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Il Gazzettino 7 9 2008
Vino dall'acqua, acqua dal cielo. Chi crede
nei segni ...
Vino
dall'acqua, acqua dal cielo. Chi crede nei segni certo non
avrà sottovalutato, ieri pomeriggio, che mentre Giovanni
Giusto stappava la bottiglia di spumante annaffiando
l'equipaggio femminile della Serenissima, qualche piccola
goccia di pioggia cadeva da un cielo terso e sereno: forse
lo Spiritus Loci dell'antica repubblica, proprio davanti a
Ca' Farsetti, ha voluto benedire la sua omonima
imbarcazione. Ieri la Serenissima è stata ufficialmente
consegnata alle autorità cittadine da Giusto, presidente del
Coordinamento delle associazioni di voga alla veneta, e da
Agostino Amadi, colui che gratuitamente l'ha riparata e
rinnovata. Ad attendere l'ammiraglia della flotta storica
veneziana, sul pontiletto comunale, c'erano il sindaco
Massimo Cacciari, l'assessore alla Tutela delle tradizioni
Augusto Salvadori, il capogruppo della Margherita (nonché
presidente del Palio delle Repubbliche marinare) Piero Rosa
Salva. Un applauso si è levato quando da sotto il ponte di
Rialto è apparsa la Serenissima, scortata da una decina di
imbarcazioni delle associazioni remiere. Proveniente dal
cantiere Amadi a Burano, la vecchia imbarcazione ha
attraccato e si è provveduto a stappare lo champagne. Siamo
orgogliosi di essere ancora dei veri veneziani - ha detto
Giusto - ecco che una barca dichiarata obsoleta torna a
splendere e a guidare il corteo storico». Grazie a tutti -
ha risposto Cacciari - questo è un bellissimo esempio di
come si dovrebbe lavorare e vivere a Venezia. A Giusto e a
tutte le remiere va il mio personale ringraziamento - ha
concluso Salvadori - esteso ad Agostino Amadi, alle sue
maestranze e a Francesco Gregolin, che ha messo a
disposizione i pontoni. Infine, Cacciari si è lasciato
andare ad una considerazione: Forse è meglio che le remiere
tengano e mantengano le nostre barche storiche - ha
affermato - mi pare che sia anche il loro desiderio.
Tullio Cardona
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