuttosto grave. Speriamo che
quanto accaduto quest’anno serva da lezione”.
Paolo
Navarro Dina
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Su come far tornare i veneziani in Canal Grande per
assistere alla Regata Storica riportiamo
dalle lettere al Gazzettino 11-09-09 queste
proposte di Pastor remer: |
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Da almeno 35 anni seguo le regate e la Storica
mi ha visto sempre presente. Constato quindi
puntualmente il dramma della diminuzione del pubblico
dal Canal Grande; soprattutto del popolo delle barche ed
in special modo dal Ponte di Rialto alla Stazione.
Quest’anno i tempi morti sono stati più che sopportabili
e le attività in acqua, tra la Machina e il Ponte, sono
state numerose e ben ritmate.
Sinceramente non
capisco come possa la diluizione in due giorni delle
regate risolvere il problema delle presenze in Canal
Grande. Probabilmente risolve le diverse necessità di
campioni e appassionati (dell’Associazione Regatanti e
del Coordinamento delle Remiere) ma mi sembra che una
simile frammentazione degli eventi potrebbe addirittura
far diminuire la partecipazione con un dispendio
ulteriore di denari e impegno.
Propongo
costruttivamente, in alternativa, di:
1) Oscurare la
diretta RAI nella Provincia di Venezia in modo da
togliere questa comodità a chi avrebbe la possibilità di
muoversi in barca per assistere alla regata.
2) Ripristinare il
corteo delle autorità: un momento di sofferta
condivisione per i politici per un grande momento di
grande partecipazione del popolo.
3) Chiedere ai vip
presenti per la mostra del Cinema di partecipare ad un
corteo in gondola: in quanti si accalcherebbero in
Canale per strappare un foto a George Clooney in gondola
4) Ripristinare il
corteo delle barche storiche da lavoro dell’Associazione
Arzanà.
5) Pensare a giochi
in barca da svolgere nel tratto Rialto-Ferrovia: tiro
alla fune, forze d’Ercole, battaglie con cadute in
acqua……
6) …..?
Io comunque
continuerò a pensare alla Regata Storica come alla
grande festa della prima domenica di settembre con le
difficoltà e le baruffe per trovare l’attracco migliore,
lo scambio di merende tra le barche, le battute al
passaggio dei cortei, la tensione (nessuna noia)
nell’attesa, il sempre inutile tentativo di capire
qualcosa dagli altoparlanti e gli indimenticabili
momenti dei passaggi dei vogatori quando le urla dei
tifosi ed appassionati sembrano far crollare i palazzi.
Saverio Pastor
Remèr
Venezia |
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