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Barche da
parata |
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Serenissima |
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Il
restauro |
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La riconsegna alla
città |
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Le
condizioni dello scafo
L'opinione comune, mia compresa,
era che l'imbarcazione fosse in cattive condizioni, a causa
dell'età, della permanenza sempre al secco sopra le
invasature e dell'uso non sempre ortodosso che se ne è
fatto. Invece, come Agostino Amadi aveva intuito, la forte
fibra di questa creatura di Giovanni Giuponi aveva resistito
bene al passare del tempo. |
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Infatti tolto lo strato di pittura che ricopriva i fianchi
si è constatato che il larice era in ottime condizioni.
L'unica zona che presentava segni di deterioramento era la
parte bassa della sentina dove si raccoglie lo sporco e dove
ristagna l'acqua penetrata nello scafo. Questo ha
prodotto la marcitura della parte bassa delle ordinate e del
torello, la tavola più bassa del fasciame a contatto
con la chiglia. Inoltre lo scafo presenta la consueta contro
insellatura dovuta sia all'età sia alla continua permanenza
sui supporti a terra.
Le difficoltà di questo restauro, che sottolineiamo
interamente gratuito, sono acuite dalla brevità del
tempo disponibile, e dal periodo feriale agostano durante il
quale sono chiusi tutti i fornitori di materiale. |
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Gli
interventi di restauro |
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Ripulito, come si è detto, lo scafo all'interno ed
all'esterno, si è fissato il fasciame alle ordinate con
l'ausilio di migliaia di viti inossidabili. Sono state
inserite due serrette, cioè due tavole di fasciame
interno per irrigidirlo. Si sono affiancati dei rinforzi ai
madieri, sui quali ancorare il torello.
Poi si procederà al calafataggio
secondo il metodo tradizionale e alla pittura dello scafo.
Agostino Amadi ritiene che
con questo intervento la Serenissima possa godere di almeno
altri vent'anni di vita e di consegnarla in tempo alla
Città, affinché possa aprire, secondo tradizione, il corteo
della Regata Storica. |
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Ecco la prima sequenza
fotografica degli interventi di restauro sulla
Serenissima. 29 agosto 2008
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La bissona Serenissima
ospitata, per gli urgenti interventi di restauro, su un
pontone messo a disposizione gratuitamente dalla ditta
Francesco Gregolin.
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L'imponente mole della
Serenissima vista di poppa. Si notino i cartelli che
invitano le imbarcazioni a motore a ridurre la velocità
per evitare pericolosi sbandamenti del pontone |
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La barca vista di
scorcio, si noti la notevole curvatura rovescia dello
scafo
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La parte bassa della carena
dopo l'asportazione del torello, Si possono
intravedere la parte inferiore delle ordinate con i
fori di biscia per la raccolta dell'acqua di
sentina. |
Alcuni frammenti di legno
marcito asportati dallo scafo. |
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In corrispondenza delle
ordinate deteriorate si affiancano dei rinforzi per
ancorare il torello.
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Tutto il fasciame è
stato ripassato inserendo migliaia di viti di
acciaio inox al posto dei chiodi ormai corrosi.
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Il calafataggio
eseguito alla maniera tradizionale con cordone di cotone
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Pulizia della sentina |
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Agostino Amadi a prua
della Serenissima
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