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 Ricostruzione Bucintoro. Convegni: Bucintoro o galea?" Salone Nautico di Venezia

 

 

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Sezione centrale del bucintoro ospitata nella "Casa del Bucintoro" dell'Arsenale di Venezia.

 Convegno 2007 
 
 
 Convegno 2008 
 
 
Da sinistra: Sebastiano Giorgi, Saverio Pastor, Giorgio Paternò, Giovanni Scarpa Dini progettista del nuovo Bucintoro del Terzo Millennio, Mauro Bondioli e Guglielmo Zanelli. (Foto Diego Zanitti)

Sabato 15 marzo 2008, si è tenuto il convegno: "Bucintoro o galea?" presso il Salone Nautico di Venezia, organizzato dal giornalista Sebastiano Giorgi.

Si è trattato della replica di quello svolto, con lo stesso titolo, l’anno scorso ma nonostante il tempo trascorso si sono sentite, grosso modo, le stesse domande e le stesse risposte.

 La sintesi (la mia personale ovviamente) della vicenda è la seguente: c’è una fondazione che vuole ricostruire questa nave e che si dà da fare per trovare i soldi necessari, ma ha deciso nonostante sia quasi passato un decennio dal primo annuncio, di non pubblicare nulla di veramente significativo sulla filosofia ricostruttiva e sui dettagli tecnici.

Molte persone, sia veneziane che straniere, chiedono invece che venga fatta completa luce sui questi importanti dettagli, e sull’uso che ne verrà fatto a costruzione avvenuta, visto che questa impresa è presentata non come una iniziativa privata ma fatta a nome e per conto della città di Venezia. Lo stesso chiedono alcuni esperti, artigiani e attivisti nel campo dello studio e della preservazione delle imbarcazioni storiche, che chiedono inoltre di essere coinvolti in modo effettivo nella stesura del progetto e nella sua realizzazione materiale.

 A queste istanze, sempre sintetizzando al massimo, la Fondazione per bocca dei due rappresentanti, ha risposto in due modi diametralmente opposti: uno di massima apertura e disponibilità con l’allargamento della commissione tecnica per correggere, migliorare o integrare il progetto, l’altro invece che  ribadiva che il progetto è già stato depositato, approvato e vidimato dal RINA e che eventualmente si potrà correggerne solo alcuni aspetti decorativi ma non strutturali.

 Per chi non lo sapesse, il Registro Italiano Navale è un ente che si occupa di stabilire solo se un natante ha i requisiti di sicurezza, quindi avere l’approvazione del RINA non vuol dire nulla di più che la barca - per la normativa vigente s’intende - potrebbe o no galleggiare.

 Va ricordato però che molte delle due ore e mezzo sono state spese a parlare più dell’Arsenale, e di recriminazioni reciproche fra le varie entità veneziane: soprintendenza archeologica, Biennale, artigiani, giornalisti, Università, Marina Militare, associazioni remiere, Compagnia della Marineria; ognuno dei quali si rimpallava responsabilità, omissioni o errori.

 Dal mio canto ho cercato insistentemente ma inutilmente di riportare la discussione sul soggetto principale, il bucintoro inteso “semplicemente” come nave antica da ricostruire nel più corretto possibile dei modi. Per esempio mi sarebbe piaciuto chiedere come si era risolto anche solo il problema del timoniere, che, come saprete, sia sul bucintoro che sulle galee, stava all’estrema poppa con la visibilità annullata dalla cabina del doge e dall’enorme tiemo, carico di personalità. Avrei chiesto molte altre se la risposta non fosse sempre la stressa: al momento opportuno faremo vedere tutta la documentazione. 

Ci si è lasciati comunque con la promessa fatta da Paternò di un allargamento della commissione tecnico-artistica ad un numero maggiore di personalità, la realizzazione di una mostra permanente e la redazione di una pubblicazione che ne illustri i risultati e progressi.

 Fra il partito “del parlare” e quello “del fare” propongo quindi quello intermedio “del pensare” per evitare che veramente questo “Bucintoro del Terzo Millennio” possa essere il simbolo della Venezia del terzo millennio, quella purtroppo che abbiamo sotto gli occhi.

 

Altri relatori: a sinistra Massimo Gin presidente dell'associazione Vela al terzo, e all'estrema destra Gilberto Penzo
 
Luigi Fozzati di NAUSICAA

 

Agostino Amadi illustra il progetto del suo bucintoro.

 

Carlo Beltrame dell'Università Ca' Foscari di Venezia.

 

Il pubblico presente alla manifestazione.

 

: penzo.gilberto