Rassegna stampa sulla
ricostruzione del bucintoro
Gli articoli usciti in
questi lunghi anni su questa ricostruzione sono
infiniti, pertanto è impossibile ripresentarli tutti, ne
faremo quindi un breve scelta.
2003
Ma stiamo attenti a non farne un giocattolo per
turisti. Parla l'ammiraglio Paolo Pagnottella.
Sebastiano Giorgi, La Nuova Venezia, 30 dicembre 2003
2006
La
rinascita del Bucintoro, c'è chi dice no, Silvio
Testa, Il Gazzettino, 16 ottobre 2006
2007
Il Bucintoro rilanci i mestieri. La ricostruzione può
essere una sfida per l'artigianato. La Nuova
Venezia, 21 marzo 2007.
2008
Il
bucintoro rinasce nelle tese "Chiesti i fondi anche a
Sarkozy", di Sebastiano Giorgi, La Nuova
Venezia, 21-2-2008.
Caro Sarkò
adesso ripagaci il Bucintoro, Anna Sandri, La
Stampa, 22-2-2008.
Bucintoro Rinascerà l'orgoglio di Venezia. Fulvio
Penzo, Il Gazzettino, 23 febbraio 2008
La
ricostruzione del Bucintoro? Operazione poco
trasparente. Michele Fulin Il Gazzettino 7 marzo
2008.
Bucintoro o galea? Il progetto di ricostruzione divide
Venezia che intanto resta inesorabilmente al palo.
Di Sebastiano Giorgi, La Nuova Venezia, 9-3-2008
Venezia trova la pace sul Bucintoro, Sebastiano
Giorgi, La nuova Venezia 16-3-2008
Il
sogno del nuovo Bucintoro la nave dei Dogi sarà un
museo, Roberto Bianchin, La Repubblica
26-2-2008.
2009
Fallimento De Poli , bucintoro in liquidazione,
Lorenzo Maver, Il Gazzettino, 30 -4 -09
Bucintoro gli artigiani
puntano il dito
Un gruppo di "remeri" all'attacco: "la Fondazione che
intende ricostruirlo ha scippato tutti i nostri
progetti."Il Gazzettino 23 -5- 2009
Liti sul Bucintoro, i veneziani "sospendono" i
bergamaschi, Paolo Navarro Dina, Il Gazzettino,
Domenica 21 Novembre 2010,
2011
Bucintoro, timone a Orsoni,
Il Gazzettino, Giovedì 24 Marzo 2011,
2012
Vendita dei carati
2014
Bucintoro con 600 querce i francesi chiedono scusa,
La Nuova Venezia 14 1 2014
di Enrico Tantucci
VENEZIA. Il Bucintoro riparte dai suoi legni, le
seicento querce che arriveranno dai boschi dell’Aquitania
per realizzare la sua chiglia, offerte dalla Francia e
in particolare dalla città di Bordeaux e dalla regione
che la circonda, per “riparare” in qualche modo
all’offesa recata dalle truppe di Napoleone che lo
distrussero nel 1798.
È la novità che rimette in moto la ricostruzione
dell’ultima, sfarzosa e dorata imbarcazione sulla quale
il Doge celebrava ogni anno lo Sposalizio del Mare nel
giorno dell’Ascensione, di cui si parla da anni in
laguna, ma senza che si sia mai riusciti a passare
concretamente alla fase realizzativa, nonostante
l’impegno della Fondazione Bucintoro guidata da Giorgio
Paternò e ora presieduta dal sindaco di Venezia Giorgio
Orsoni, che ha lanciato il progetto.
A fermarlo, il costo ingente della ricostruzione - circa
14 milioni di euro - ma anche la mancanza intorno ad
esso di una reale volontà di concretizzarlo. Che ora
però comincia a manifestarsi, e proprio grazie ai
francesi. Prima l’accordo con l’équipe transalpina di
Alain Depardieu - produttore cinematografico e fratello
dell’attore - e Patrick Brunie, che si sono innamorati
del progetto, iniziando a preparare il film documentario
“Il Bucintoro del Terzo Millennio” girato a Venezia, già
parzialmente presentato in occasione della Mostra del
Cinema.
Poi, con il passaggio di proprietà al Comune di Venezia,
la disponibile della grande Tesa delle Galeazze, una
sede degna per costruirlo.
E ora, questa la novità, la disponibilità della Francia,
con l’Aquitania e Bordeaux - grazie anche all’opera di
mediazione di Depardieu e Brunie - a offrire il legno
per l’imbarcazione: appunto, le querce d’Aquitania, che
arriveranno in laguna su una grande chiatta proprio in
occasione della prossima Festa della Sensa, in maggio.
E del Bucintoro e degli antichi mestieri veneziani - dai
maestri d’ascia ai calafati - legati alla sua
costruzione si interessa ora anche l’Unesco, che tutela
anche i beni immateriali.
Domani, con Depardieu, sarà in sopralluogo all’Arsenale
anche un alto dirigente dell’Unesco, proprio per
valutare la concretezza del progetto che sta prendendo
corpo e che si rifà alla storia e alla tradizione
marinara di Venezia. Ci sarà anche il primo sponsor
della ricostruzione del Bucintoro, un imprenditore
velista italiano che è pronto a investire concretamente
nel progetto e a creare una “cordata” che lo affianchi
per portare a termine la realizzazione del Bucintoro
«com’era e dov’era».
Ripartirà con l’occasione anche la sottoscrizione
bancaria per la raccolta di fondi, finora tenuta un po’
sotto traccia, proprio per non coltivare illusioni fino
a che dalla fase dal dire, si fosse passati a quella del
fare.
In una Venezia “intossicata” dal turismo di massa e
sempre più snaturata nelle sue dimensioni urbane dalle
trasformazioni alberghiere e commerciali che si
susseguono incessanti, sarebbe un bel segnale,
finalmente concreto, se andasse a buon fine la
ricostruzione di un monumento galleggiante della sua
storia - altro che navi da crociera che “pascolano”
quotidianamente per il Bacino di San Marco -
ricollegandosi direttamente alla tradizione dei suoi
antichi mestieri artigianali e alla sua tradizione
marinara.
La strada da fare è ancora lunga, ma se ci credono i
francesi - forse anche perché storicamente un po’ in
colpa - sarebbe ora che iniziassero a farlo seriamente
anche i veneziani. Quelli rimasti, almeno.
Depredato perché simbolo di prestigio, La
Nuova Venezia 14 1 2014
Ricostruire il Bucintoro diventa realtà,
Vera Mantengoli La Nuova Venezia 16 1 2014
2016 Come è andata a
finire (per il momento)
Foto tratte dal sito de La Nuova
Venezia
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