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Trabaccolo "Prudente"

 
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Il trabaccolo "Prudente" a Civitanova Marche nel 1998

Anno e luogo di costruzione:  fine 1893, cantiere Angelo Luigi Canaletti

Gilberto Penzo rileva il trabaccolo Prudente a Civitanova marche nel 1998. Come si vede lo  scafo poteva essere recuperato e musealizzato

Il trabaccolo all'esterno del cantiere Santini a Civitanova Marche

 
 

La coperta del trabaccolo nel 1975 Foto Valente

 
 
 

Il resto de carlino 10/08/2001

 Variante per il «trabaccolo»

 CIVITANOVA - Costerà 600 milioni il restauro del trabaccolo "Prudente", costruito nel 1893 dal maestro d'ascia Angelo Luigi Canaletti e acquistato dal Comune nel '97. L'intervento, il cui progetto esecutivo è stato approvato in questi giorni dalla Giunta, è interamente finanziato dalla Fondazione Carima. Unica condizione: la realizzazione del Museo del mare, un progetto di cui si parla da anni (è già stato contratto il mutuo, per un miliardo e mezzo), ma che segna il passo in attesa del nuovo Piano regolatore. Per superare l'impasse, l'Amministrazione chiederà al settore Urbanistica della Regione, competente in materia, di stralciare con apposita variante il progetto del Museo dal Prg.

Un'accelerazione dei tempi richiesta anche dall'urgenza del restauro del trabaccolo, che rischia il completo deterioramento.

 
 

Il resto del Carlino 16-2-2003

Macerata

Museo del Mare: si restaura ciò che resta del «Prudente»

 CIVITANOVA — La prua e la poppa del glorioso "trabaccolo", l'imbarcazione di fine '800 che diverrà cimelio da museo, grazie all'intervento finanziario della Fondazione Carima, sono state trasportate all'ex mattatoio. La parte centrale, ridotta a muffa e segatura, è stata smaltita.
E' dal 1945 che il trabaccolo «Prudente» era "parcheggiato" al cantiere Santini, dopo mezzo secolo di navigazione in cui era sfuggito prima a diversi naufragi e poi alle bombe della seconda guerra mondiale. Nel '97 il Comune lo acquistò "simbolicamente" dalla famiglia Martellini (per... 10.000 lire) su segnalazione di un Comitato presieduto da Primo Recchioni per destinarlo a un vagheggiato "Museo del Mare". L'impossibilità di decidere sulla collocazione di questo Museo — spiega l'assessore Marzetti — e il degrado della parte centrale dell'imbarcazione hanno ridimensionato i nostri progetti. Ma qualcosa del vecchio "Prudente" resterà»

 
 

Convegno Il  Trabaccolo "Prudente" 120 anni di marineria Civitanovese (1893-2013)

Civitanova disponeva anni fa di un pezzo da novanta per allestire il Museo del Mare, per  realizzare il quale la Fondazione Carima aveva assegnato all’amministrazione comunale  persino  una somma cospicua onde restaurare l’antica imbarcazione (il Trabaccolo), che aveva più di cento anni.  Si trovava – lo diciamo per i giovanissimi – sul Lungomare Sud, all’altezza del cantiere Santini, tuttora esistente.

Alla fine è stato demolito, si sono salvati solo la prua ed il timone, che sono “ricoverati” da anni presso il dismesso Mattatoio comunale, nel quartiere Fontanella (adiacente all’area fluviale del Chienti, collegato con pista ciclabile al Lungomare sud zona stadio). Ora si torna a parlare del Trabaccolo, imbarcazione tipica dell’area adriatica, che era utilizzato per il trasporto di frutta e cerali dalla nostra costa verso Zara. A Cesenatico tali barconi sono stati restaurati da anni e fanno bella mostra di sé con le vele multicolori nel porto canale, ammirati da abitanti e turisti estasiati nel corso dell’estate.

 A Civitanova si tornerà a parlare del Trabaccolo “Prudente” (questo era il suo nome quando era in navigazione) nel corso di un convegno, a cura di Alvise Manni e Roberto Giannoni, che si terrà sabato prossimo 25 maggio 2013 presso la sala consiliare di Palazzo Sforza (ingresso lato via Buozzi 6, accanto al Teatro Rossini). Tema: “Il Trabaccolo: 120 anni di marineria civitanovese (1893-2013). Dopo i saluti del vice-sindaco Ivo Costamagna, parleranno i promotori del’iniziativa Anna Maria Vecchiarelli (Presidente del Lions Cluana e Presidente dell’Archeo Club Civitanova), Alberto Francinelli (Presidente Lions Club Host) e Filiberto Bracalente.

Le relazioni saranno effettuate da Primo Recchioni, cultore di storia marinara civitanovese, coautore di un libro sulla “Lancette”, che parlerà de “Il trabaccolo ed il rapporto con la città e la comunità civitanovese”. Giacomo Tolozzi (architetto): Ipotesi per un recupero. Alvise Manni, Presidente Centro Studi Civitanovesi, intratterrà il pubblico su: “Il Trabaccolo, per mare e per terra: vecchie immagini e tristi storie”. Vermiglio Ricci riferirà delTrabaccolo nelle testimonianze di due marinai. Giovanni Ciarrocchi parlerà dei “Caratteri strutturali e nautici delle piccole navi da carico: dal ponto al Trabaccolo”. Alessandro Ciarrocchi, infine, spiegherà – attraverso rapidi cenni – la successiva motorizzazione del Trabaccolo, nato come imbarcazione a vela. Seguirà il dibattito, che immaginiamo appassionato. Sarà una bella occasione, infatti, per parlare di una pagina di storia tutta civitanovese, cara a tantissime famiglie della nostra città adriatica, che vanta – come noto – una ricca tradizione portuale e di pesca,  una singolare tradizione nautica,   cantieristica, diportistica ed una Scuola di vela competitiva che ha lanciato campioni a livello nazionale ed internazionale. Rimettere in moto il discorso del Museo del mare non sarebbe male, mentre proprio in questa primavera 2013 a Marsiglia hanno allestito un grande Museo del Mediterraneo, con un formidabile archivio fotografico e di documenti di ogni genere, che testimoniano la grande civiltà sviluppatasi sulle rive del Mare nostrum,di cui noi godiamo le dolci atmosfere dell’antico Golfo di Venezia, ovvero l’Adriatico.   (e.e.)            

da:

https://millepaesi82.wordpress.com/2013/05/18/civitanova-%E2%80%A2-storia-del-trabaccolo-prudente-%E2%80%A2-120-anni-di-marineria-civitanovese/

 
 
Ed ecco come è andata a finire
 

Il resto del carlino

Dai tornelli al 'trabaccolo'. Cimitero di beni pubblici dentro il vecchio mattatoio

Un patrimonio del Comune versa nell’abbandono

di Lorena Cellini

Ultimo aggiornamento: 19 agosto 2015

Civitanova, 19 agosto 2015 - Il 'trabaccolo', che doveva essere il cardine del progetto culturale per quel che sarebbe dovuto essere il museo del mare, è ormai soltanto un cumulo di legname completamente marcio. I tornelli con tanto di metal detector costati al Comune 70mila euro e che dovevano garantire la sicurezza all’ingresso del Municipio, dopo anni di malfunzionamento, sono stati rimossi e adesso giacciono abbandonati accanto a un muro. Le biciclette arancioni del «bikesharing», viste un tempo come una piccola soluzione ai problemi della mobilità urbana, sono adesso arrugginite, rotte e buttate dentro un vecchio locale davanti al quale qualcuno ha scritto ‘bicimitero’.

Andare al vecchio mattatoio comunale è come fare un viaggio nell’ufficio delle cose pubbliche dimenticate, perdute per sempre. Per incuria, disinteresse, sciatteria. Lì, i vecchi oggetti acquistati con soldi pubblici marciscono. Il «trabaccolo», emblema della tradizione marinara della città, è il simbolo di questo degrado della memoria e anche spreco di denaro. Quando venne bruciato, molti anni fa, dalla mano di un ignoto vandalo (era parcheggiato su un’area del lungomare sud) lo spostarono dentro il mattatoio per preservarlo da altri sfregi. Almeno così si disse. Per recuperarlo, si disse anche, ed esporlo nel futuro museo del mare su cui si vagheggiarono pure progetti. Oggi è un cumulo di legname informe, lo scafo distrutto. Nulla è rimasto.

E anche lo stesso ex mattatoio, chiuso ormai da parecchi lustri, nel suo decadente abbandono è esso stesso un contenitore e un simbolo di tanta trascuratezza. Pure per questa struttura si parla da un paio di decenni di recupero, non c’è campagna elettorale che non l’abbia messa al centro di un qualche progetto di riqualificazione urbanistica. Poi però alle promesse segue il nulla. Per ora funziona benissimo come parcheggio (discarica?) degli oggetti dimenticati.

 
 

 

 

 

: penzo.gilberto