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Sezione centrale del bucintoro ospitata nella "Casa del Bucintoro" dell'Arsenale di Venezia.

 "Bucintoro del terzo millennio" 

L'immagine è di Giovanni Zardinoni

Immagini della ricostruzione

Sulla filosofia e filologia nelle ricostruzioni storiche

La ricostruzione del bucintoro, considerato il simbolo della rinascita di Venezia, è sempre stato un sogno nel cassetto di molti veneziani. Nel 1900, ad esempio, fu presentato uno studio particolareggiato, all’allora sindaco di Venezia Filippo Grimani, per la sua ricostruzione con costi dettagliati sia per lo scafo che per le opere decorative. Nel 1914 si fece addirittura una ricostruzione in scala 1:2 circa, lunga 21,30 compreso sperone e 17,50 solo scafo, effettivamente poco filologica ma comunque navigante.

L’ultimo di questi tentativi risale al 2000, quando un gruppo d’imprenditori, capitanati Davino de Poli dell’omonimo cantiere di Pellestrina, ha proposto un progetto esecutivo per ricostruire l’ultimo esemplare. Dal 2004 è stata anche costituita la “Fondazione Bucintoro” allo scopo di raccogliere fondi per quest’impresa, stimati attorno ai 10 milioni di euro. Non si conoscono i dettagli di questo progetto ricostruttivo, nonostante le molte richieste di chiarimenti, se non per poche immagini diffuse ogni anno in occasione della festa della Sensa. Nel frattempo, però, è stata già costruita la sezione centrale dello scafo, installata nell’originaria Casa del Bucintoro all’Arsenale, alla quale, dicono, seguiranno a breve altre ordinate.

Sull’opportunità di costruire una barca così dispendiosa e di problematica navigazione si sono espresse dubitativamente moltissime persone, vedi forum. 

A nostro parere, indipendentemente dalla poca simpatia che abbiamo nei confronti di queste macchine sceniche, bisognava seguire un diverso percorso, forse più laborioso ma sicuramente più corretto dal punto di vista scientifico. Cioè formando una commissione scientifica che raccogliesse ogni tipo di fonte, incrociando e confrontando i pochi dati tecnici certi, per poi redigere un progetto di ricostruzione filologica. Questo progetto sarebbe stato solo successivamente integrato e corretto in base alle ferree normative attuali sulla costruzione e sulla sicurezza delle navi. 

Continua...


 

Rassegna stampa sulla ricostruzione del bucintoro

Gli articoli usciti in questi lunghi anni su questa ricostruzione sono infiniti, pertanto è impossibile ripresentarli tutti, ne faremo quindi un breve scelta.

2003

Ma stiamo attenti a non farne un giocattolo per turisti. Parla l'ammiraglio Paolo Pagnottella. Sebastiano Giorgi, La Nuova Venezia, 30 dicembre 2003

2006

La rinascita del Bucintoro, c'è chi dice no, Silvio Testa, Il Gazzettino, 16 ottobre 2006

2007

Il Bucintoro rilanci i mestieri. La ricostruzione può essere una sfida per l'artigianato. La Nuova Venezia, 21 marzo 2007.

2008

Il bucintoro rinasce nelle tese "Chiesti i fondi anche a Sarkozy", di Sebastiano Giorgi, La Nuova Venezia, 21-2-2008.

Caro Sarkò adesso ripagaci il Bucintoro, Anna Sandri, La Stampa, 22-2-2008.

Bucintoro Rinascerà l'orgoglio di Venezia. Fulvio Penzo, Il Gazzettino, 23 febbraio 2008

La ricostruzione del Bucintoro? Operazione poco trasparente. Michele Fulin Il Gazzettino 7 marzo 2008.

Bucintoro o galea? Il progetto di ricostruzione divide Venezia che intanto resta inesorabilmente al palo. Di Sebastiano Giorgi, La Nuova Venezia, 9-3-2008

Venezia trova la pace sul Bucintoro, Sebastiano Giorgi, La nuova Venezia 16-3-2008

Il sogno del nuovo Bucintoro la nave dei Dogi sarà un museo, Roberto Bianchin, La Repubblica 26-2-2008.

2009

Fallimento De Poli , bucintoro in liquidazione, Lorenzo Maver, Il Gazzettino, 30 -4 -09

Bucintoro gli artigiani puntano il dito Un gruppo di "remeri" all'attacco: "la Fondazione che intende ricostruirlo ha scippato tutti i nostri progetti."Il Gazzettino 23 -5- 2009

Liti sul Bucintoro, i veneziani "sospendono" i bergamaschi, Paolo Navarro Dina, Il Gazzettino, Domenica 21 Novembre 2010,

2011

Bucintoro, timone a Orsoni, Il Gazzettino, Giovedì 24 Marzo 2011,

2012

Vendita dei carati

2014

Bucintoro con 600 querce i francesi chiedono scusa, La Nuova Venezia 14 1 2014

di Enrico Tantucci

VENEZIA. Il Bucintoro riparte dai suoi legni, le seicento querce che arriveranno dai boschi dell’Aquitania per realizzare la sua chiglia, offerte dalla Francia e in particolare dalla città di Bordeaux e dalla regione che la circonda, per “riparare” in qualche modo all’offesa recata dalle truppe di Napoleone che lo distrussero nel 1798.

È la novità che rimette in moto la ricostruzione dell’ultima, sfarzosa e dorata imbarcazione sulla quale il Doge celebrava ogni anno lo Sposalizio del Mare nel giorno dell’Ascensione, di cui si parla da anni in laguna, ma senza che si sia mai riusciti a passare concretamente alla fase realizzativa, nonostante l’impegno della Fondazione Bucintoro guidata da Giorgio Paternò e ora presieduta dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, che ha lanciato il progetto.

A fermarlo, il costo ingente della ricostruzione - circa 14 milioni di euro - ma anche la mancanza intorno ad esso di una reale volontà di concretizzarlo. Che ora però comincia a manifestarsi, e proprio grazie ai francesi. Prima l’accordo con l’équipe transalpina di Alain Depardieu - produttore cinematografico e fratello dell’attore - e Patrick Brunie, che si sono innamorati del progetto, iniziando a preparare il film documentario “Il Bucintoro del Terzo Millennio” girato a Venezia, già parzialmente presentato in occasione della Mostra del Cinema.

Poi, con il passaggio di proprietà al Comune di Venezia, la disponibile della grande Tesa delle Galeazze, una sede degna per costruirlo.

E ora, questa la novità, la disponibilità della Francia, con l’Aquitania e Bordeaux - grazie anche all’opera di mediazione di Depardieu e Brunie - a offrire il legno per l’imbarcazione: appunto, le querce d’Aquitania, che arriveranno in laguna su una grande chiatta proprio in occasione della prossima Festa della Sensa, in maggio.

E del Bucintoro e degli antichi mestieri veneziani - dai maestri d’ascia ai calafati - legati alla sua costruzione si interessa ora anche l’Unesco, che tutela anche i beni immateriali.

Domani, con Depardieu, sarà in sopralluogo all’Arsenale anche un alto dirigente dell’Unesco, proprio per valutare la concretezza del progetto che sta prendendo corpo e che si rifà alla storia e alla tradizione marinara di Venezia. Ci sarà anche il primo sponsor della ricostruzione del Bucintoro, un imprenditore velista italiano che è pronto a investire concretamente nel progetto e a creare una “cordata” che lo affianchi per portare a termine la realizzazione del Bucintoro «com’era e dov’era».

Ripartirà con l’occasione anche la sottoscrizione bancaria per la raccolta di fondi, finora tenuta un po’ sotto traccia, proprio per non coltivare illusioni fino a che dalla fase dal dire, si fosse passati a quella del fare.

In una Venezia “intossicata” dal turismo di massa e sempre più snaturata nelle sue dimensioni urbane dalle trasformazioni alberghiere e commerciali che si susseguono incessanti, sarebbe un bel segnale, finalmente concreto, se andasse a buon fine la ricostruzione di un monumento galleggiante della sua storia - altro che navi da crociera che “pascolano” quotidianamente per il Bacino di San Marco - ricollegandosi direttamente alla tradizione dei suoi antichi mestieri artigianali e alla sua tradizione marinara.

La strada da fare è ancora lunga, ma se ci credono i francesi - forse anche perché storicamente un po’ in colpa - sarebbe ora che iniziassero a farlo seriamente anche i veneziani. Quelli rimasti, almeno.

Depredato perché simbolo di prestigio, La Nuova Venezia 14 1 2014

Ricostruire il Bucintoro diventa realtà, Vera Mantengoli La Nuova Venezia 16 1 2014

2016 Come è andata a finire (per il momento)

Foto tratte dal sito de La Nuova Venezia

Immagini della ricostruzione

 

Sezione maestra in esposizione in Piazza San Marco

 

 

Dettaglio dei bagli

 

Dettaglio dei bagli

 

Dettaglio  della chiglia

 

La statua della Giustizia in lavorazione, opera di Stefano Travi da Treviglio.

 

 

 
: penzo.gilberto