Quando si parla di
Venezia si finisce per pronunciare incessantemente la parola
tradizione: salvataggio della tradizione, tutela della
tradizione, riscoperta della tradizione, perdita della
tradizione, ritorno alla tradizione, ecc.
Purtroppo si invoca
questa panacea molto spesso a sproposito ritenendo che la
tradizione sia uno stato immutabile nel tempo e nei luoghi e
che tutto ciò che riteniamo tradizionale sia stato migliore
di ciò che è venuto dopo (a volte è vero, ma non sempre...).
Nella realtà, se si
esaminano questi luoghi comuni alla luce delle fonti
originali e non fidandosi di leggende popolari o colte, si
scopre che nella maggior parte dei casi si tratta di
fantasiose invenzioni.
Vogliamo citare come
esempio, uno fra gli ultimi casi che abbiamo esaminato:
quello del notissimo copricapo dei gondolieri ritenuto una
vera e propria icona della categoria e di Venezia tout
court.
Non solo, dai
dipinti di ogni epoche, si vede che ogni periodo ha avuto i
suoi modelli “tradizionali, ma anche con l’arrivo della
fotografia, fra la fine dell’ottocento e i primi anni del
novecento, si osserva che pochi gondolieri portano il
cappello di paglia “simile” a quello attuale, mentre la
maggior parte di loro usa un piccolo cappello di feltro nero
a corta tesa. Per non parlare, per il momento, delle
divise... |