Il
Gazzettino 19-10-2008
Incontro all’auditorium di Santa Margherita
Serenissima,
un documentario sulla rinascita
In
un Dvd il racconto del naufragio dell’ammiraglia della
Storica e il suo restauro nei cantieri Amadi
Il
ritorno della Serenissima è stato il film presentato
ieri mattina all'auditorium universitario di Santa
Margherita dal Coordinamento delle associazioni remiere.
Un documentario, disponibile in dvd, che racconta la
storia del naufragio dell'ammiraglia della flotta
storica, del suo recupero e della restituzione al Comune
giusto in tempo per la scorsa Regata Storica. La
proiezione, con le diverse fasi della lavorazione, è
stata commentata dal maestro d'ascia Agostino Amadi, che
ha salvato la Serenissima nel suo cantiere di Burano,
fra agosto e settembre, e da Giovanni Giusto, presidente
del Coordinamento.
Venezia
ha un nuovo patrono: sant'Agostino Amadi - ha detto il
rettore Pier Francesco Ghetti - colui che gratuitamente
si è messo a disposizione della città. L'università di
Ca' Foscari si è legata molto in questi anni alla voga,
cercando di appassionare i suoi 30 mila studenti. In una
città dove prevalgono gli egoismi - ha affermato Augusto
Salvadori, assessore al Turismo - la faccenda della
Serenissima ha differenziato i veneziani generosi, da
quelli schifiltosi. Ogni polemica va stemperata, per
festeggiare ciò che è importante: il miracolo del
ritorno della Serenissima. Così come per la regata de le
maciarele e per quelle dei non agonisti durante la
Regata Storica, anche in questo caso Giovanni Giusto
aveva ragione: la Serenissima si poteva salvare e non
era da buttare. Se esistono uomini come Amadi, anche
l'intera città si può ancora salvare.
Rincara
la dose Amadi: La barca è stata ricoverata male - ha
dimostrato il maestro d'ascia - tanto che la chiglia ha
preso la forma dello scivolo, torcendosi. Inoltre
dovevano essere studiate soluzioni per alleggerire i
pesi, poiché il cantiere è a dorso di mulo. Se
all'esterno il legno era ancora buono, quello interno
era marcio, segno che negli anni non si è provveduto
nemmeno a togliere l'acqua dalla sèntina, a tutto
vantaggio delle teredini. Sul fondo, le uniche tracce di
pittura erano ancora quelle originali.
Dipintura che risale, quindi, al 1953 e all'artefice
della Serenissima, Nino Giuponi. Spesso avevo dato
l'allarme - ha asserito Aldo Trevisanello, per 40 anni
responsabile degli araldi che prendono posto sulla
Serenissima - ma l'amministrazione è stata sempre sorda.
Semplicemente rispondevano che la struttura comunale non
prevedeva un maestro d'ascia o un carpentiere.
Bisognerebbe inviare questo dvd alle scuole - ha detto
Rita Zanutel, assessore provinciale allo Sport - anche
come testimonianza della cultura delle barche in legno.
Infine,
Giusto ha osservato che nessuno da Ca' Farsetti si è
ancora fatto vivo, a fronte della richiesta avanzata dal
Coordinamento di poter gestire le imbarcazioni storiche
del Comune, oltre a quelle da regata, con un costo pari
al 10 per cento di quanto ora viene stanziato per il
governo delle barche ed il loro rimessaggio. Malgrado la
consulenza gratuita anche in futuro, offerta da Amadi al
sindaco, infatti, la Serenissima non è del tutto
risanata e va seguita e manutesa passo passo.
Tullio Cardona
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