Il trabaccolo Concordia è stato
costruito nel 1910 nel cantiere Giacomo Storoni di
Pesaro, anche se l'ex proprietario afferma che in realtà
fosse costruito a Monopoli nel 1887 e solo
immatricolato nel 1910, quando fu installato il motore.
Si tratta quindi di uno dei pochissimi trabaccoli ancora
galleggianti visto che il
Marin Faliero è a terra ormai inutilizzabile e
restano sulla costa adriatica solo
l'Isola d'Oro e il
Nuovo Trionfo.
Ora è stato messo in vendita per
15000 € (!) sennò sarà demolito, mi chiedo quindi: può
un paese civile lasciare che uno degli scafi più antichi
d'Italia faccia questa ingloriosa fine? Alcuni
propongono di tagliarne una parte, la sezione centrale o
la prua, per conservarla in un museo. Ma dove? Se per
mettere un sandoletto di 5 metri al museo Storico Navale
di Venezia abbiamo sudato le proverbiali sette camicie.
Chi ha proposte sensate e non utopistiche si faccia
avanti.
Il trabaccolo Concordia
fra il 1979 e il 1984 è stato proprietà di Carlo Taddei,
velista, fondatore del West Garda Yacht Club. Ringrazio
il sig, Roberto Brisig per le notizie e le foto che ci
ha fornito.
Il Trabaccolo Concordia
all'ormeggio nella costa dell'ex Yugoslavia. Foto
Roberto Brisig
Nel 2007,
grazie alla disponibilità
del proprietario, Michele Tonolotto, abbiamo
eseguito il parziale rilievo del trabaccolo
Concordia. L'operazione e stata condotta grazie
all'insostituibile all'aiuto di Diego Zanitti.
Come
ripetiamo spesso, sono pochi i rilievi di imbarcazioni
eseguiti dal vero e con la dovuta precisione. La maggior
parte di quelli che circolano sono poco attendibili,
fantasiosi, o addirittura palesemente errati. Ognuno di
questi disegni, poi genera figli, ancora più malformati
perpetuando l'ignoranza sulle vere forme e tecniche
costruttive tradizionali. Non solo, ma diventano poi la
base per nuove teorie, modelli, restauri e
ricostruzioni. Pertanto è indispensabile correggere
questa tendenza e iniziare un nuovo percorso che metta
come priorità assoluta l'osservazione maniacale del
manufatto, senza preconcetti scolastici. Facendo questo
le sorprese non mancano mai, non solo le forme sono
diverse da quelle date per acquisite ma anche i dettagli
di carpenteria come la disposizione delle ordinate, le
giunzioni fra chiglia e torello, i menali di
poppa e prua ecc. rivelano soluzioni geniali e
inconsuete.
La splendida vista prodiera
del Concordia alato in cantiere.
Il rilievo, diversamente dal
Marin Faliero, è stato eseguito con metodi
tradizionali semplici ed economici: cordella metrica,
filo a piombo, carta, penna, ecc.
Diego Zanittti
provvede alla numerazione delle ordinate e alla
creazione dei livelli di riferimento.
Tutti i dati sono stati
trasferiti direttamente in un comune programma di
disegno CAD, integrato con fotografie digitali e
restituzioni tridimensionali con programmi dedicati.
Sotto: alcune pagine dei
taccuini di cantiere dove sono state annotate le misure
prese sul campo
Si noti la ridondanza delle
misure prese.
Sotto: restituzione
digitale della sezione maestra del Concordia, confrontata
con le sezioni di altri trabaccoli.
Il rilievo ha rivelato, fra
l'altro, la notevole inarcatura contraria della chiglia,
hogging, tipica di ogni vecchia barca, delle
sezioni molto schiacciate e le numerose modifiche
effettuate nel corso della lunga vita del Concordia.
Il trabaccolo
Concordia come si trovava il 7 10 2016 a fondo
La nautica
vista da Michele Tonolotto, Lagunamare ottobre novembre
2016
L'antico
trabaccolo sarà demolito, Alberto Vitucci La
Nuova Venezia 8 6 2018
Sabato, mattina, 8 febbraio 2020,
abbiamo varato lo storico Trabaccolo Concordia dallo
storico cantiere Casaril, in Venezia, dove, da mesi, era
sui vasi, in attesa di un salvatore.
Il precedente proprietario era
oramai deciso a smantellarlo, perché rischiava di andare
a fondo, se fosse tornato alla Giudecca, dove ormeggiava
abitualmente. Siamo intervenuti per salvaguardare almeno
lo scafo. Riparate le falle principali, non potendo più
occupare lo spazio in cantiere, lo abbiamo trasportato
nelle acque placide della Baia di Forte Marghera e, nel
frattempo, abbiamo attivato il Comune di Venezia, il
Sindaco, perché accolga lo storico Trabaccolo Concordia
all'Arsenale, e interessi il locale Museo delle
Imbarcazioni Tradizionali (MIT) per la sua tutela, come
prescrive l'art 9 della Costituzione italiana.
Riccardo Cappellozza ha insegnato a non mollare mai,
quando la rotta è quella giusta.
Alla prossima puntata
Maurizio Ulliana
Associazione TVB
Traditional Venetian Boats
Gestore del
Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme.
Il Gazzettino 11 febbraio 2020
VENEZIA - Il trabaccolo
Concordia ha 133
anni, come il
Gazzettino, e ha bisogno immediato di cure, altrimenti è
destinato a finire i suoi giorni nel cimitero di tutte
le barche in legno che si rispettino, a ridosso della
riva di un corso d'acqua finché il tempo non lo consuma
riportando ogni sua cellula a nutrire il ciclo della
vita.
Per questo l'associazione
Tvb (Traditional
Venetian Boats) lancia un appello al sindaco Luigi
Brugnaro e ai consiglieri comunali Maurizio Crovato e
Giovanni Giusto (delegato del sindaco per la Tutela
delle tradizioni) affinché si trovi un ricovero
all'Arsenale, all'asciutto, dove poterlo salvare: si
potrebbe inserirlo, a pieno titolo, nel contesto delle
altre barche presenti, in coerenza con la storia del
luogo ed il valore per Venezia del patrimonio nautico
fluvio-lagunare-marittimo.
Il Concordia ha navigato per decenni a vela e a remi
trasportando dal sud al nord Italia, vino, olive,
arance, legname e ogni sorta di mercanzia; la sua ultima
impresa è stata recitare nel film Marco Polo del regista
Giuliano Montaldo 1982.
Il suo ultimo proprietario l'ha donato all'associazione
Tvb che gestisce anche il Museo Civico della Navigazione
Fluviale a Battaglia Terme: e i soci di questa realtà, a
partire dal suo presidente Maurizio Ulliana, nei giorni
scorsi hanno dovuto muovere la gloriosa imbarcazione
dallo scalo dello storico cantiere Casaril a Venezia
Cannaregio, che gentilmente lo ospitava, per portarlo a
Battaglia al Museo. Durante il tragitto, però, si sono
resi conto che il viaggio sarebbe stato fatale per il
trabaccolo e quindi l'hanno ormeggiato nella baia di
Forte Marghera a Mestre, dove tra l'altro ha sede il
Museo comunale delle Imbarcazioni Tradizionali.
Se l'Arsenale non gli troverà una sistemazione, la baia
di Forte Marghera potrebbe diventare presto la tomba del
trabaccolo, una sepoltura d'onore ma pur sempre una
sepoltura. Siccome, invece, si potrebbe tenerlo in vita,
come uno dei pochissimi rimasti oltre al Nuovo Trionfo
ormeggiato all'inizio del Canal Grande, alla punta della
Dogana, grazie a tanti volontari che l'hanno restaurato
e lo mantengono in vita in acqua.
A metà dicembre i fratelli Giorgio e Maurizio Crovato,
durante la presentazione di un loro libro, avevano
lanciato l'idea di una fondazione per raccogliere i
fondi da destinare alla manutenzione e al restauro del
Concordia, ma ora i tempi stringono, bisogna decidere
subito, se è possibile, altrimenti la barca presto
morirà. «Potrebbe diventare un gioco didattico -
dicevano a dicembre i Crovato -. Gli studenti delle
scuole lo potrebbero visitare all'interno, come già oggi
succede per il sommergibile Enrico Dandolo custodito
dalla Marina Militare all'Arsenale. Far capire come si
viveva a bordo, come si lavorava, come si affrontava il
mare».
Per chi volesse aiutare, può rendersi conto di quali
esperienze abbia vissuto il Concordia andandosi a
leggere la storia ultra-centenaria del Concordia
raccontata dall'esperto Gilberto Penzo entrando in
internet all'indirizzo http://www.veniceboats.com.
È meglio che guardarsi un film d'avventura. (e.t.)
Il trabaccolo Concordia in Arsenale con il
Bucintoro
Il
Gazzettino 18 2 2020
I miei consigli su come operare, (prima di parlare di
soldi) sono nell’ordine:
1) Ricerca storica documentaria e raccolta fotografica
pregressa.
2) Rilievo tecnico accurato e restituzione grafica bi e
tridimensionale.
3) Prima ipotesi operativa: conservazione dello scafo
com’è all’asciutto in un museo o in un ricovero
protetto.
4) Seconda ipotesi: restauro filologico galleggiante ma
non navigante (vedi Museo di Cesenatico).
5) Terza ipotesi: Restauro per renderlo navigante.
(Considerare che si tratterebbe di una quasi totale
sostituzione del legname, con costi elevatissimi).
6) Quarta ipotesi: Ricovero dello scafo (punto 3) e
costruzione di uno scafo gemello con i dati del punto
2).
7) Extrema ratio: taglio della sezione prodiera e/o
della sezione centrale e conservazione in un museo.
8) Abbandonarlo e lasciarlo come relitto.
In tutti i casi ci vuole: comitato scientifico,
chiarezza d’intenti, progetto dettagliato e per
ultimo fondi necessari.
Aggiornamento
22 febbraio 2021
Giovedì 18 febbraio 2021 (finalmente),
è stato completato il primo intervento conservativo
sullo storico Trabaccolo Concordia. Sono stati
consolidati i fianchi, applicando le catene. La prossima
fase prevede il trasferimento in cantiere per chiudere
le falle e ricostruire la coperta. Il lavoro, lungo, ha
l'obiettivo conservativo. Purtroppo il periodo di
restrizioni Anti-Covid ha rallentato di quasi 6 mesi il
programma degli interventi. Nell'attesa che il Comune di
Venezia voglia offrire ricovero dentro l'Arsenale
(l'appello al Sindaco Brugnaro è sempre valido),
l'associazione TVB, gestore del Museo della Navigazione
Fluviale di Battaglia Terme, si sta preoccupando di
conservare lo scafo. Chi volesse contribuire
economicamente può partecipare con una quota sostenendo
il club Amici del Museo (www.museonavigazione.eu),
oppure finanziando direttamente le operazioni
conservative.
Per informazioni:
info@museonavigazione.eu Maurizio Ulliana
Il trabaccolo cerca casa. Al via i
lavori di restauro. Il Gazzettino, Elisio Trevisan, 23 2
2021
Video sui relitti della laguna che include
anche il Trabaccolo Concordia
Trabaccolo Concordia, via al recupero.
Diventerà una sede per eventi artistici, Il Gazzettino 26 7 2021
Rilievo laser del trabaccolo
Concordia
Il giorno 29 settembre 2021, abbiamo eseguito
il rilievo laser interno ed esterno del trabaccolo Concordia
alato nel cantiere Casaril di Venezia.
L'ingegnere Franco Slomp ha gentilmente
prestato la sua opera e la sua attrezzatura come fece per i
rilievi di Nuovo Trionfo e
Marin Faliero. All'operazione ha
partecipato anche Maurizio Ulliana dell'associazione TVB che si
prende cura di questa imbarcazione.
Rilievo dell'interno della prua.
Rilievo dell'estremità di poppa
Franco Slomp e Gilberto Penzo sullo scalo del
cantiere per riprendere la geometria della poppa.
Da sinistra Gilberto Penzo, Franco Slomp e
Maurizio Ulliana
Il videomaker Antonio Pintus si è prestato gentilmente a
riprendere questa complessa operazione di ripresa.
Il 26 aprile 2022, Luca Casaril e lo
stagista francese Aymeric Quemard hanno gradatamente messo in
tensione le catene che legano lo scafo e evitano che collassi
all'esterno. Piano piano si sono riportate le fiancate alla
larghezza originaria da noi rilevata nel 2007.
Maurizio Ulliana, Luca Casaril e Aymeric
Quemard.
Luca Casaril con uno dei tronchi di rovere
che verranno utilizzati per il restauro
21 2 2023
Varo del trabaccolo Concordia per portarlo a Forte Marghera
Il Trabaccolo Concordia pronto per il varo
con delle riserve di galleggiamento fissate ai fianchi
La stiva del trabaccolo Concordia con i
lavori provvisori di rattoppo
Maurizio Ulliana all'interno della stiva
Le condizioni di degrado della prua
Il viaggio del Concordia verso
Mestre fermato dal moto ondoso, Il Gazzettino 23 2 2023