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Musei, il fantasma di quello
dell’archeologia subacquea a Grado: dopo 25 anni è solo
sul sito
CRONACA
Se ne parla da un quarto di secolo
ed è stato pure inaugurato. Ma erano solo promesse. Un
nuovo accordo tra istituzioni ora promette di posare la
prima pietra del Museo che a Grado vedrà sorgere il
Museo Nazionale di archeologia subacquea dell’Alto
Adriatico. Che ad oggi esiste soltanto sulla pagina
online del Mibact. "Ma andarci è inutile, è sempre
chiuso"
Il Fatto quotidiano
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“La Regione favorirà l’apertura del Museo
Nazionale di archeologia subacquea dell’Alto
Adriatico, in quanto rappresenta lo strumento essenziale
per valorizzare i resti della nave romana Julia
Felix e costituisce nel contempo un valore aggiunto
per l’offerta culturale e turistica di Grado e
dell’intero Friuli Venezia Giulia”. Per l’assessore
regionale alla Cultura, Gianni
Torrenti, che alla metà di marzo é intervenuto
a Grado ad un incontro organizzato per sollecitare l’apertura
di una struttura della
quale si parla da quasi
25 anni, problemi non ce ne saranno più. Alla
fine di maggio Luca
Caburlotto, direttore del Polo museale Fvg ha
spiegato che “Entro
l’autunno potremmo aprire una prima parte dell’edificio,
per organizzarvi appuntamenti di presentazione dei
contenuti scientifici del Museo”.
Una promessa, supportata dall’accordo
di valorizzazionefirmato insieme all’Ente
Regionale per il Patrimonio Culturale e al
comune di Grado, che ha
avuto in consegna la struttura dalla Soprintendenza
archeologia belle arti e paesaggio del Friuli Venezia
Giulia, dopo la mancata risposta del Mibact alla
lettera nella quale l’ex commissario Claudio
Kovatsch aveva chiesto la restituzione
della struttura o l’indicazione di una data per
l’apertura. Un
accordo nato, quindi, da “maleducazione istituzionale
dello Stato che non risponde a una lettera di un’altra
istituzione pubblica”, ma che dovrebbe permettere
l’accesso a fondi del Mibact, oltre che a fondi
comunitari del progetto INTERREG
Italia-Croazia. Risorse
necessarie al completamento della struttura e
alla catalogazione dei materiali archeologici.
Insomma potrebbe essere prossima l’apertura del museo,
nell’ex scuola “Scaramuzza” sul Lungomare
Nazario Sauro. Uno spazio al quale si è
cominciato a pensare dopo
il ritrovamento del relittodella
nave del
III secolo d. C., al largo delle coste gradesi, nel
1986. Nave il cui successivo scavo ha permesso il
recupero dello scafo e del carico, a partire dalle anfore per
il trasporto di olio,
vino e pesce.
Ma non solo questo, anche materiali provenienti da altri
rinvenimenti. Un’esposizione che avrebbe dovuto offrire
uno sguardo sull’archeologia subacquea alto adriatica,
ma anche uno spazio di lavoro. Con una biblioteca
specialistica di archeologia subacquea e
navale, una sala riunioni, un archivio dei dati
archeologici delle aree umido-subacquee del FVG, gli
uffici degli archeologi, un’aula per il primo
trattamento dei reperti umido/subacquei recuperati, un
magazzino, una foresteria per gli studiosi e
gli studenti.
Nel 1992, inizia la procedura con la quale il Comune di
Grado destina al Ministero dei Beni Culturali in comodato
gratuito per 99 anni, rinnovabili per altri 99,
l’edificio della ex scuola, al fine di realizzare il
Museo nazionale di archeologia subacquea detto anche
Museo del mare. Finalmente nel 1995 il passaggio viene
ufficializzato. Secondo uno degli interventi
dell’Accordo di programma quadro in materia di beni
culturali per il territorio della Regione Friuli Venezia
Giulia, stipulato tra Ministero dell’Economia e delle
Finanze, Mibac e Regione del 2000, vennero stanziati
ingenti fondi statali e CIPE per l’adeguamento
dell’edificio scolastico alla funzione museale. Sembra
una pura formalità vedere realizzato quello spazio
museale. Non lo é.
La decisione del Mibac di
procedere ad alcuni cambiamenti
progettuali contribuisce al rallentamento dei
lavori. Senza contare che la sistemazione definitiva
prevedeva la sistemazione
dello scafo della nave in un locale esterno
all’edificio, chiuso con una tettoia ma completamente
privo di impianto di climitazzizzazione. Circostanza
questa che ha determinato il deterioramento dello scafo
ligneo anche a seguito delle infiltrazioni d’acqua dal
tetto, come ha documentato una perizia del 2009. D’altra
parte problematica risulta la collocazione dello scafo
all’interno del Museo dal momento che le dimensioni
della sala preposta risultano solo di poco superiori.
Nel frattempo il costo complessivo dell’operazione
archeologia subacquea e ristrutturazione museo, ha
raggiunto i 10
milioni di euro come ha sottolineato il
senatore già in scelta civica Maran in un’interrogazione
del 2014 al ministro Franceschini.
Ma la lunga storia del Museo che non esiste é
contrassegnata anche da un susseguirsi di annunci, come
quello del Presidente
della Regione di FI Renzo Tondo che ad ottobre
2002 dava come scadenza la primavera 2003, passando per
quella del Soprintendente Luigi
Fozzati che nel gennaio 2013 contava “di
aprire la struttura entro la fine dell’anno”. E non
mancano le inaugurazioni. Come
quella dell’area operativa nell’ottobre 2014, alla
presenza del Soprintendente per i beni archeologici del
FVG Luigi
Fozzati, del Direttore del Museo e del parco
archeologico subacqueo del FVG, Domenico Marino, del
sindaco di Grado, Edoardo
Maricchio, del consigliere provinciale del Pd, Elisabetta
Medeot, oltre che di Capitaneria di Porto,
Carabinieri, Guardia di Finanza e di monsignor Armando
Zorzin.
Inaugurazione in occasione della quale veniva anche
annunciato che il Nucleo
di Archeologia Umido subacquea Italia Centro Alto
Adriatico si sarebbe trasferito come sede da
Venezia a Grado. Ma già nell’aprile 2008 le porte dello
spazio museale si erano aperte. In occasione
dell’inaugurazione della mostra “Terre di mare”, é stata
aperta una piccola sezione dedicata al relitto di Grado,
dal titolo “Storie di mare. L’ultimo viaggio della Iulia
Felix”. Cerimonia presenziata anche questa volta dalle
autorità locali, a partire dal sindaco Silvana Olivotto.
Del Museo si sono variamente occupati in tanti, non solo
“Striscia
la notizia”, ma anche i Sindaci di Grado, i
Presidenti di Regione e i Soprintendenti che si sono
succeduti dagli anni Novanta. C’é stata persino la
visita del ministro dei Beni culturali del II Governo
Berlusconi, Giuliano
Urbani. Recentemente il consigliere comunale
del Pd, Luciano
Cicogna sostiene di averne parlato con Ettore
Rosato, capogruppo del Pd alla Camera. Hanno
cercato di sollecitarne l’apertura anche la rete di
cittadini, di rappresentanti delle istituzioni e di figure
professionali costituitisi nel 2014 in un comitato.
Ma per ora il Museo
esiste solo per il sito del Mibact dove sono riportati
anche giorni e orari di apertura. Ma andarci é
inutile, “é sempre chiuso”. Non rimane che
aspettare, ma fino a quando?
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Riparte l’iter per il museo di
archeologia subacquea
La Soprintendenza punta all’allestimento
del primo piano dell’edificio che a Grado ospiterà anche
i reperti delle due navi di epoca romana. Ma la città
rimane scettica
di Antonio Boemo
Il Piccolo 27 gennaio 2016 |
GRADO. La
Soprintendenza archeologica, con il soprintendente Luigi
Fozzati, e il Polo Museale Regionale, guidato da Luca
Caburlotto, al quale è passato di competenza anche il
costruendo Museo Nazionale di Archeologia Subacquea di
Grado, stanno procedendo nell’iter che porterà
all’allestimento del primo piano. È iniziata, infatti,
la fase di affidamento degli incarichi per
l’allestimento del museo. Che poi si proceda veramente e
concretamente è tutto da vedere... Anche se le
intenzioni sono buone, anzi ottime, c’è da tener
presente che è in atto una nuova rivoluzione voluta dal
ministro Franceschini. Riforma con la quale si torna
all’antico con un unico Soprintendente.
Memori dei
ritardi del passato, nell’Isola sono tanti e forti
dubbi. È da circa 25 anni che si sta operando attorno a
una struttura mai aperta. Il motivo? A ogni cambio di
vertici, dopo che i nuovi dirigenti avevano preso
visione di altri aspetti ritenuti più rilevanti del
Friuli Venezia Giulia, venivano rifatti i progetti e le
impostazioni generali da dare alla nuova struttura
museale. Il risultato: la mancata apertura del Museo.
Nonostante i copiosi e continui finanziamenti (tranne
che in queste ultime annate di crisi) e pure la visita
alla struttura da parte dell’allora Ministro Urbani.
Tante promesse con presunte date di apertura, conferenze
stampa ma, nulla di fatto. E pensare che il Museo
potrebbe diventare davvero uno di quelli ricchi di
reperti importanti, tanto da far muovere appassionati
del settore archeologico subacqueo di tutta Europa.
Davanti alla
mancata riapertura del Museo anche il Comune di Grado
(proprietario della struttura data in comodato d’uso
gratuito al Ministero per ben 99 anni), con il
commissario straordinario Claudio Kovatsch si è fatto
sentire con la richiesta ufficiale inoltrata al
Ministero da tempo. Lettera per ora rimasta inevasa,
tanto da far pensare che il Museo di Grado poco
interessi. «Il Comune vuole mantenere il Museo – precisa
il commissario – ma gestirlo in proprio dato che la
burocrazia statale in 25 anni è stata inconcludente».
Questa è forse l’unica soluzione per arrivare a
un’apertura del Museo che potrebbe esporre anche parte
dei reperti della “Grado 2”, ben più antica della nave
oneraria romana “Iulia Felix”. La “Grado 2”, come
sottolinea il soprintendente Fozzati, è di un’epoca tra
fine III e inizio II avanti Cristo. Una piccola parte
dei reperti è stata portata a terra ma volutamente,
nell’ambito del grande progetto di realizzazione di una
sorta di “Museo subacqueo”, la maggior parte rimarrà sul
posto, scafo compreso. Lo scorso anno è stata a tale
proposito effettuata un’ennesima campagna di scavo e di
lavoro, assieme all’Università di Udine e con il
coordinamento dell’archeologo subacqueo Massimo Capulli,
che ha portato a ottenere tre risultati: lo studio
del relitto, la
difesa dello stesso con l’utilizzo di un sofisticato
sistema di videosorveglianza e la possibilità di visita
da parte degli appassionati subarcheologi. “Grado 2”,
insomma, è diventata una sorta di vetrina per la visita
subacquea.
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A Grado inaugurata la prima parte del Museo del Mare
Dopo anni di attesa un passo concreto per il
completamento della “casa” della Iulia Felix
Inaugurata l’area operativa del Museo Nazionale di
Archeologia Subacquea di Grado. Dopo lunghi anni di
attesa si incomincia a intravedere la luce che porterà
all’apertura al pubblico del primo piano del museo che
avrà come punto focale l’esposizione dei reperti e lo
scafo della nave romana “Iulia Felix nonché i reperti
della più antica (risale al III secolo avanti Cristo)
“Grado 2”. Apertura al pubblico che, se non ci saranno
ulteriori intoppi burocratici, dovrebbe avvenire entro
l’anno tanto che proprio ieri mattina è stato deciso che
la prossima rassegna dei presepi che in questi ultimi
anni veniva allestita al Museo del Mare, si svolgerà
parte nella Casa della Musica e parte al Cinema
Cristallo.
Il Piccolo 22 ottobre 2014 |
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Il Messaggero Veneto 22 10 2014
A Grado nasce l’archeo-museo del mare
Aperta l’area operativa, poi ospiterà la nave romana
Julia Felix. E Venezia cede uffici e competenze
Dopo lunghi anni di attesa si incomincia a intravedere
la luce che porterà all’apertura al pubblico del primo
piano del museo che avrà come punto focale l’esposizione
dei reperti e lo scafo della nave oneraria romana Iulia
Felix nonché i reperti della piú antica (risale al III
secolo avanti Cristo) “Grado 2”.
Apertura al pubblico che, se
non ci saranno ulteriori intoppi burocratici, dovrebbe
avvenire entro l’anno tanto che proprio ieri mattina è
stato deciso che la prossima rassegna dei presepi che in
questi ultimi anni veniva allestita al Museo del Mare,
si svolgerà parte nella Casa della musica e parte al
Cinema Cristallo.
È stato annunciato inoltre che
il Nucleo di Archeologia Umido subacquea Italia Centro
Alto Adriatico (Nausicaa) cui compete quest’area
operativa del Museo, è stato ufficialmente trasferito
come sede da Venezia a Grado.
L’inaugurazione is è tenuta
alla presenza del Soprintendente per i beni archeologici
del Friuli Venezia Giulia, Luigi Fozzati, del neo
Direttore del Museo del Mare di Grado e del parco
archeologico subacqueo del Friuli Venezia Giulia,
Domenico Marino, del Sindaco di Grado, Edoardo Maricchio
di Capitaneria di Porto, Carabinieri e Guardia di
Finanza.
Presenti inoltre l’arciprete
monsignor Armando Zorzin, il consigliere provinciale
Elisabetta Medeot, il presidente della Git, Marino De
Grassi e l’ex soprintendente regionale Franca Maselli
Scotti.
In
campo operativo una delle maggiori novità è la
sperimentazione delle nuove tecnologie di telecontrollo
delle aree sommerse, che l'Università di Udine sta
predisponendo in collaborazione con le Soprintendenze
archeologiche del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.
L’altro non meno importante
aspetto è rendere stabile il contatto e quindi la
stretta collaborazione con il grande mondo del
volontariato rappresentato dalle numerose associazioni
subacquee presenti in regione.
L’area comprenderà, quando sarà riempita con il
materiale oggi depositato in altre sedi, una zona
tecnica con le attrezzature per le immersioni e per il
lavoro sotto acqua, la biblioteca specialistica di
archeologia subacquea e navale, la sala riunioni,
l’archivio dei dati archeologici delle aree
umido-subacquee del Friuli Venezia Giulia, gli uffici
degli archeologi, un’aula per il primo trattamento dei
reperti umido/subacquei recuperati, un magazzino, una
foresteria per gli studiosi e gli stessi studenti.
In quanto al futuro prossimo
legato all’istituendo parco archeologico subacqueo, si è
parlato di guide turistiche subacquee che potrebbero
essere formate, come ha detto Simonetta Minguzzi,
coordinatore del corso di laurea in scienze e tecniche
del turismo culturale dell’Università di Udine, presso
questa facoltà dell’ateneo friulano che è l’unica del
genere dell’Italia settentrionale.
Antonio Boemo
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Il Museo del Mare aprirà con un nuovo direttore,
(da Arteventi) Museo del Mare -
Comune di Grado
Il nome esatto della struttura è "Museo Nazionale
dell'Archeologia Subacquea".
Al piano superiore la struttura è genericamente adibita a
mostre temporanee organizzate dal Comune che trattano il
tema della relazione tra Grado, il suo mare e la sua
laguna. Per questo motivo, la struttura è stata
ribattezzata dai suoi cittadini "Museo del Mare".
Al piano inferiore (gestito dalla Soprintendenza ma al momento
non è visitabile) si trovano i resti della nave romana
Julia Felix, rinvenuta sul fondale della laguna.
Attualmente, poiché il servizio di custodia dei dipendenti
della Soprintendenza non è garantito, la parte superiore
della struttura è visitabile anche grazie ad un progetto
di Pubblica Utilità promosso dal Comune di Grado,
attuato dalla Cooperativa Arteventi e finanziato dalla
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia attraverso il
Fondo Sociale Europeo, che garantisce la presenza del
personale di custodia e gestione emergenze.
Il luogo
Museo Nazionale di Archeologia Subaquea dell'Alto Adriatico
Lungomare Nazzario Sauro - GRADO
Il museo è nato per ospitare la Julia Felix, la nave
romana rinvenuta sul fondo della laguna.
La nave, collocata la piano terra, tuttavia, non è ancora
visitabile
Gli orari
feriali: dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle 13:00 alle 19:00
festivi: dalle 10:00 alle 19:00
Per informazioni e comunicazioni
Comune di Grado Assessorato alla Cultura Centralino: +39 0431
898111
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28.04.2008
A GRADO LA
MOSTRA "TERRE DI MARE": SEZIONE SU "IULIA FELIX"
Mercoledì 30 aprile alle
18 al Museo del Mare
Mercoledì 30 aprile al Museo del Mare di Grado
(Lungomare Nazario Sauro), alle ore 18, è stata
inaugurata la mostra "Terre di Mare". Si tratta di un
progetto finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo
Regionale e realizzato dal Dipartimento di Scienze
dell’antichità dell'Università di Trieste e dal Museo
del Mare “Sergej Mašera” di Pirano. Nell'occasione, è
stata aperta una piccola sezione dedicata al relitto di
Grado, dal titolo "Storie di mare. L'ultimo viaggio
della Iulia Felix". La mostra rimarrà aperta al pubblico
fino al 15 giugno.
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Il sindaco di Grado, Silvana
Olivotto, tiene il discorso inaugurale nella terrazza
del nascente Museo di Grado |
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Taglio del nastro |
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Il modello ricostruttivo della
nave romana Iulia Felix all'interno del Museo di Grado |
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