Le motonavi (M/n), denominate
in passato quando erano mosse dalla macchina a vapore
piroscafi. Si tratta delle unità maggiori della flotta,
vere e proprie navi con più ponti utilizzate per i
collegamenti fra Venezia e isole. Le linee principali
uniscono Venezia con il Lido, con Punta Sabbioni, Murano
e Burano, Chioggia. Hanno, oltre al ponte di coperta, la
stiva con al centro la sala macchine e due cabine
passeggeri alle estremità, e un ponte sopraelevato
completamente o parzialmente aperto. Su questo ponte o
su un ulteriore al di sopra vi è la cabina di
pilotaggio. L’equipaggio è composto da cinque-sei
persone. |
Motonavi "4 LI"
Altino Eraclea, Aquileia, Concordia, 1935
All’inizio degli
anni ’30 oltre che per i battelli della linea Canal
Grande si sentiva la necessità di rinnovare anche le
motonavi in servizio Venezia - Lido, declassate in
considerazione della loro vecchiaia, soprattutto per
l’aumento del turismo balneare. Dopo accurate indagini
di determinò in data 28 marzo 1934 la costruzione di
quattro motonavi, l’incarico venne affidato alla Soc. An.
Cantieri Breda di Porto Marghera.
Lunghezza fra le perpendicolari |
mt |
37.80 |
id. di
massima |
“” |
40.00 |
Larghezza massima fuori ossatura |
“” |
7.50 |
id. di
massima |
“” |
7.90 |
Altezza
in fianco sul ponte principale |
“” |
2.90 |
Portata
in passeggeri con le Regole attualmente
prescritte da Registro Italiano Navale
Aeronautico |
n° |
800 |
Dislocamento |
tonn. |
250 |
Combustibile: nafta e olio sufficienti per ore
di servizio |
n° |
40 |
Dotate di un
motore Fiat a 6 cilindri, due tempi, di 525 HP di
potenza all’asse, tali da poter imprimere una velocità a
pieno carico di 13,5 nodi. Il costo fu preventivato in
lire 2.916.000.
Si cercò di
dare una linea “modernissima” ispirata per le estremità
alla Narenta della Società Adriatica di Navigazione
poppa a “incrociatore” prua inclinata in avanti, con
fumaiolo aerodinamico e inclinato che includeva anche la
presa d’aria per la sala macchine.
Gli interni
disegnati dal prof. Duilio Torres (morto nel 1972 che
disegnò anche le biglietterie di S. Marco) comprendevano
ai lati della sala macchine due cabine passeggeri in
stiva, sul ponte principale una cabina chiusa a prua con
uno scoperto davanti, una zona poppiera coperta ma senza
finestrini, sopra un lungo ponte panoramico e a dispetto
del breve tragitto che compivano, con un comodo bar.
Mediante poi una scaletta esterna verticale si accedeva
alla piccola cabina di comando dotata di due plancette
laterali per controllare le manovre di attracco.
Si propose, come
per i 20 battelli del Canal Grande, di dare loro dei
nomi “già consacrati alla Storia della Rinascita
Italiana Fascista”: Michele Bianchi, Emilio de Bono,
Italo Balbo, Cesare Maria de Vecchi, ma alla fine
prevalse la scelta di chiamarle con i nomi di antiche
città lagunari: Altino, Concordia, Aquileia ed Eraclea.
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